Il periodo gotico, che in genere vide un aumento della produzione di questi manufatti, portò alla proliferazione anche di opere laiche come cronaca e letteratura. I ricchi cominciarono a costituire delle biblioteche personali; Filippo l’Ardito probabilmente ebbe la più grande biblioteca privata del suo tempo alla metà del XV secolo[non chiaro]. Si stima abbia avuto circa 600 manoscritti miniati, mentre un certo numero di suoi amici e parenti ne possedevano diverse decine. Fino al XII secolo, la maggior parte dei manoscritti erano prodotti nei monasteri, al fine di essere inseriti nella biblioteca o a seguito di commissioni da parte di facoltosi mecenate. I grandi monasteri spesso disponevano di aree separate per i monaci che si specializzavano nella produzione di manoscritti, chiamata scriptorium.