“Una tipica pagina, con scrittura nera, del periodo gotico mostrava una scrittura stretta e affollata in un formato dominato da enormi capolettera ornati che discendevano da forme onciali o da illustrazioni”[6]. Per evitare la scarsa qualità delle illustrazioni sui manoscritti nei quali era già presente il testo “gli spazi vuoti erano lasciati per la decorazione. Questo presupponeva una pianificazione molto attenta da parte del copista prima ancora di mettere nero su pergamena.” Se lo scriba e l’illustratore lavoravano separatamente, il periodo di programmazione prevedeva uno specifico spazio da dare a ciascun individuo.