Il rapporto tra Achille e Patroclo
Il rapporto tra Achille e Patroclo è uno degli elementi chiave dei miti associati alla guerra di Troia: quale sia stata la sua effettiva natura e fino a che punto si sia spinta questa stretta amicizia tra i due eroi è stata oggetto di controversie sia nel periodo antico sia nei tempi moderni. Nell’Iliade i due hanno una profonda ed esclusiva amicizia: Achille si dimostra esser sempre molto tenero e preoccupato nei confronti del compagno d’armi, quando invece si dimostra spietato, insensibile e arrogante con tutti gli altri, siano essi nemici o alleati. I commentatori dell’epoca classica hanno facilmente tradotto il rapporto esistente tra i due attraverso la lente interpretativa della propria cultura. Ad Atene durante il V sec a.C. il rapporto è stato spesso e volentieri considerato alla luce tradizionale della pederastia pedagogica. Nella tragedia perduta di Eschilo dedicata all’eroe il poeta indica la relazione tra i due guerrieri come esplicitamente sessuale ed assegna ad Achille il titolo di erastes e protettore: in un frammento superstite l’eroe parla di una “unione devota delle cosce”[41] indicando con tale termine il sesso intercrurale, quello utilizzato maggiormente nelle relazioni pederastiche.
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