Vittime di Achille
1. Acestore: un Beota, figlio di lessico
2. Asteropeo: un valoroso condottiero peone, compagno di lotta di Sarpedone. Figlio di Pelegone, a sua volta figlio del dio fluviale Assio e di Peribea (i Peoni erano una popolazione della Macedonia). Fu colpito al ventre dalla lancia di Achille e gettato agonizzante nel fiume Scamandro[3] con tutte le viscere sparpagliate sulla riva, perché rimanesse insepolto.
3. Sette guerrieri peoni, compagni di Asteropeo, uccisi dal Pelìde tramite taglio della gola e poi gettati dentro il fiume Scamandro: Enio, Astipilo, Mneso, Trasio, Midone, Ofeleste, Tersiloco.
4. Pentesilea, regina delle Amazzoni: venne ferita a morte da Achille, che s’innamorò di lei dopo averle tolto la vita. Secondo un’altra versione fu Pentesilea stessa ad uccidere Achille dopo averlo respinto diverse volte dalle mura di Troia, ma Achille ritornò in vita a causa di un incantesimo effettuato da Zeus, su supplica di Teti, cosicché l’eroe poté ucciderla, dopo aver ingaggiato nuovamente il duello, e spogliarla dell’armatura.
5. Le guerriere amazzoni Antibrote, Armotoe, Polemusa, Ippotoe e Antandra.
6. Dardano: omonimo del fondatore di Troia, figlio del vecchio troiano Biante, ucciso sul suo carro insieme al fratello Laogono. Laogono fu finito con ripetuti colpi di lancia al corpo (ma non sono specificati i punti precisi dove Achille colpisce il suo nemico), Dardano con un colpo di spada (non specificato anche qui il punto preciso dove colpisce).
7. Demoleonte: figlio di Antenore, il vegliardo troiano, colpito alla tempia dalla lancia di Achille.
8. Ippodamante: giovane guerriero troiano che combatteva sul cocchio di Demoleonte. Colpito al dorso con la lancia mentre, sceso dal carro, stava tentando di fuggire.
9. Demuco: prode guerriero troiano, figlio del vecchio Filetore. Colpito dapprima al ginocchio con la lancia e poi finito con un colpo mortale di spada (anche qui non è specificato con precisione il punto del corpo dove lo colpisce a morte).
10. Driope: guerriero troiano, colpito alla gola con la lancia.
11. Deucalione: guerriero troiano al quale venne riservata la sorte più macabra: dapprima Achille lo colpì con la lancia scagliata al gomito, nella conversione dei tendini, facendolo entrare in agonia; per finirlo lo colse di spada al collo, staccandogli di netto il capo e dal busto di lui fece schizzare in aria il midollo, che ricadde poi al suolo.
12. Mulio: guerriero troiano, ebbe le orecchie trapassate da un’asta.
13. Ettore: il più nobile guerriero troiano. Achille lo uccise per vendicare la morte dell’amico Patroclo.
14. Ipponoo: guerriero troiano, Achille lo accecò con la sua lancia. In un lago di sangue, la punta dell’asta gli svuotò le palpebre, private delle pupille che caddero nella polvere[40].
15. Licaone: figlio di Priamo e Laotoe. Fu colpito a morte tra collo e clavicola con la spada e poi gettato nel fiume Scamandro, per impedire le onoranze funebri da parte dei suoi cari.
16. Mestore: figlio di Priamo.
17. Polidoro: il più giovane dei figli di Priamo. Come Licaone, aveva per madre Laotoe. Fu raggiunto da un’asta da tergo, nel punto in cui si incrociano le cinghie che difendono la parte bassa della schiena.
18. Troilo: figlio di Priamo e di Ecuba. Alcune fonti riferiscono che il giovane sia stato decapitato presso il tempio di Apollo Timbreo, ma più probabilmente Troilo perse la vita in battaglia per mano dello stesso Pelide dato che nell’Iliade suo padre Priamo, mentre ricorda tristemente tutti i figli perduti nel conflitto (Il., XXIV, 257), lo definisce “furia di guerra”. Lo stesso Virgilio segue la versione che vuole Troilo perito in battaglia: nel primo libro dell’Eneide, lo scontro tra Achille e il principe troiano si trova posto in una raffigurazione nel tempio di Cartagine e vede affrontarsi i due protagonisti a bordo dei rispettivi cocchi: il giovinetto inoltre non muore decapitato, ma colpito da una lancia del nemico, e il suo corpo, che nella caduta dal carro vi è rimasto in parte attaccato, finisce trascinato insieme ad esso per tutto il campo di battaglia dai cavalli imbizzarriti: una morte molto simile a quella del giovane paflagone Midone nell’Iliade. Ditti Cretese, infine, inserisce Troilo tra i dodici giovani troiani fatti prigionieri da Achille e da lui sgozzati sul rogo di Patroclo.
19. Echeclo: giovanissimo guerriero troiano. Era figlio di Agenore. Ebbe spaccato in due il cranio da un potente colpo di spada.
20. Eezione: re di Tebe di Cilicia, ucciso da Achille mentre questi saccheggiava la sua città. Egli era padre di Andromaca e anche di Pode, ucciso da Menelao.
21. Sette fratelli di Andromaca durante i primi nove anni di guerra, dopo la morte del padre Eezione.
22. Epistrofo: un fratello di Minete abitante a Lirnesso e figlio di Eveno.
23. Ifitione: capitano di un grande contingente di Meoni, figlio di Otrinteo e di una Naiade. Achille, ritornato nel campo di battaglia per vendicare la morte di Patroclo, ucciso da Ettore, si scagliò innanzitutto contro Ifitione, che gli veniva incontro, e gli gettò in viso la lancia che, con forza penetrò nel cervello e lo divise in due parti dentro l’elmo di bronzo.
24. Memnone: re degli Etiopi e dei Persiani, il quale giunse con un grande esercito per difendere Troia. Memnone era figlio di Eos e di Titone. Il padre Titone era figlio di Laomedonte e fratello di Priamo. Achille, alla notizia della morte del suo amico Antiloco, ucciso da Memnone, si gettò ad affrontare il grande nemico e, riuscito a raggiungerlo dopo essere stato oggetto di qualche graffio al petto, lo decapitò con la spada e ne gettò i resti sul rogo di Antiloco, partecipando anch’egli ai suoi funerali. Zeus fece nascere due stormi di uccelli immortali dalle ceneri di Memnone, su richiesta della madre.
25. Menete: un guerriero della Licia, alleato dei Troiani.
26. Mente e Talio: guerrieri etiopi nello schieramento di Memnone.
27. Minete: re della città di Lirnesso, che venne saccheggiata da Achille. Morto Minete, Achille ne rapì la moglie, Briseide.
28. Rigmo: un giovane condottiero della Tracia, alleato dei Troiani, figlio di Piroo (anch’egli ucciso a Troia, da Toante). Fu colpito al ventre con l’asta e gettato a terra dal cocchio su cui si trovava.
29. Areitoo: lo scudiero e auriga di Rigmo, colpito alla schiena e fatto sbalzare dallo stesso carro del suo signore.
30. Trambelo: quest’uomo era detto figlio di un certo Telamone, omonimo dunque del padre di Aiace. Egli resistette all’invasione di Achille a Lesbo.
31. Troo Alastoride: arresosi spontaneamente, cercò di supplicare Achille di lasciarlo in vita perché era troppo giovane per morire; ma Achille lo pugnalò al fegato, che schizzò fuori dal corpo: quindi lasciò Troo sul terreno mentre esalava l’ultimo respiro.
32. Ennomo: condottiero e augure dei Misi, non riuscì a prevedere la propria morte per mano di Achille, che dopo averlo ucciso gettò il suo cadavere nello Scamandro.
33. Cicno: figlio di Poseidone, eroe invulnerabile ucciso dall’acheo dopo essere riuscito a soffocarlo con i cinturini del suo stesso elmo durante i primi anni di guerra. Achille, dopo averlo ucciso, lo decapitò con la spada ed issò la sua testa in cima a Vecchio Pelio; tuttavia, mentre cercava poi di spogliarlo delle armi, il padre Poseidone lo fece reincarnare in un cigno immortale, come rimpianto per la perdita di uno dei suoi figli più forti e valorosi in battaglia.
34. Pileo: capo dei Pelasgi.
35. Tenete, figlio di Cicno e re di Tenedo. Ucciso con un colpo di lancia alla nuca, suo unico punto vulnerabile.
36. Dodici giovani guerrieri troiani presi a caso nello Scamandro e gettati sul rogo di Patroclo con le armi e tutto.
37. Dodici guerrieri troiani che Achille uccise indirettamente, quando minacciava i nemici di tornare a combattere urlando dal fossato; la sua voce giunse nella piana di Troia e, per lo sgomento, questo guerrieri si trafissero involontariamente con le loro armi da lancio.
Achille uccise quindi 77 nemici in totale durante il corso della guerra di Troia, divenendo così l’eroe greco con più uccisioni a suo carico nella poesia epica classica.
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