Comincia così la persecuzione violenta della Dalser, vittima di diagnosi mediche che falsificano il suo stato mentale, (certamente tale non farla segregare in una cella, spesso impedita nei movimenti dalla camicia di forza), anche se manifesta in forma anche plateale il rancore verso l’uomo che l’ha tradita e abbandonata. È sottomessa a trattamenti che ne distruggono il fisico e la mente. Arnaldo Mussolini sembra invece affezionarsi a Benito Albino, lo invia in un collegio prestigioso, quello tenuto dai padri Barnabiti a Moncalieri, educatori oltremodo severi, incaricati di controllare soprattutto la posta dell’allievo e servilmente impegnati a dissuaderlo di dirsi figlio del Capo del Governo, pur portandone il cognome. Lo va a trovare più volte, gli dice che prepara per lui un futuro felice, ma non gli parla del padre come se obbedisse, con ciò, ad un ordine inderogabile.
Grazie, non lo sapevo. Questa storia è molto triste, bisognerebbe impedire che accadano certi eventi…