Ha vissuto grandi tormenti sin dall’eta di quattro anni. Ha scoperto per caso di essere posseduto. Padre Pio e Giovanni Paolo II lo confortavano.
“Davanti a me c’è un crocifisso appeso ad una parete. Inizio ad indietreggiare spaventato. Cosa sta succedendo ? Non riesco a controllare la situazione: sento infatti che sto prendendo fuoco.
“Brucio, brucio!” grido, mentre intorno a me si forma un cerchio di luce che m’imprigiona. Non posso uscire. Sono chiuso lì dentro e brucio soffrendo terribilmente. Cosa mi sta capitando ?”.
E’ una delle terrificanti esperienze di possessione di Francesco Vaiasuso nato ad Alcamo nel 1971, sposato con Daniela gestisce con la moglie la galleria d’arte di famiglia. Fino a 31 anni Francesco non immaginava neppure lontanamente quale realtà ha preso possesso del suo corpo. “C’è una presenza in me e non posso fare nulla per scacciarla – diceva – Qualcuno o qualcosa dentro di me. E’ una sensazione strana. Non sono sempre io a parlare: a volte sono io, altre volte non sono io. Sono dissociato da me stesso ma nello stesso tempo sono cosciente della mia dissociazione.
La mia mente subisce grandi tormenti. Mi sento in continuazione strappato da me, dal mio corpo e dalla mia mente, lacerato al mio interno, e la sofferenza che sento non è soltanto spirituale ma anche fisica. I dolori che per questo continua “dentro e fuori di me” deve subire lla mia mente sono tremendi, unici indescrivibili. Ho sempre pensato che, se esiste l’inferno, chi lo abita è queste sofferenze che deve patire dalle quali chiunque fuggirebbe a gambe levate”.
Tutto questo gli accadeva fino all’incontro con un sacerdote esorcista, padre Matteo La Grua, che prega su di lui riuscendo a far venire allo scoperto satana e le ventisette legioni di demoni che tormentano da tempo il suo fisico, la sua mente, la sua anima.
Come ha iniziato da quel momento la sua quotidiana lotta con le forze delle tenebre per riuscire a scacciare gli spiriti demoniaci che hanno condizionato segretamente la sua esistenza rendendola invivibile e come se ne è liberato, Francesco Vaiuso racconta in un libro intitolato “La mia possessione“, che presenta da un anno in diverse conferenze. La Chiesa gli crede tanto che le sue conferenze sono ospitate in saloni parrocchiali e vengono presenziate da esorcisti che raccomandano ai fedeli la lettura del libro.
Nel libro si dice che possessione ha avuto un’origine misteriosa quando Francesco era un bambino di appena quattro anni, ma soltanto dopo anni di esorcismi, risulterà chiara. Francesco mentre era posseduto rimaneva lucido, presente a se stesso, incredibilmente spettatore di quei demoni che gli straziavano mente e corpo. Ma in questo inferno avrebbe anche vissuto esperienze uniche, come sono state le visioni dei santi che, racconta, sono scesi dal cielo per confortarlo, e per dirgli: “Coragggio, manca poco, ce la farai”. Due santi, o quasi santi, in particolare, egli dice l’hanno aiutato: padre Pio da Pietrelcina e Karol Wojtyla.
La liberazione definitiva è avventa dopo sedute interminabili di esorcismi. E dopo che, esorcismo dopo esorcismo, Francesco ha scoperto insieme a sua moglie Daniela l’origine di tutto, e cioè come sia stato possibile che 27 plotoni dell’esercito di Satana abbiano fatto proprio un bambino innocente, un bambino di soli quattro anni. Source: net1news