È il primo caso di violenza al femminile mai accaduto nei Paesi scandinavi
Per il tribunale è colpevole di aver praticato sesso orale a un amico riluttante: 9 mesi di carcere e 5 mila euro di risarcimento.
Oslo – Nella fredda Norvegia una notte di sesso orale controvoglia costa nove mesi di galera e vale 40 mila corone (quasi 5 mila euro) di risarcimento. A pagare sarà una ragazza, colpevole di aver violentato un amico. Mercoledì scorso la corte del distretto di Bergen ha deciso di condannare la ventitreenne, in quello che i media locali hanno già sbattuto in prima pagina come l’unico caso di stupro al femminile accaduto nei Paesi scandinavi. Una serata sotto processo – Una notte dello scorso gennaio, un ragazzo si addormenta sulla poltrona nell’appartamento che una sua amica divide con il fidanzato. Hanno bevuto molto, tutti e tre. Lui viene improvvisamente svegliato da un inequivocabile approccio diretto della ragazza e dai flash della macchina fotografica dietro cui si nasconde il boyfriend di lei. Ma lui è una vittima, perché non voleva assolutamente cacciarsi in quella situazione. O almeno così ha giurato in tribunale: da allora – ha dichiarato dal banco dei testimoni – l’insonnia è diventata la sua compagna fissa, il sesso ha smesso di essere un argomento interessante e soprattutto non c’è più speranza di avere fiducia negli amici e di credere alle intenzioni della gente che lo circonda. Una confessione a metà – E lei? Prima ha negato tutto: «Tra noi due non c’è mai stato alcun contatto di tipo sessuale». Poi ha ritrattato: «Sì, abbiamo fatto sesso». Ma si è anche preoccupata di precisare: «Lo voleva anche lui». La corte però è stata inflessibile: nessuna concessione al rapporto consensuale, si è trattato di violenza carnale. E richiamandosi a una sentenza del 2000 che definiva «stupro» qualsiasi contatto sessuale indesiderato, ha emesso il suo verdetto di colpevolezza. L’avvocato della ragazza ha annunciato ricorso.