La potatura delle rose
La potatura delle rose è un’attività a cui non possiamo sottrarci se vogliamo un roseto in perfetta forma.
I rosai devono essere potati per garantire al cespuglio di svilupparsi nella maniera più armonica possibile.
Quando potare le rose
L’epoca migliore in cui potare le rose è la fine dell’inverno, intorno a febbraio, ma nel caso in cui la stagione fredda si prolunghi si può posticipare anche fino ad aprile.
Fanno eccezione i rosai rampicanti che dovrebbero essere soggetti ad una leggera potatura anche al termine della fioritura, in estate, e la cui potatura principale può essere invece rimandata all’inverno.
Anche se la fine dell’inverno è il periodo consigliato per la potatura, questo non significa che non si possa intervenire anche dopo la ripresa della vegetazione; si tratta di comprendere che una potatura tardiva è pur sempre meglio di una vegetazione del roseto intricata con rami deboli o danneggiati che non ne consentiranno uno sviluppo ottimale.
Se anche le gemme hanno fatto la loro comparsa non bisogna quindi essere troppo timorosi di fare qualche danno con la potatura poichè, a conti fatti, i vantaggi superreranno gli svantaggi.
Ovviamente non andiamo a potare le rose ad inizio estate, quando sono in piena vegetazione, ma questo è fin quasi ovvio. Inoltre, in caso di potatura tardiva è importante non accorciare i rami tanto quanto si farebbe quando le rose non hanno ancora ripreso la vegetazione poichè una potatura drastica dopo la ripresa vegetativa potrebbe essere mal sopportata dalla rosa.
Termini usati nella potatura delle rose
Anche se può sembrare superfluo o fastidioso, è bene analizzare qualche termine “tecnico” per capire di che cosa si sta parlando quando andremo ad iniziare la potatura.
Uno stelo o un ramo cresciuti nell’anno in corso vengono detti “legno nuovo”. La stragrande maggioranza delle rose fioriscono sul legno nuovo.
Parliamo di “legno vecchio” per indicare un ramo dell’anno precedente o anche più vecchio. I rosai rampicanti e sarmentosi fioriscono sul legno vecchio mentre i getti che crescono nell’anno in corso porteranno fiori solo a partire dall’anno successivo.
Una gemma in procinto di vegetare si chiama “occhio” e da tale gemma si svilupperà un vigoroso germoglio.
Durante la fase vegetativa della pianta le gemme sono collocate nella parte ascellare di una foglia e rimarranno lì, con un aspetto acuminato, anche durante l’inverno e la caduta delle foglie stesse, per essere pronte a sviluppare nuovi germogli all’arrivo della primavera.
I getti o germogli per mezzo dei quali gli steli principali delle rose si espandono vengono detti rami o branche principali (una branca è un ramo che ha compiuto un anno).
I getti che si dipartono da un ramo principale si chiamano “laterali”.
Passiamo ora a qualcosa di più pratico e vediamo come si esegue un taglio corretto.
Una corretta potatura del roseto parte da un taglio preciso ed eseguito nel modo che andiamo ad esporre.
In primo luogo muniamoci degli attrezzi del mestiere: guanti di gomma per proteggersi dalle spine e una buona forbice da potatore da mantenere sempre ben affilata; è molto importante che la forbice sia affilata per eseguire un taglio preciso e senza sfilacciature e compressioni del legno che potrebbero andare a danneggiare lo sviluppo successivo della gemma.
Se volete eseguire una potatura davvero perfetta e professionale allora dotatevi anche di alcool etilico e di un accendino per disinfettare le cesoie dopo la potatura di ogni pianta. Il motivo è che durante la potatura si rischia di trasmettere spore e batteri da una pianta all’altra; se una pianta è malata rischiamo, involontariamente, di infettare anche le altre. E’ sufficiente pulire le forbici con uno straccetto imbevuro di acool e poi passare il fuoco di un accendino sulle lame per sterilizzarle completamente. Questo è il metodo più semplice e più economico senza dover ricorrere a costosi ed inquinanti prodotti chimici.
Se il nostro cespuglio di rose è vecchio sarà probabilmente dotato di rami grossi e coriacei che sarà difficile tagliare con la normale forbice da potatore; in questi casi è bene dotarsi anche di un tronchesino a manico lungo che ci permetterà di tagliare i rami di grosso diametro senza eccessivo sforzo.
Il taglio deve essere angolato verso il basso dalla parte opposta della gemma in modo tale che l’umidita possa defluire e non ristagnare addosso alla gemma.
Il taglio deve essere effettuato circa 1 centimetro al di sopra della gemma; è buona norma non tagliare troppo vicino alla gemma, per evitare di danneggiarla, ma neppure troppo al di sopra di essa poichè, in molti casi, il taglio invece di cicratizzarsi correttamente potrebbe creare un moncone che andrebbe a seccarsi.
La gemma deve essere rivolta verso l’esterno del cespuglio e non verso l’interno.
Nell’immagine sottostante potete vedere sulla sinistra dei tagli corretti, netti e con la giusta inclinazione e distanza dalla gemma; sulla destra sono presentati, invece, dei tagli errati con l’inclinazione del taglio che porta l’umidità direttamente sulla gemma; in un caso il taglio è troppo vicino alla gemma e, in entrambi i casi, i tagli presentano sfilacciamenti dovuti a una cesoia poco affilata.
Nel caso si dovessero formare due gemme anzichè una, dove è stato praticato il taglio, è bene asportare la gemma più debole con un’unghia o con la punta di un coltellino.
Quando è necessario asportare completamente uno stelo laterale è bene praticare il taglio il più a filo possibile del ramo principale da cui si diparte, così come è mostrato nella foto di apertura.
Andiamo ora ad illustrare un caso pratico con la potatura eseguita su un arbusto di rosa di due anni di età.
Nelle immagini che seguono vediamo come potare un giovane arbusto di rose di due anni di età.
In questo esempio andiamo a potare un roseto ibrido di tea che è tra le varietà coltivate più comuni.
L’altezza a cui potare le piante è abbastanza variabile e dipende dall’età del roseto e soprattutto dalla varietà. L’altezza e il modo di potatura di una rosa rampicante o una rosa nana o di una rosa antica non è la stessa di un ibrido di tea e perciò bisogna innanzitutto sapere su quale varietà di rosa stiamo intervenendo.
I rosai che crescono a forma di cespuglio devono essere potati col preciso intendo di conferire loro una struttura a forma di coppa e una vegetazione più rada al centro del cespuglio.
Da una potatura ben eseguita deve derivare un cespuglio di forma regolare ed equilibrata in cui l’aria e la luce del sole possano penetrare all’interno del cespuglio stesso. Se la vegetazione al centro del cespuglio è fitta e intricata, il rischio che il roseto possa sviluppare malattie di diversa natura è molto più consistente. Sole e aria, in questo senso, prevengono possibili malattie senza dover ricorrere a rimedi chimici.
L’altezza di potatura, dicevamo, dipende da diversi fattori, uno dei quali è semplicemente il nostro gusto. Se si decide per una potatura più radicale si otterranno fiori più grandi e ben formati, anche se in minor numero.
Con una potatura meno radicale otteniamo invece un roseto con una vegetazione più alta, più fitta, e con un maggior numero di fiori anche se di dimensioni più ridotte.
Cosa si intende per potatura “radicale” e per potatura “di base”?
Per potatura radicale intendiamo che la vegetazione deve essere accorciata sino a tre gemme sopra il punto di partenza di ogni stelo. L’altezza di potatura è quindi di circa 15 centimetri da terra.
Per potatura di base si intende invece un taglio meno drastico di circa un terzo della vegetazione dell’anno (legno nuovo).
Nella foto qui sopra vediamo il rosaio sul quale andremo ad intervenire che, come dicevamo, è stato impiantato da due anni. Intorno alla base della rosa è stato posto del tessuto non tessuto al semplice scopo di rendere più chiare e meglio contrastate le fotografie.
Prima di iniziare la potatura è bene ripulire la superficie del terreno sotto la rosa e rimuovere fogliame e altro materiale che dovrà essere trasportato altrove per essere sostituito, dopo la potatura, con uno strato di terriccio fertile da giardino. E’ bene anche scoprire (con delicatezza) parte del colletto della rosa per verificare l’esistenza di gemme alla base che potrebbero originare nuovi rami.
Per prima cosa andiamo a rimuovere i rami che si sono spezzati durante l’inverno e quelli chiaramente secchi.
In questa prima fase è bene accorciare tutti i rami indistintamente (sempre nei limiti di un terzo della loro lunghezza per la potatura di base) in modo tale da poter muoversi più agevolmente con i tagli successivi. Meglio accorciare ripetutamente un ramo piuttosto che fare un solo taglio alla base e cercare di rimuoverlo con il rischio che, impigliato dagli altri rami, danneggi delle gemme buone che vorremmo conservare.
Ora andiamo a rimuovere tutti i rami che si incrociano, siano essi rami principali o laterali, conservando solo quelli che ci interessano: i più robusti e vigorosi.
Nella pagina successiva termineremo l’operazione di potatura.
Siamo già arrivati a buon punto con il lavoro ed ora non ci resta che portarlo a termine accorciando ulteriormente i vari rami.
Andiamo a rimuovere i rami deboli e quelli centrali. Lo scopo, come dicevamo, è quello d dare al cespuglio la forma di una coppa e pertanto i rami centrali è bene rimuoverli, come mostrato nella foto che segue.
Ora tagliamo anche i rami laterali che non sono necessari per lasciare tre, quattro o cinque rami principali dotati di gemme e sui quali si formerà la nuova vegetazione.
Siamo giunti alla fine del lavoro. I rami principali dovranno essere a loro volta accorciati per avere, su ciascuno di essi, un numero limitato di gemme. Se ora il cespuglio appare ridotto all’osso non dobbiamo spaventarci, l’importante è il numero di gemme che abbiamo conservato; da ogni gemma si formerà un nuovo germoglio che in breve tempo riformerà un cespuglio intricato quanto basta da richiedere un nuovo intervento di potatura, l’anno successivo.
Ricordiamo sempre che la gemma al di sotto del taglio deve essere rivolta verso l’esterno del cespuglio per ottenere un cespuglio ben formato.
Ricordiamoci anche dell’angolo di taglio così come descritto nelle pagine precedenti.
Il risultato, quasi definitivo,è quello che presentiamo qui sotto. La potatura non è stata radicale.
Proponiamo anche un paio di video per rendere ancora più completo l’articolo.
Il primo video mostra molteplici potature di cespugli di rose ed è senza audio, molto utile, comunque, per farsi un’idea di quali rami scegliere per ottenere un cespuglio ben bilanciato.
Il secondo video, in inglese, è molto completo e riepiloga tutto il contenuto dell’articolo che abbiamo scritto, con alcune varianti.
Nel secondo video, ad esempio, viene utilizzato, come disinfettante delle cesoie, dell’alcool isopropilico al posto dell’alcool denaturato e/o fiamma. E’ comunque uno dei video migliori che abbiamo trovato in rete, per completezza, e crediamo sia facilmente interpretabile anche per chi non capisce l’inglese.
La potatura dei rosai rampicanti differisce sensibilmente da qualla delle rose a cespuglio.
I rosai rampicanti sono vigorosi e sviluppano ramificazioni robuste e rigide, adatte ad essere appoggiate contro muri o su grandi steccati.
Mentre le rose a cespuglio fioriscono generalmente sul legno nuovo (legno dell’anno in corso), i rosai rampicanti fioriscono invece sul legno dell’anno precedente e di questo bisogna tenere conto quando si esegue la potatura. Tuttavia alcune varietà di specie rampicanti sono mutazioni di ibridi di tea e di floribunda e fioriscono anch’esse sulla vegetazione dell’anno in corso.
Parecchi rosai rampicanti non rivegetano subito dalla base, ma i nuovi germogli appaiono verso la parte terminale delle ramificazioni legnose principali.
La potatura principale delle specie rampicanti avviene in inverno ma la cimatura dei ramoscelli sfioriti, dopo la fioritura in estate, riveste non minore importanza in quanto proprio durante la cimatura dei ramoscelli sfioriti andremo a scegliere le migliori gemme dopo la fioritura.
All’inizio dell’inverno, invece, andremo ad eliminare tutto il legno vecchio e debole e i rami più sottili. Accorciamo le ramificazioni principali all’altezza di un nuovo germoglio o, se non c’è ancora, di metà della loro lunghezza, e così pure quelle laterali sfiorite.
Riepilogando:
Potatura estiva
Dopo la fioritura accorciare fino a una buona nuova gemma i rami che hanno fiorito. E’ bene non lasciare formare le capsule dei semi poichè finirebbero per sottrarre energie utili alla formazione della nuova vegetazione.
Facciamo attenzione a non potare le nuove ramificazioni poichè su di esse si formeranno i fiori, nell’anno successivo.
Potatura invernale
Eliminiamo il legno vecchio, ammalato e debole e accorciamo le ramificazioni principali fino ai nuovi germogli in modo tale che vi sia una costante sostituzione del legno vecchio.
Per la formazione di legno nuovo, se non si sono formati nuovi getti, è bene accorciare la ramificazione principale e i suoi laterali di circa la metà. Quando un vecchio fusto non produce più germogli è necessario asportarlo alla base. Via: faidatehobby