Ebola, infermiere di Emergency positivo al virus. Chiesta disponibilità farmaci
L’operatore sanitario, trasferito dalla Sardegna al centro ‘Lazzaro Spallanzani’ di Roma, era rientrato dalla Sierra Leone l’8 maggio. Ha effettuato l’automonitoraggio delle proprie condizioni di salute, rilevando i primi sintomi nella tarda serata di domenica.
Roma – Un infermiere di Emergency di 37 anni, rientrato dalla Sierra Leone dove si trovava dal 15 febbraio, è risultato positivo al virus dell’ebola. Ci vorranno almeno due giorni per averne l’assoluta certezza. Il test è stato eseguito presso il centro ‘Lazzaro Spallanzani’ di Roma. La stessa struttura in cui l’operatore è stato trasferito in serata dall’ospedale di Sassari dove era stato ricoverato 48 ore prima.
Tre campioni di sangue – spiega una nota del ministero della Salute – sono arrivati a Roma nella tarda mattinata di oggi dalla Sardegna, inviati dalla Index con un cargo in partenza da Olbia alle 7 del mattino.
L’infermiere, che aveva lavorato nel Centro di cura dei malati di Ebola in Sierra Leone ed era arrivato in Sardegna l’8 maggio, ha effettuato l’automonitoraggio delle proprie condizioni di salute, come previsto dai protocolli del ministero della Salute e di Emergency e ha manifestato i primi sintomi nella tarda serata di domenica scorsa, quando la sua temperatura ha raggiunto i 39.2 si è messo in quarantena, autoisolandosi.
E’ stata la dottoressa Antonella Virdis, direttore sanitario dell’Azienda ospedaliero-universitaria di Sassari, a rendere pubblico il bollettino medico del paziente nel corso di una conferenza stampa. I controlli clinici effettuati serviranno per verificare eventuali contagi di altre malattie diffuse in Sierra Leone, a iniziare dalla malaria. Complessivamente l’infermiere sta bene, segue una terapia antibiotica e antipiretica, non ha manifestato disturbi gastrointestinali e i suoi parametri sono a norma ma il primo bollettino medico, come da prassi, verrà emesso a cura dei medici dello Spallanzani.
L’uomo sarà trasferito a Roma dall’Aeronautica Militare in alto biocontenimento, seguendo le stesse procedure già attuate nel novembre scorso per il medico siciliano colpito dal virus e poi guarito. E’ stata attivata la rete di emergenza della prefettura di Sassari e del comando carabinieri del Nas. Il ministero della salute e l’Aifa hanno già predisposto le misure necessarie per rendere disponibili presso lo Spallanzani i farmaci sperimentali previsti dai protocolli. Per rispettare la privacy del paziente e della famiglia, non saranno rese note le generalità.
“La situazione è sotto controllo, e le nostre Unità di crisi hanno funzionato perfettamente – ha assicurato alla Nuova Sardegna di Sassari l’assessore regionale della Sanità Luigi Arru –. Adesso sono in atto tutti gli accertamenti per capire se si tratta davvero di Ebola o di una semplice influenza, come potrebbe essere. Voglio rassicurare tutti cittadini, non ci sono motivi per avere alcun timore: il virus diventa contagioso solo nel momento in cui compare la febbre, che è avvenuto oggi quando il paziente non ha avuto contatti con nessuno. I protocolli sono scattati perché c’erano due parametri di rischio: febbre oltre i 38,6 e permanenza in zone con Ebola nei 21 giorni precedenti. Ma l’unico rischio reale è per questo ragazzo, che però è già nelle migliori mani possibili”. Via: repubblica