Saranno dei giganti nei numero di voti che riescono a raccogliere, ma poi sono dei nani politici.
In Rete è stata pubblicata la lista delle cose per cui, comunque vada, sarà ricordata Virginia Raggi. E è diventato subito un gioco che passa di mano in mano, nel senso che tutti aggiungono qualcosa di cui ci si era dimenticati.
Per oggi la lista è questa:
– la Raineri a 200 mila euro poi illegittima secondo l’ANAC;
– la Muraro difesa ad oltranza per sei mesi poi dimessa;
– le nomine ai vertici delle municipalizzate dimessi nel giro di 24 ore;
– la nomina del fratello di Marra;
– l’arresto di Marra;
– Roma piena di immondizia;
– blocco di fondi per il potenziamento delle metropolitane;
– i ritardi dei mezzi pubblici;
– il complotto dei frigoriferi;
– un albero di Natale orribile.
– la funivia.
– il no alle olimpiadi.
Qui restano fuori ad esempio il biocentrismo, probabilmente l’idea più comica di tutte: basta con un mondo con al centro l’uomo (etnocentrismo), si passerà appunto al biocentrismo (animali, piante, scarafaggi, mosche). Tutte le forme di vita sono ugualmente meritevoli di attenzioni e saranno protette dalla giunta Raggi. La sua collega torinese vuole fare diventare tutti vegani, Virginia pensa più in grande e quindi si preoccupa di coleotteri, zebre, gabbiani, topi e via elencando. Poi c’è l’affaire misterioso del nuovo stadio. I grillini hanno detto no a quasi a tutto, per evitare colate di cemento e eventuali giochi di malaffare, ma sembra che siano favorevoli al nuovo stadio, e la cosa solleva molte chiacchiere. Ma è evidente che l’arresto di Marra, che non era un “impiegato” del comune e basta. La Raggi lo voleva come vice-sindaco ed era arrivata a minacciare di andarsene, se non le consentivano (quelli del Movimento) questa nomina. Per fortuna sono poi sorti altri impedimenti e la rissa è stata evitata, e lui spostato al personale. Rimanendo comunque una specie di Rasputin della corte del sindaco. Rimane il fatto, al di là delle questioni giudiziarie (che Marra sbrigherà con i giudici), che qui è sorto un problema politico. In altri tempi e in altri luoghi, il Movimento avrebbe già fatto piazza pulita e sarebbe nelle piazze a vantarsi della propria conclamata onestà. Qui invece si sono chiusi tutti a riccio. Hanno impiegato un po’ meno di tre ore per arrivare alla conclusione che, intanto, bisognava scaricare Marra. Lo hanno fatto prima vari esponenti del Movimento e poi la stessa Raggi in una conferenza stampa: Marra era un impiegato, sarà immediatamente sostituito. Dopo di che, zero. Su una giunta che perde pezzi quasi ogni giorno e che ancora non è a posto, niente. Sulle varie cose mirabolanti che erano state promesse alla città nulla si sa. Lo stesso Grillo, sempre pronto a sfornare le sue semplici ricette, per ora è stato zitto, muto come un pesce. È evidente che c’è un problema. Quale? Fino a ieri la giunta romana era (o avrebbe dovuto essere) il fiore all’occhiello del Movimento. Invece in pochi mesi si è trasformata in una specie di occhio pesto. E ha messo in luce la carenza più grave del Movimento. A parte le idee molto balzane, si sta scoprendo che i grillini non hanno gente esperta e non ne sanno attirare. Saranno dei giganti nei numero di voti che riescono a raccogliere, ma poi sono dei nani politici. La crisi romana sarebbe superabile inserendo nella giunta Raggi due o tre fuoriclasse e sfornando in tempi rapidi un programma-bomba. Ma non accade niente. Non hanno questi fuoriclasse e il programma non c’è mai stato, solo delle banalità eco-pastorali. Inoltre, cominciano anche a dubitare della stessa Raggi: non sono sicuri che sia tutto a posto. Non sanno più come muoversi, come colpiti da un raggio paralizzante. Sanno solo che l’arresto di Marra potrebbe rivelarsi l’inizio di una storia bruttissima. E allora stanno fermi, non vanno da nessuna parte. Sperano solo che il soffitto del Campidoglio non crolli loro in testa, seppellendo le loro ambizioni di conquista dell’Italia. Insomma, se tutte le strade portano a Roma, spesso anche i sogni finiscono a Roma.