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Cinque motivi per cui odio i Radical Chic

Visto che dei radical chic parlo spesso – sempre in termini estremamente negativi e cattivi – è senz’altro arrivato il momento giusto per pubblicarvi questa gustosa Top 5, che ho scritto con passione e divertimento.
Partiamo però dalle basi. Chi sono i radichal chic?

Radical chic è un’espressione idiomatica, mutuata dall’inglese, per definire gli appartenenti alla ricca borghesia o gli snob provenienti dalla classe media, che, al fine di seguire la moda del momento, per esibizionismo o per inconfessati interessi personali, ostentano idee anticonformistiche e tendenze politiche affini alla sinistra radicale o al radicalismo, generalmente avulse o diametralmente opposte ai valori culturali e sociali del ceto di appartenenza.

Lasciamo perdere le declinanzioni politiche vere o fittizie e concentriamoci su tutto il resto. Tanto ce n’è comunque abbastanza per odiarli da qui a diverse vite a venire.

Cinque motivi per cui odio i radical chic

radical chic 4

  • Insopportabile senso di superiorità

Sì, il radical chic si sente superiore al resto dell’umanità. La cosa peggiore è che questa presunta superiorità viene ostentata in modo odioso, sia dal vivo che tramite i social network. Il RC ricorre a battutine sarcastiche per prendersela con le normali attività svolte dalla plebe, anche le meno criticabili, come per esempio andare a votare (“tanto non serve a nulla, siete tutti schiavi“) o farsi un caffè da Starbucks. Sì, sono due esempi vissuti in prima persona. Ovviamente spesso e volentieri si tratta di una superiorità soltanto ipotetica. La loro non cultura non è più nobile, soltanto diversa. Il loro modo di vivere non è più libero, soltanto più recitato.

  • Anticonformisti col cachemire.

Il RC ve la menerà che a lui dei soldi non importa nulla, né tantomeno del lavoro. Il RC veste trasandato, ma in realtà si tratta di un trasandato ricercato. Una moda dentro la moda, quasi più ributtante delle altre tendenze. Il RC non guarda la televisione, ma in realtà questa è una cosa che nessuno può provare, se non gli amici della sua cerchia. Però fa figo dirlo, perché non guardare la TV è anticonformista e culturamente superiore (vedi punto 1).
Il RC non mangia al fast food, non guarda il calcio o altri sport, dice di non possedere il cellulare e a turno cancella il suo profilo da Twitter o da Facebook, salvo tornarci dopo un paio di settimane con una scusa intellettualmente accettabile.

  • I film curdi sottotitolati in slovacco

Il RC, proprio per il combinato senso di anticonformismo e superiorità, disdegna ciò che viene apprezzato da una buona fetta di pubblico. I film campioni di incasso sono “cazzate per i decerebrati”, i romanzi d’intrattenimento sono “bambinate”. Molto meglio, a loro dire, scoprire microproduzioni di registi curdi o lapponi, possibilmente complessati e portatori di messaggi talmente ermetici che nemmeno loro sanno quali cazzo sono.
Il RC deride chi si diverte guardando The Avengers, Pacific Rim, Fast & Furious, Indiana Jones etc etc. Il RC ci tiene a condividere il suo disprezzo, perciò pubblicherà degli stucchevoli status su Facebook, del tipo “Uhhh… adesso aspettano tutti il film coi mostri giganti! Che poveretti“.
Idem per la musica e per i libri, ovviamente. I serial TV? Ma manco per il cazzo che si abbassano a vederli. Oppio della plebe, robaccia per i teledipendenti etc etc.

radical chic

  • Attivisti da salotto

Spesso (ma non sempre) il RC sostiene tutte le cause ideologiche radicali – mi pare anche scontato dirlo – possibili e immaginabili, ma ovviamente lo fa senza muoversi dalla poltrona di casa. Un RC può essere al contempo pacifista, animalista, femminista, abortista etc etc.
Ovviamente non c’è nulla di male in assoluto nel sostenere queste battaglie, tranne per il fatto che il RC lo fa (a parole) solo per completare il suo senso di superiorità intellettuale e morale. Tuttavia è facile scoprire questi copycat dell’attivismo. Sono quelli che ti sparano i pipponi sul femminismo, e poi fanno le battute su “Mara Carfagna troia”, o cose del genere. Sono quelli che la menano sul salutismo e poi raccontano di essersi ammazzati di alcool la sera prima.
Superiorità morale? Ma certo…

  • Tutta questione di pose

Che poi, gratta gratta, sotto l’apparenza snob del RC c’è spesso pochissima sostanza. Se li si studia bene, come a me è capitato di fare su FB, li si scopre molto, molto simili alle persone che dicono di disprezzare. Il che vuol dire che la principale occupazione del RC è quella di spararsi le pose, cosa che nella vita online è ancora più facile da fare rispetto alla vita reale.
In fondo cercano attenzioni, a volte perfino l’odio, purché non passino inosservati. E in effetti non c’è miglior modo per farsi notare se non quello di giocare agli alternativi, di ironizzare su tutto, possibilmente con disprezzo. Alla prova dei fatti però non hanno nulla di decente da condividere, nessun senso di collettività, né qualcosa di utile da raccontare al prossimo. Insomma, i radical chic mi stanno sul cazzo. Si era già capito? Source: alessandrogirola

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Written by Laura Rossi

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