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Il corso per diventare un vero radical-chic

Sul web impazza una locandina che promette fantomatiche lezioni. L’obiettivo: incarnare perfettamente lo stereotipo nel minor tempo possibile
Il radical-chic. Una figura che accompagna gli “anni duemila”. Rigorosamente di sinistra (ma critico con la sinistra stessa), snob ma finto alternativo, con la puzza sotto al naso, un po’ terzomondista ma elitario, molto tollerante soltanto a parole, il radical-chic è odiato da tutti: da chi non lo è e da chi, invece, ne incarna lo stereotipo. Già, perché il radical-chic, essenzialmente, disprezza e denigra, ottenebrato da una sorta di nichilismo illuminante di cui lui, e solo lui, è dotato in abbondanza. Non è semplice essere un radical-chic. Ci vogliono anni di studio, le giuste frequentazioni, una certa inclinazione. Ma da oggi imparare è possibile. Almeno questo è quanto promette una locandina che circola sul web, e che nel tam-tam di Twitter e Facebook ha già avuto un certo successo. Si tratta del “Primo corso di Radical Chic“. Sottotitolo: “L’unico corso con attestato riconosciuto a livello nazionali”. La promessa: “Impara tutti i segreti per sc… le donne più insipide del sistema solare in sole 10 lezioni da dieci ore”. L’omaggio: “I primi 10 iscritti riceveranno in omaggio la guida Diventa buddista in un’ora“.
I contenuti – Nel mirino, insomma, tutti gli sterotipi molto radical e altrettanto chic: quello appena citato buddismo, quello sulle donne (quelle radical-chic, sia chiaro) molto insipide e quello relativo all’ambizione (malcelata) dei radical-chic, ossia fare l’amore il più possibile (anche se le parole usata per indicare la “circostanza” è ben più volgare). La locandina entra poi nel merito del corso, in cui si imparera “come curare al peggio barba e capelli“, “come metterci ore a capire come vestirsi per sembrare uno che si butta addosso la prima cosa nell’armadio”. S’apprenderà poi “l’importanza del velluto a costine e del cachemire”, e verrò chiarito l’amletico dubbio: “Clarks o mocassini?”. E ancora, verrete illuminati sull'”importanza dell’abbinamento aperitivo-bio e musica jazz“, nonché su “tutti i vini buoni, i cantautori, teatri, viaggi da citare”, e sempre in termini di viaggi due regioni non avranno più segreti grazie al corso di geografia “dettagliato di Toscana e Umbria“. Altri temi utili per la formazione: “Pere e formaggio, parliamone” e “le migliori supercazzole da pronunciare per fare colpo al primo approccio”. Quindi una lezione su “tutte le parole più impressionanti, quali: Flaubert, sushi, Moleskine e tante altre!”. Infine un seminario su “come raggiungere in bicicletta le mostre di fotografia, presentazioni di libri e sale d’essai più scrause dell’intera Ue” e “come mettere in atto la rivoluzione del salotto di casa propria”. Il tutto, conclude la locandina, con una “quota d’iscrizione promozionale a 5.000 euro per il primo ciclo di lezioni (Iva esclusa)”.[sc:BR]
Ecco come diventare radical chic: il corso che spopola sul web
Dall’aspetto estetico strategicamente ‘curato al peggio’ alle citazioni colte da buttare al momento giusto, i consigli per diventare il perfetto stereotipo a caccia di conquiste facili.
L’irriverente corso per divenatre radical chic
.Oggi è un concetto piuttosto diffuso quello del ‘radical chic’, sebbene nessuno sappia veramente cosa comprenda questa locuzione così sofisticata, un mix tra un filosofo maledetto, un artista sconclusionato e un dandy silenziosamente griffato, perché il più delle volte chi lo è finge di non esserlo e chi non lo è aspira a diventarlo, consapevole del fatto che sia un’efficace tattica per il ‘rimorchio’ facile.
Hanno creato la locandina di un fantomatico ‘Primo Corso di radical chic’ che rimbalza tra condivisioni social e siti web con l’irriverente intento di fornire l’insegnamento giusto per acquisire l’agognata qualifica.
Si parte con la cura dell’aspetto che deve necessariamente essere dotato di ‘barba e capelli curati al peggio’, vestito con capi di velluto e cachemere che devono apparire ‘buttati addosso’ e scegliere tra mocassini o Clarks. Prosegue con la scelta dei locali da frequentare che forniscono aperitivi bio, con la musica, i libri e i cantautori da citare, con le parole più incisive da usare spesso (Flaubert, sushi, Moleskine, per esempio) e con le mostre da raggiungere rigorosamente in bicicletta.
Il tutto per raggiungere l’intento di ‘scoparsi le donne più inspide del sistema solare’ alla ‘modica’ cifra di 5mila euro per 10 ore di lezione, ovviamente IVA esclusa.
E se i radical chic ante litteram si saranno sentiti offesi da cotanto oltraggio, i più sorridono davanti allo sfacciato discredito e magari, chissà, che non ci sia anche qualcuno che zitto zitto prende appunti. Source: libero, today

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Written by Laura Rossi

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