Selkis (originariamente Selket, ma anche Serket, Selqet, Selkit, Serqet[1]) era una divinità egizia appartenente alla religione dell’Antico Egitto. Deificazione dello scorpione, era dea della fertilità, della natura, degli animali, della magia, della medicina e della guarigione delle punture da animali e insetti velenosi[2][3]. Era anche connessa all’oltretomba, in quanto si riteneva sorvegliasse una delle quattro porte del Duat, l’aldilà egizio[2]; inoltre era patrona di uno dei quattro vasi canopi del corredo funebre, quello contenente le viscere del defunto[4].
Nome
La puntura dello scorpione induce una paralisi, ed è per questo che il nome di Selkis, ellenizzazione dell’originale egizio Selket[5], potrebbe essere tradotto come Colei Che stringe la gola. Una traduzione alternativa è Colei Che permette alla gola di respirare[1].
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