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Cani sciolti

Trama
Da dodici mesi Bobby e Stig lavorano insieme pur diffidando l’uno dell’altro. Entrambi sono agenti sotto copertura che hanno ricevuto il compito di infiltrarsi nel mondo dell malavita: mentre Bobby è un agente della Dea, Stig è un ufficiale dei servizi segreti della Marina. Il fallimento della loro missione e la conseguente perdita di un’ingente somma di denaro attirano loro nuovi nemici, alcuni dei quali tra le fila dei superiori, e li costringono a collaborare per evitare il carcere o la morte.

Commento
Come una jam session rock blues nella quale gli ZZ Top incrociano le chitarre con gli Outlaws, Cani sciolti tocca tutte le corde giuste che ogni amante del cinema americano che si rispetti conosce a menadito ma non può fare a meno di continuare ad amare. I cliché e i déjà vu fanno parte del gioco ma Kormákur non esagera con citazioni e strizzate d’occhio e, restando rispettosamente all’interno del recinto del genere, permette ai personaggi di ritagliarsi un’umanità credibile anche quando il volume di fuoco raggiunge livelli di guardia. Western post-post-moderno, Cani sciolti piange la frontiera ma tiene il passo con la Hollywood odierna. La fotografia di Oliver Wood lavora molto bene gialli e ocra, saturando l’immagine come si conviene a ogni film ambientato a sud di Nogales, mentre il montaggio di Michael Tronick resta sempre intellegibile anche nei momenti concitati. Adattamento dell’omonimo romanzo di Steven Grant. AZIONE – DURATA 101′ – USA

Participant

Written by Caspita

Socia orgogliosa di Dracia.com dal 2014

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