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Arrestato il fotografo delle bimbominchie minorenni: Furio Fusco

Arrestato fotografo delle modelle
Adescava minorenni, arrestato a Roma un fotografo e proprietario di una agenzia di modelle e attori. L’accusa è di pornografia e prostituzione minorile.[sc:BR]
Furio Fusco, fotografo arrestato per prostituzione. Adescava baby-modelle
Un “sistema consolidato”, come scrive il gip, che gli è costato l’arresto con le pesanti accuse di adescamento di minori, pornografia minorile aggravata e prostituzione minorile. I carabinieri lo hanno prelevato dal suo ufficio a due passi da piazza Bologna, dove aveva archiviato migliaia di foto, ora sequestrate.
Ad una settimana dalle prime sentenze per il caso delle prostitute minorenni dei Parioli, un nuovo scandalo a luci rosse travolge la cosiddetta Roma bene. Questa volta a finire nell’occhio del ciclone è un fotografo, Furio Fusco, accusato di aver adescato giovani liceali minorenni per convincerle non solo a posare nude, ma anche ad avere rapporti sessuali con lui. Il tutto in cambio del successo, della celebrità. Un “sistema consolidato”, come scrive il gip, che gli è costato l’arresto con le pesanti accuse di adescamento di minori, pornografia minorile aggravata e prostituzione minorile. I carabinieri lo hanno prelevato dal suo ufficio a due passi da piazza Bologna, dove aveva archiviato migliaia di foto, ora poste sotto sequestro.
Nel sito della sua agenzia ci sono foto di centinaia e centinaia di modelle e attrici. Ma il suo lavoro andava ben oltre la fotografia e la promozione artistica, come dimostrato dalle indagini condotte dai carabinieri e avviate in seguito ad un’inchiesta giornalistica sulla prostituzione minorile del quotidiano La Repubblica. Secondo quanto ricostruito dagli inquirenti, il 51enne – piuttosto conosciuto nell’ambiente romano – attirava le ragazzine attraverso i social network o le chat virtuali. Prima chiedeva loro amicizia e poi cominciava a tessere la tela del raggiro convincendole che gli scatti erotici, a volte anche a sfondo saffico, avrebbero consentito di arrivare facilmente al successo. “Se posi nuda diventerai presto famosa”, avrebbe detto ad almeno quattro di loro. Secondo gli investigatori l’uomo sceglieva accuratamente le sue “lolite”, giovani ambiziose disponibili ad incontrarlo all’insaputa dei genitori nonché disponibili ad avere rapporti sessuali con lui. Consapevole, tra l’altro, della loro minore età. Lui stesso – secondo quanto ricostruito dai carabinieri – le aiutava a falsificare le generalità sui documenti, affinché risultassero maggiorenni in occasione dei casting.
Secondo il gip del Tribunale di Roma, Giulia Proto, Fusco avrebbe creato una vera e propria attività criminale “organizzata” e lungamente sperimentata. Al momento le vittime accertate sono quattro, tutte alunne dei licei dei quartieri di lusso della Capitale, tra i Parioli e Trieste, ma non è escluso che il numero delle ragazze coinvolte possa essere più alto.[sc:BR]

Si parla di forme di pressione psicologica:

Dopo lo scandalo delle baby squillo, finisce in manette un noto fotografo della Capitale. Nel suo pc centinaia di immagini di ragazzine pronte a farsi ritrarre nude per tentare la scalata al successo. Tra le accuse contestate dai carabinieri anche quella di sfruttamento della prostituzione. Le testimonianze raccolte da Repubblica: “Ci contattava su Facebook, mai chiesta una liberatoria”
ROMA – Un altro scandalo scuote la Roma bene: oltre 50 minorenni, la maggior parte di loro provenienti da alcuni dei più noti licei romani, si sono lasciate immortalare da un fotografo professionista senza veli. Anzi: totalmente nude. Alcune di loro hanno preso parte a servizi pornografici; altre hanno ceduto in silenzio alle molestie dell’uomo; altre ancora sono divenute oggetto inconsapevole di uno scambio su internet di materiale sessualmente esplicito.
E questa mattina all’alba gli uomini della IV sezione del Nucleo investigativo dei Carabinieri hanno varcato la porta al pianterreno di un’anonima palazzina nei pressi di piazza Bologna arrestando Furio Fusco, il fotografo, titolare di un’agenzia e nome noto nel mondo della moda e dello spettacolo.
I capi di imputazione controfirmati dal Gip sono diversi e pesantissimi, dall’adescamento alla prostituzione minorile fino alla produzione di materiale pedopornografico, e arrivano al termine di un’indagine (condotta dal procuratore aggiunto Maria Monteleone e dal pubblico ministero Cristiana Macchiusi) basata anche su materiale raccolto nell’ambito di un’inchiesta giornalistica avviata da Repubblica alcuni mesi fa (e rimasto inedito per non compromettere il lavoro degli inquirenti) raccogliendo le testimonianze delle “ragazze di Furio Fusco”, giovani tra i 14 e i 17 anni che hanno accettato un tragico compromesso in cambio della promessa di un facile successo.
Un mix esplosivo agitato tra i quartieri Trieste e Parioli, due tra i più benestanti della Capitale. Ed è qui, nello stesso giro di ragazzi che ha partorito la vicenda delle baby squillo, che oggi scoppia il nuovo scandalo. Forse più grave e pericoloso del precedente.
Le perquisizioni. Dalle 6 del mattino i Carabinieri sono al lavoro in due appartamenti riconducibili all’uomo. Insieme a loro anche gli esperti di reati informatici stanno mettendo a soqquadro ogni angolo delle abitazioni. All’interno, oltre a una collezione di “sex toys”, è immenso il materiale digitale trovato. Si parla di terabyte di foto, migliaia e migliaia di scatti. Ed è questa la parte più difficile, perché spetterà adesso agli inquirenti distinguere le minorenni e capire che fine facevano gli scatti più osceni, quelli dei servizi pornografici firmati da Fusco.
Molestie e pressioni psicologiche. Doppi sensi, palpeggiamenti, molestie, violenza psicologica. C’è di tutto nella torbida galleria di comportamenti del fotografo delle minorenni così come emerge dalle conclusioni degli investigatori. Dal “non sai quante ragazze mi chiedono cose porche per arrivare da qualche parte”, al “non essere in ansia, anche le tue amiche hanno fatto foto così”.
Un repertorio che molte ragazze, anche intervistate da Repubblica, hanno voluto smascherare. Elena (il nome è di fantasia) ha 16 anni e ha deciso di raccontare la sua esperienza. “La maggior parte delle ragazze fotografate – ricostruisce – sono minorenni. Molte sono del ’98 o del ’99”. Quattordicenni in cerca successo, di una porta aperta su una passerella o di uno spazio su una rivista di moda. “Lui le tocca tutte – ricorda – tocca il seno e altro, con diverse scuse”.
“E le ragazze cosa fanno?” domandiamo. “Le ragazze sono sole” si giustifica. Esperienze dure, spesso traumatiche, che le giovani raccontano con difficoltà. E che in nessun modo hanno condiviso con le loro famiglie. “I genitori non sanno nulla – rivela un’altra fonte – lui è consapevole che siamo minorenni ma non chiede nessuna liberatoria”.
Il reclutamento. Ma torniamo alle origini. Al reclutamento. Nel quadrilatero che vada via Tagliamento a corso Trieste, la parola d’ordine per i nuovi adolescenti è fare soldi in fretta. Molto in fretta. E la strada maestra è sempre la stessa: spettacolo, moda, televisione. In un’area territorialmente circoscritta sono almeno tre le agenzie di modelle che si contendono clienti a colpi di casting, servizi fotografici e promesse di successo. Le ragazze dai 14 ai 18 anni le conoscono tutte, e molte di loro hanno già scelto a chi rivolgersi.
Francesca, 14 anni (il nome è di fantasia), ha scoperto così come il fotografo delle minorenni recluta le sue potenziali clienti. Un giorno, siamo nel marzo 2013, Fusco le chiede l’amicizia su Facebook. Passa poco tempo e arriva il primo messaggio sulla casella personale: “Complimenti! – scrive lui – sei davvero bella!”. Ha circa 50 anni, lei 14. La conversazione prosegue. Dopo averle spiegato di cosa si occupa, il fotografo le consiglia di farsi fare un book da qualcuno e di portarglielo. “E se va bene – dice – iniziamo con i casting”.
La conversazione sembra terminata, ma non è così. Un attimo dopo l’uomo, riferendosi alle foto, aggiunge: “Non ti dico di scattarle con me perché io faccio foto moooolto sexy!”. E tanti iconcine di “smile” a sottolineare la provocazione. La ragazza si schermisce e risponde: “Le ho viste, ma per ora non vorrei rimanere vestita”. All’istante si accorge di aver sbagliato a scrivere e che quel “non vorrei” potrebbe crearle dei problemi.
Lui legge e immediatamente la incalza: “Non vorresti? Sicura che hai scritto bene?”, e giù un’altra fila di smile. Francesca rettifica: “Vorrei”. L’uomo allora chiude con un “ah ecco” accompagnato dall’ennesimo sorriso digitale.
Lo spettro della pedopornografia. Tutte le testimonianze (confermate dai primi ritrovamenti dei Carabinieri) convergono sullo stesso particolare: Furio Fusco avrebbe a disposizione un archivio sconfinato di scatti che ritraggono ragazze minorenni senza veli o in pose provocanti. “Lui tiene tutte queste foto in un hard disk”, racconta Elena. “Le foto presenti sul sito – spiega – sono pochissime rispetto a quelle che fa”. Un archivio che il fotografo delle minorenni utilizza anche per convincere nuove ragazze a superare il muro del pudore. “Mi ha mostrato tantissime foto – rivela un’altra testimone – e mi ha detto: guarda quante ragazze le fanno, anche la tua amica ha fatto foto così”.
Resta adesso il sospetto su quale sia l’utilizzo finale di questo database che nulla ha a che fare con la promozione delle ragazze nel mondo della moda. E il confine tra produzione, collezionismo e distribuzione di materiale pedopornografico è veramente sottile. Un confine che proprio in questi giorni sarà analizzato dagli uomini della IV Sezione del Nucleo, guidati dal capitano Tiziano Testarmata, che hanno sequestrato tutti i supporti elettronici sia in casa che nell’agenzia e sono già da ore al lavoro sui computer di Fusco. Source: tg1, ilfattoquotidiano, repubblica

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Written by Laura Rossi

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  1. Furio Fusco, nuova accusa per il fotografo. E spunta un filmino
    Una nuova e pesante tegola si abbatte sul capo di Furio Fusco, al secolo noto titolare di un’ agenzia di casting per attori pubblicitari e modelle nella Capitale ma reinventatosi presto fotografo, regista e soprattutto adescatore di minorenni, che erano costrette a subire le sue esplicite avances in cambio di un’ opportunità nel patinato mondo dello showbiz. Fusco, detenuto nel carcere romano di Regina Coeli dallo scorso 8 luglio con l’ accusa di violenza sessuale aggravata, prostituzione minorile e diffusione di materiale pedopornografico, ha ricevuto l’ ennesima ordinanza di custodia cautelare emessa direttamente dal GIP del Tribunale di Roma Giulia Proto. Una storia, quella di Fusco, che assume sempre più torbidi contorni: non solo l’ agente avrebbe approfittato di tre minorenni, ma avrebbe addirittura realizzato almeno un filmato con una di esse, destinato ad un noto dirigente Rai, il cui nome non trapela dagli incartamenti.
    ACQUE TORBIDE. Ad incastrare Furio Fusco sono proprio i racconti delle tre giovanissime, attirate dalla possibilità di entrare nel mondo dello spettacolo in cambio di qualche favore sessuale di troppo, da elargire all’ “orco”. “Tu hai visto come faccio le foto. Se sei disposta a farle così bene, sennò trovati un fotografo perché comunque il book serve”, intimava Fusco ad una delle ragazzine, troppo traumatizzata per confidarsi con qualcuno, intimorita anche dalle possibili reazioni della sua famiglia. L’ uomo cercava sempre di non esporsi troppo: spesso, più che di rapporti sessuali completi, si trattava di palpeggiamenti spinti, che egli apostrofava come “massaggi” per sciogliere la comprensibile tensione delle ragazze. Almeno in un’ occasione, però, Furio Fusco avrebbe alzato la posta in tavola.
    L’ episodio più inquietante emerso da questa inedita trance d’ inchiesta vedrebbe come protagonista una diciannovenne, anch’ ella indagata, filmata dal Fusco mentre intratteneva scene saffiche con una giovane di 17 anni. Secondo la testimonianza dell’ indagata, quel video sarebbe stato girato per soddisfare le richieste di un famoso dirigente della Rai, in cerca di due ragazze da portare con sé in vacanza. Come se non bastasse, nei computer e smartphone sequestrati all’ imputato sarebbero state trovate ben 860 immagini choccanti, ritraenti bambini nel corso di espliciti atti sessuali. Tutti validi motivi per il Procuratore Aggiunto Maria Monteleone e del Sostituto Procuratore Cristiana Macchiusi della Procura della Repubblica di Roma, che hanno chiesto e così ottenuto la convalida delle nuove accuse per Furio Fusco, agente, promoter e adescatore di giovani, innocenti ed ingenue “mistresses”.

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