Questo mito venne reso popolarissimo, anche grazie all’aiuto di un altro autore svedese, Esaias Tegnér, a quei tempi popolare in tutta la Scandinavia, la Germania e il Regno Unito. Anche in Gran Bretagna l’interesse per i Vichinghi si accrebbe notevolmente nel corso del XVIII secolo, sia per merito di traduzioni delle saghe islandesi che di opere di autori locali come George Hicke, creando le basi per un morboso interesse in qualunque cosa fosse nordico, dalle pietre runiche al Danelaw. Quest’interesse raggiunse il suo apice nel periodo Vittoriano.
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