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ß.torics, il primo generatore di energia dai raggi lunari

Ha forma sferica trasparente ed ha la capacità di produrre il 35% di energia in più rispetto ai pannelli solari tradizionali. Il prototipo del nuovo generatore energetico si chiama ß.torics e ha visto la luce a Barcellona dove il designer tedesco André Bröbel insieme al suo team della Rawlemon ha realizzato la tecnologia che sfrutta anche l’energia lunare.
Una sfera di vetro a rotazione che, per forma e materiale, ha una maggiore potenza di assorbimento dei raggi solari: i ricercatori, infatti, assicurano una concentrazione energetica 10 mila volte superiore ai normali sistemi fotovoltaici a inseguitore biassiale.
Gli ingegneri della Rawlemon hanno rilevato la possibilità di utilizzare il generatore sferico per catturare la luce riflessa dalla Luna dopo il tramonto del Sole, garantendo una produzione energetica nelle ore notturne.
In una recente intervista Andrè Bröbel ha sottolineato come la sfera potrebbe essere collocata in qualsiasi tipo di superficie, comprese le pareti inclinate o le ampie finestre, per via del design che la rende gradevole alla vista e per via del sistema di rotazione naturale, di cui è dotata, per il riposizionamento ottico ottimale.
Finora sono stati realizzati sia modelli di grandi dimensioni per usi industriali, sia mini sfere destinate alle abitazioni. Prototipi in fase di sperimentazione, ma l’idea di rendere commerciale un generatore energetico in grado di sfruttare raggi solari e lunari è senz’altro una bella notizia dal mondo della tecnologia green.
Che sia questa la strada giusta da seguire per un ulteriore approvvigionamento energetico da fonte rinnovabile?[sc:BR]
Rawlemon: l’energia solare e termica sarà prodotta da una sfera di vetro
Si chiama Rawlemon ed è una sfera di vetro in grado di produrre energia elettrica e termica. Nata da un progetto dell’architetto tedesco André Broessel, rappresenta l’estrema evoluzione del fotovoltaico, in quanto riesce ad assorbire l’energia del sole aumentando di molto l’efficienza energetica dei tradizionali pannelli solari.
Rawlemon, secondo la visione di Broessel, dovrebbe sovvertire a tutte quelle problematiche ancora irrisolte legate al pieno sfruttamento dell’energia proveniente dal sole. Oggi giorno, infatti, nonostante questo settore delle rinnovabili abbia fatto notevoli passi avanti, soltanto alcuni Paesi riescono ad usufruire ampiamente di tale fonte energetica, in virtù della loro favorevole posizione geografica. Nel resto delle nazioni essa viene dispersa a causa del tempo inclemente. Di conseguenza, l’energia utilizzata e raccolta nei sistemi è di una quantità inferiore rispetto a quella di cui realmente potrebbero avvalersi.
Il progetto tedesco, però, non deve essere pensato come una tecnologia radicalmente diversa in rapporto a quelle esistenti. La sfera di vetro, in effetti, sfrutta ancora le celle solari come un qualsiasi impianto fotovoltaico. Quello che cambia è il modo in cui l’energia arriva e la sua concentrazione.
Nella fattispecie, la luce solare giunge sotto forma di fascio energetico con una densità elevatissima, superiore di quasi 10.000 volte la norma. Ciò apre nuove frontiere nel campo delle rinnovabili, accrescendo le possibilità del loro impiego.
Rawlemon funziona in questo modo. Il dispositivo è dotato di un generatore di forma circolare e di vetro, pieno di acqua, in grado di raccogliere, in un pannello fotovoltaico, non solo l’energia solare in condizioni di tempo buono ma anche quando il cielo è nuvoloso. Inoltre, può assorbire la luce della luna e produrre energia termica.
Un elemento vantaggioso del sistema tedesco è rappresentato dalla sua capacità rotazionale. Ovvero, Rawlemon è studiata per monitorare ed inseguire la costante evoluzione del sole e massimizzare, di conseguenza, l’ingresso della luce.
A differenza degli altri impianti allestiti su superfici più o meno grandi, questo dispositivo ha la possibilità di essere installato sulle pareti o sui tetti degli edifici, occupando uno spazio minimo di contro all’elevata efficienza energetica che è capace di raggiungere (la stima è di un miglioramento del 50% annuo della stessa).
La sfera di vetro è compatibile con tutta la gamma di celle solari esistenti, sebbene possano risultare particolarmente adatte quelle multigiunzione che necessitano di lenti a concentrazione. Questo genere di sistema più avanzato dà un risultato di conversione pari al 43%.

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Secondo Broessel, gli ultimi modelli hanno prodotto, messi in posizione perpendicolare al sole, nei test di prova, circa 150 watt a metro quadrato.
L’architetto ha anche tenuto a sottolineare la convenienza economica del suo progetto sotto due punti di vista.
Il primo è quello produttivo, in quanto i materiali usati per la costruzione del dispositivo sono l’acqua e il vetro, senza dubbio meno costosi di quelli dei classici pannelli fotovoltaici.
Il secondo è quello del risparmio energetico a lungo termine per il singolo proprietario, date le potenzialità della sua sfera di vetro.
Rawlemon è ancora in fase di sviluppo e sperimentazione. Broessel, al momento, sta cercando di raccogliere fondi e la sua speranza è di raggiungere i finanziamenti necessari per avviare la produzione in serie dell’impianto, nell’arco di tre anni.
Il progetto, comunque, ha suscitato già un grande interesse in Europa, tanto da conquistarsi un posto da finalista tra i World Technology Network Award 2013, una serie di riconoscimenti attribuiti agli individui e alle aziende che hanno raggiunto i progressi più significativi nei settori della scienza, della tecnologia, dell’arte e del design.
Un risultato importante che fa ben sperare sull’opportunità di assistere, in un prossimo futuro, alla realizzazione e successiva diffusione, in tutto quanto il mondo, di queste sfere di vetro. Source: fotovoltaicosulweb, liquida

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Written by Luca

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