La storia della Nike ha inizio nel gennaio del 1964 quando Phil Knight, studente dell’università dell’Oregon e atleta mezzofondista, fondò la Blue Ribbon Sports, società nata per vendere le scarpe da corsa fabbricate in Giappone a basso costo dalla Onitsuka Company. Inizialmente provò a vendere le scarpe girando per le piste di atletica come fossero mercati. Vendeva le scarpe direttamente dal portabagagli della sua auto. Successivamente aprì un piccolo negozio a Portland prendendo con se il suo ex allenatore dell’università dell’Oregon Bill Bowerman e un altro mezzofondista di Stanford, Jeff Johnson.
Nel 1971 ci fù la svolta. Jeff Johnson ideo il nome Nike dopo aver sognato la dea greca della vittoria Nike. Phil Knight chiese ad una studentessa di Portland di ideare un logo per le sue scarpe e lei, pensando alla dea Nike, disegnò una virgola (gli americano lo chiamano “swoosh” ovvero fruscio). Per la modica cifra di 35 dollari fù creato il logo che è entrato nella storia.
Il primo modello a portare il nuovo logo della Nike fù una scarpa da calcio. Nel 1973 Steve Prefontaine, un corridore americano, fù il primo testimonial della Nike. Per portare il marchio sulle scarpe ebbe varie squalifiche e prima di morire in un incidente d’auto a 24 anni lascio negli americani l’immagine del corridore anticonformista. Per sfruttare il momento, la Nike propagò l’idea di essere una marchio antiburocratico. La società comincio ad aumentare i propri profitti. Un’altra grande svolta si ebbe quando Bowerman, in uno dei suoi esperimenti, verso del lattice in uno stampo per cialde ed inventò una suola capace di trasformare le scarpe della Nike in perfette scarpe da corsa. Dopo l’America approdò in Europa ed aprì alcune fabbriche in Asia. Negli anni ’80 entrò in borsa e nel giro di pochi anni riuscì a surclassare l’Adidas nel mercato americano.
La Nike utilizzò molti atleti per sponsorizzare i propri prodotti, tra tanti si ricorda McEnroe che nello sfasciare le racchette portava il marchio Nike ad aumentare la sua notorietà. Ma altre aziende, come la Reebok, entrarono nel mercato Americano e così la Nike fù costretta a correre ai ripari. Nel 1985 fece un accordo con un giovane giocatore di basket che da li a poco divenne un simbolo per la Nike : Michael Jordan. Il modello “Air Jordan” andò a ruba anche grazie ad una martellante pubblicità televisiva. Nello spot si vedeva Jordan volare a canestro e rimanere in volo per 10 secondi. Questo mini video colpì molto e fece incrementare in modo spropositato le vendite.Nella seconda metà degli anni ’80 il logo Nike diventò sinonimo di tutto ciò che era glamour, giovane e sportivo, esercitando un fascino ed un’attrazione paragonabili a quelli delle automobili nei decenni precedenti.
Nel 1988 la Nike inventò un detto rimasto nella storis : just do it (fallo). Alle Olimpiadi di Barcellona del 1992 ci fù un episodio curioso. Lo sponsor Americano della nazionale USA era la Reebok e Michael Jordan con gli altri componenti della sua squadra (Dream Team) dovevano salire sul podio per essere premiati. La squadra si rifiutò di salire sul podio con le tute della Reebok così si accordatono per farsi premiare con il logo coperto. Michael si presentò avvolto nella bandiera Americana.
Successivamente la Nike si trovò coinvolta in una campagna organizzata dalle associazioni di fabbricanti che denunciavano la perdita di posti di lavoro a favore delle fabbriche dislocate in Asia dove il lavoro costava meno. Cominciarono anche le prime accuse di sfruttamento del lavoro minorile alle quali la Nike a sempre risposto negando lo sfruttamento e sostenendo stipendi ben al di sopra delle aspettative locali.
La filiale italiana di Nike è stata aperta a Reggio Emilia nel 1989: obiettivo era implementare localmente le strategie di marketing, comunicazione e vendita in una nazione ad alto potenziale di mercato.
Oggi Nike Italy ha un organico di 180 dipendenti, dei quali 120 lavorano nella sede amministrativa e commerciale di Casalecchio di Reno (Bologna) e 60 sul territorio.
Lo stabile di Casalecchio è stato costruito seguendo criteri ergonomici, moderni e funzionali . Gli uffici – ampi e luminosi – si affacciano sulle colline bolognesi, mentre all’interno del perimetro aziendale è situata una strada romana del 1° secolo A. C.
La posizione dell’edificio è decisamente vantaggiosa, in quanto è vicinissimo all’uscita autostradale ma anche a soli 5 minuti da una delle aree verdi più belle della zona ed a soli 15 minuti dal centro di Bologna.
All’interno dell’area a disposizione dei dipendenti si trovano anche una caffetteria, un negozio di prodotti Nike riservato ai dipendenti, una palestra e una sala massaggi.
Nike Italy è un’azienda innovativa e giovane, che è riuscita a creare un ambiente stimolante, dinamico e informale, in cui ampie sono le opportunità di crescere professionalmente, anche attraverso esperienze internazionali. Attualmente nell’Head Quarter europeo, situato in Olanda, lavorano persone di 40 nazionalità diverse e rappresentano un importante patrimonio multietnico che crea stimoli ed occasioni di costante interscambio culturale.
Anche noi di Nike Italy crediamo nel valore della diversità in tutte le sue espressioni, in quanto sappiamo per esperienza quanta creativita’, quante idee e quanto progresso si generano quando culture e punti di vista differenti si incontrano in modo costruttivo.
Vogliamo quindi rappresentare il piu’ possibile all’interno della nostra squadra una societa’, come quella italiana, che sta cambiando velocemente, convinti che solo la piena rappresentanza ad ogni livello delle varie componenti sociali, donne ed uomini, cittadini italiani e cittadini provenienti da altri paesi, promuova lo sviluppo e la crescita della nostra azienda e della societa’ civile.
Performance, autenticità, impegno, innovazione, lavoro di squadra e creatività sono le parole chiave alla base della filosofia e del successo di Nike. La voglia di distinguersi e l’innovazione costante ci hanno permesso di diventare leader nel mondo.[sc:BR]
Storia del logo Swoosh
Lo Swoosh è il logo della famosa marca di abbigliamento e sport Nike. È uno dei più famosi e conosciuti marchi al mondo, assieme al simbolo della Coca-Cola. Molti statunitensi si sono addirittura tatuati addosso questo simbolo.
Fu inventato da Carolyn Davidson nel 1971[1][2], una studentessa di grafica alla Portland State University, che realizzò il disegno su esplicita richiesta di Phil Knight, un insegnante che ai tempi stava lavorando per fondare la Blue Ribbon Sports (BRS), la futura Nike.
La BRS era alla ricerca di un logo che potesse essere posto sulla nuova linea di calzature per l’atletica, la cui uscita era prevista l’anno seguente, nel 1972. Knight chiese così alla giovane Davidson di buttare giù alcune idee, proposta accettata in cambio di 2 dollari l’ora.
Nel giugno 1971 Davidson presentò diverse proposte all’attenzione di Knight e ai suoi collaboratori. Tra le tante venne scelto ciò che diventerà lo Swoosh.
Carolyn Davidson fatturò il lavoro 35 dollari[3] per ciò che ora è considerato inestimabile. Undici anni dopo Knight diede alla Davidson un anello d’oro con il simbolo dello Swoosh, oltre ad una busta piena di azioni dell’azienda Nike, in segno della propria gratitudine.
Note
1.^ (EN) Nike Logo – Nike Swoosh Logo History su logoblog.org. URL consultato il 1º ottobre 2014.
2.^ (EN) Robert Goldman, Stephen Papson, Nike Culture: The Sign of the Swoosh, SAGE, 1998, pp. 16-19.
3.^ (EN) The Creator of the Nike “Swoosh” Logo was Originally Paid Only $35 for the Design su todayifoundout.com. URL consultato il 1º ottobre 2014. Via: nike, wikipedia