“Eclatante irresponsabilità e spettacolarizzazione delle sofferenze”. I tre scienziati Elena Cattaneo, Michele De Luca e Gilberto Corbellini puntano il dito contro la trasmissione televisiva di Mediaset, Le Iene, per come hanno raccontato la vicenda del metodo stamina. Lo fanno con una lettera pubblicata sulla Stampa, in cui ribadiscono critiche già esplicitate mesi fa. “A nostro avviso, Le Iene hanno gravi colpe nell’avere concorso a costruire, insieme a Vannoni, (il fondatore di Stamina Foundation, ndr) l’inganno del metodo stamina. Con una responsabilità morale forse equivalente a quella dello stregone di Moncalieri e con un impatto comunicativo sicuramente superiore a quello che uno o più stregoni avrebbero mai potuto avere”, scrivono gli scienziati.
E aggiungono: “Tra le testimonianze pubblicate in questi giorni, che danno conto dell’incredibile calvario offerto dal metodo stamina a famiglie disperate in cambio di numerose decine di migliaia di euro, non è insolito leggere espressioni come ‘Avevamo visto questo programma Le Iene…’“. Fino a quando, chiedono infine Cattaneo, Corbellini e De Luca, in Italia si potrà continuare a fare “pseudo-informazione senza avvisare lo spettatore che si tratta di puro spettacolo?”. E’ da febbraio che la trasmissione di Italia1 si occupa del caso del metodo stamina, con i servizi dell’inviato Giulio Golia. A lui, un gruppo di giornalisti scientifici e blogger hanno rivolto una serie di domande, attraverso il post pubblicato ad ottobre e intitolato “Dieci domande alle Iene“. Quesiti specifici come: “Perché non ha mai sentito la necessità di dare voce anche a quei genitori che, sebbene colpiti dalla stessa sofferenza, non richiedono il trattamento del metodo stamina? ” o “Perché non ha approfondito la notizia delle indagini condotte dalla procura di Torino su 12 persone, tra cui alcuni medici e lo stesso Vannoni, per ipotesi di reato di somministrazione di farmaci imperfetti e pericolosi per la salute pubblica, truffa e associazione a delinquere?”. Golia non ha risposto direttamente, ma tramite il suo profilo Facebook ha fatto sapere di “avere la coscienza a posto”. Sulla sua bacheca definisce ad esempio “una bella notizia”, il pronunciamento del tribunale dell’Aquila che ha stabilito di mettere in lista d’attesa agli Spedali Civili di Brescia la piccola Noemi. Mentre l’autore della trasmissione Davide Parenti, ha dichiarato: “Non abbiamo difeso il metodo stamina, l’abbiamo solo raccontata”.
Una versione che non convince la senatrice a vita Cattaneo, che già durante il convegno “Bergamo Scienza”, aveva criticato la trasmissione di Mediaset: “Non si può fare una trasmissione televisiva in cui si dice che i cammelli volano e poi chiedere ai fisici di dimostrare che non è così”. Questa volta le accuse sono più dettagliate: “Hanno cominciato a montare e trasmettere riprese di bambini gravemente malati, facendo percepire al pubblico che il trattamento del metodo stamina producesse effettivi e visibili miglioramenti“. E ancora: “Come mai non hanno raccontato che Vannoni intratteneva accordi commerciali con un’impresa farmaceutica multinazionale (Medestea – che le cronache dicono sia stata censurata dall’antitrust decine di volte per pubblicità ingannevole – tanto per restare in tema di corretta informazione)? Source: ilfattoquotidiano