Quello che molti non sanno, è che l’Esorcista, e l’omonimo romanzo di Peter Blatty da cui è tratto, si basa su fatti realmente accaduti nel 1949. Storia vuole che quell’anno nel Missouri venne praticato un esorcismo lungo un mese su un ragazzo di 14 anni da parte di sacerdoti gesuiti. Roland Doe, pseudonimo dato per proteggere l’identità del ragazzo, nacque in una famiglia luterana tedesca e inizialmente viveva con i suoi genitori nella contea di Prince George, nel Maryland. Figlio unico, Roland crebbe circondato da adulti, tra i quali spiccò in particolare la zia Harriet, una spiritualista che lo introdusse alla tavola Ouija. In questo periodo, i genitori del ragazzo cominciarono a notare strani avvenimenti, come il letto tremante, lo spostamento dei mobili per la stanza e rumori di graffi provenienti da dentro le mura. Poco dopo, quando aveva 13 anni, la zia di Roland morì. I suoi genitori lo avevano valutato per alcuni giorni presso la Georgetown University Hospital, dove i medici lo hanno rilasciato un certificato di buona salute. In seguito, incontrarono padre Albert Hughes, prete cattolico di Saint James Parish, vicino alla loro casa nel Maryland, secondo il quale Roland era stato posseduto e cercò il permesso dell’arcivescovo di Washington DC per iniziare il rito di esorcismo. I genitori di Roland si trasferirono a casa di un parente a Saint Louis, Missouri, dove nel corso di diverse settimane nove sacerdoti gesuiti, tra cui Padre Bowdern parteciparono all’esorcismo del ragazzo. Un altro di loro, padre Raymond Bishop, tenne un diario di quegli incontri, da cui provengono gran parte delle informazioni sulla presunta possessione di Roland. Il diario di Padre Pishop comprende il seguente resoconto di padre Bowdern, in data 18 Marzo 1949: “Successivamente i Padri hanno iniziato le litanie dei santi, come indicato nel rituale dell’esorcismo. Nel corso delle Litanie, il materasso ha iniziato a tremare”. “(Roland) era sveglio. Il tremore cessò quando Padre Bowdern ha benedetto il letto con l’acqua santa”. “Le preghiere dell’esorcismo sono proseguite e (Roland) è stato afferrato violentemente così che cominciò a lottare con il suo cuscino e le lenzuola. Braccia, gambe e testa (di Roland) dovevano essere bloccate da tre uomini”. Un’altra voce comprende il seguente passaggio, in data 11 aprile, 1949: “A mezzanotte, i Padri pianificarono di dare (a Roland) la Santa Comunione, ma Satana non lo avrebbe permesso. “Anche quando l’istituzione del Santissimo Sacramento è stata letta a (Roland) il suo corpo venne graffiato e marcacato. La parola HELLO (CIAO) comparve sul petto”. “Al momento della lettura degli Apostoli divenuti sacerdoti e della ricezione di nostro Signore nell’Ultima Cena, graffi apparvero dai fianchi alle caviglie, apparentemente come protesta alla Santa Comunione”. L’immagine del volto del diavolo apparve apparentemente sulla gamba di Roland. In un primo momento, l’esorcismo fu un ripetuto fallimento. Ma il possesso finalmente si concluse quando, durante la sessione finale il giovane ragazzo improvvisamente gridò: “Satana! Io sono San Michele! Ti ordino di lasciare questo corpo ora!”. Dopo di che il suo corpo ebbe un violento spasmo: “Se ne è andato!”. Fu un articolo sulla prima pagina del Washington Post sull’esorcismo del ragazzo che attirò l’attenzione di un giovane William Blatty, allora studente alla Georgetown University, che avrebbe concluso il romanzo best-seller L’Esorcista a Washington DC nel 1971. Il film l’Esorcista arrivò due anni più tardi, ma fu caratterizzato dalla possessione di una bambina di 12 anni. Dopo il suo esorcismo, secondo il diario di Padre Bishop, il ragazzo è diventato ‘un bravo giovane’. Roland non ha mai parlato pubblicamente del caso. Gli analisti del caso di Roland Doe negli anni successivi iniziarono a credere che probabilmente soffriva di un problema di salute mentale come la schizofrenia o la sindrome di Tourette, poco conosciuta negli anni ’40.