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La bufala dell’abolizione del canone Rai

Corte europea: abolito il canone rai. Cosa c’è da sapere: abolito il canone rai – in quest’ultime ore è impazzita sul web la notizia dell’abolizione del tanto odiato canone rai. Secondo la fonte che ha riportato la notizia, il giornale del corriere, la corte europea ha dichiarato incostituzionale il pagamento di un canone per la fruizione di notizie pubbliche. Premessa alquanto dubbia che già fa pensare ad un’altra colossale bufala di questa nuova testata. Analizziamo da vicino il testo riportato e quanto c’è di vero e di falso.l’articolo sull’abolizione del canone rai:
buone notizie per i contribuenti. Sembra che ormai ci sia ben poco da fare e non ci sia ricorso giudiziario, protesta, iniziativa del governo e quant’altro che tenga:
Abolito il canone rai A sancire, da ultimo, la non obbligatorietà della tanto vituperata impostasull’abbonamento alla tv di stato, è questa volta la corte europea dei diritti dell’uomo la quale, nella sentenza del 30 dicembre 2013, ha affermato il principio, che non mancherà di far discutere, per cui il canone rai è illegittimo in quanto non attiene alla “materia fiscale, nocciolo duro della supremazia del potere pubblico, essendo dominante il carattere pubblico tra il contribuente e il resto della comunità”. L’alta corte si è pronunciata in questo modo, dichiarando inammissibile e manifestamente infondato il ricorso presentato dal governo italiano che ha imposto di pagare il canone rai ad un cittadino, a.D, di maglie (le). La corte europea per i diritti dell’uomo, ha sostenuto che l’intervento della polizia tributaria danno del cittadino, aveva determinato la violazione del diritto a ricevere notizie e informazioni di carattere pubblico. I giudici dell’ alta corte europea hanno sostenuto che le autorità italiane hanno perseguito uno scopo illegittimo, obbligando i cittadini all’abbonamento del canone, compromettendo la libertà di informazione. Non va dimenticato che il canone rai è stato imposto alla collettività in base ad una norma approvata ben 70 anni orsono – trattasi del regio decreto legge n° 246 del 1938 che prevede il pagamento della tassa per il semplice possesso di uno o più apparecchi “adatti o adattabili” a ricevere trasmissioni. E’ evidente a tutti che si tratta di una legge approvata in un periodo nel quale non esistevano emittenti radiofoniche private, né esisteva la tele visione, almeno in italia, e né tantomeno le reti internet o radio private. A tal proposito, l’alta corte europea dei diritti dell’uomo ha ribadito l’illegittimità del suo pagamento, stabilendo la prevalenza del fine pubblico perseguito.
Bufala colossale:
Ma quindi è abolito il canone rai? Analizzando da vicino il testo è evidente che sono presenti numerose incongruenze e vere e proprie falsità a livello tematico. La corte europea non ha mai pronunciato questa sentenza nè si è mai espressa in questa direzione. Nessuno può dichiarare incostituzionale il canone e il tar in italia si è già espresso molto bene al riguardo sancendo l’obbligatorietà, eccetto alcune esenzioni, del pagamento dello stesso. La notizia riportata è quindi falsa, consigliamo a tutti di condividere questo articolo di smentita.

la bufala dell’abolizione del canone rai
a quelli del corriere del mattino piace vincere facile
una nuova bufala gira per il web, e il suo tema ha fatto sì che divenisse in poco tempo un must, soprattutto per qualcuno: secondo il corrieredelmattino, infatti, la corte europea avrebbe abolito il canone rai. Una bufala che è un po’ un gol a porta vuota, viste le premesse storiche. L’abolizione del canone rai è il sacro graal dei populisti da anni e c’è un sacco di gente che ci vuole credere. Ecco cosa è successo:
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la supercazzola – la spiegazione lascia un po’ a desiderare, è più nei dintorni della supercazzola à la «amici miei» che vicina a qualcosa di comprensibile, ma bisogna tener presente che si rivolge a un pubblico di bocca buona:
buone notizie per i contribuenti. Sembra che ormai ci sia ben poco da fare e non ci sia ricorso giudiziario, protesta, iniziativa del governo e quant’altro che tenga:
Il canone rai non va pagato
. A sancire, da ultimo, la non obbligatorietà della tanto vituperata impostasull’abbonamento alla tv di stato, è questa volta
la corte europea dei diritti dell’uomo la quale, nella sentenza del 30 dicembre 2013, ha affermato il principio, che non mancherà di far discutere, per cui il canone rai è illegittimo in quanto non attiene alla “materia fiscale, nocciolo duro della supremazia del potere pubblico, essendo dominante il carattere pubblico tra il contribuente e il resto della comunità”. [ndr: l’ultima sentenza della corte al riguardo dice esattamente il contrario]
il mondo alla rovescia – anche la premessa dovrebbe indurre al sospetto, basterebbe rendersi conto che non sono i governi ad aver bisogno di far ricorso alle corti europee per farsi pagare dai cittadini, semmai è l’esatto contrario:
l’alta corte si è pronunciata in questo modo, dichiarando inammissibile e manifestamente infondato il ricorso presentato dal governo italiano che ha imposto di pagare il canone rai ad un cittadino, a.D, di maglie (le).
sbiriguda – una corte europea che sembra a tratti delirare, ma saranno in pochi a farci caso:
la corte europea per i diritti dell’uomo, ha sostenuto che l’intervento della polizia tributaria a danno del cittadino, aveva determinato la violazione del diritto a ricevere notizie e informazioni di carattere pubblico. I giudici dell’ alta corte europea hanno sostenuto che le autorità italiane hanno perseguito uno scopo illegittimo, obbligando i cittadini all’abbonamento del canone, compromettendo la libertà di informazione.
la gente s’affolla – nessuno tra le migliaia di persone che hanno già apprezzato la notizia e l’hanno condivisa si soffermerà mai a chiedersi in che modo il pagamento del canone comprometta la libertà dell’informazione o violi il diritto a ricevere notizie e informazioni di carattere pubblico e probabilmente ben pochi di loro avranno letto oltre il titolo, di sicuro non hanno capito che si tratta della solita spiritosaggine prodotta da un sito che non fa altro che produrre bufale del genere per prendere in giro gli sprovveduti e raccogliere visite e like grazie a una vera e propria opera metodica di circonvenzione degli incapaci. Via: giornalettismo

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Written by Laura Rossi

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