In occasione dei 25 anni dalla morte di Jorge Louis Borges, rinomato scrittore argentino, è stato aperto al pubblico il Labirinto Borges, ricostruzione del giardino-labirinto che l’architetto Randoll Coate progettò in suo onore negli anni ’80. Il giardino è visitabile, all’interno del percorso guidato al complesso monumentale della Fondazione Cini sull’Isola di San Giorgio Maggiore a Venezia. Si tratta di un ampio giardino di 2300 metri quadri che sorge nel cortile della Fondazione, nello spazio retrostante il Chiostro del Palladio e il Chiostro dei Cipressi.
Ispirato a “Il giardino dei sentieri che si biforcano”, uno dei racconti più significativi di Borges, il giardino è composto da 3250 piante di bosso che riproducono il nome del poeta, come se fosse scritto sulle pagine di un enorme libro aperto. Il labirinto è l’immagine centrale della poetica di Jorge Luis Borges (sul grande autore argentino potete leggere l’approfondimento Nel “labirinto” di Jorge Luis Borges), elemento ricorrente nelle sue opere e in cui si riconosce la struttura di alcune sue produzioni. Nella complessità del labirinto lo scrittore argentino riconosce la complessità del mondo, le cui strutture tortuose mostrano l’insufficienza dello sguardo razionale che tenta di comprendere la realtà. Il labirinto, simbolo della perplessità, è composto da 3.250 piante di bosso che riproducono il nome dello scrittore e s’ispira a uno dei racconti più significativi dell’opera di Borges “Il giardino dei sentieri che si biforcano”, un racconto che è esso stesso un labirinto, contenuto nella raccolta “Finzioni”. Il progetto è stato fortemente voluto dalla seconda moglie dello scrittore, Marìa Kodama. È stata sua l’idea di realizzare all’interno del labirinto un corrimano che riporta la scritta in braille “El Jardín de senderos que se bifurcan”: una guida verso l’uscita pensata per chi non vede; condizione che il poeta conobbe negli anni ’50 ma che ha saputo trasformare in senso creativo, rendendola metafora di vita. I visitatori percorreranno 1150 metri, che si presentano come un libro aperto cosparso di oggetti che raffigurano simboli cari a Borges: un bastone, gli specchi, la clessidra, la sabbia, la tigre ed un enorme punto di domanda. Il Labirinto Borges è opera permanente alla Fondazione Cini, che utilizzerà questo spazio per la programmazione pluriennale di eventi culturali di varia natura. Il labirinto sarà accessibile al pubblico. Via: venicetourism