L’ultima versione è particolarmente curiosa.
L’ultima versione dell’app di Twitter (che andrà diffondendosi nelle prossime settimane) è un po’ più “curiosona” delle precedenti. È stata infatti dotata di una funzione che crea una lista delle app presenti sullo smartphone o sul tablet e la aggiorna nel tempo. Lo scopo di tutto ciò? Offrire pubblicità maggiormente mirate, ritagliate sui gusti dell’utente: sapendo quali app vengono utilizzate è possibile ipotizzare quali pubblicità siano maggiormente gradite. Nella pagina di supporto che annuncia la novità Twitter si premura di chiarire che non potrà accedere ai contenuti e ai dati delle app ma potrà soltanto sapere quali sono installate: potrà sapere che adoperiamo Spotify, per esempio, ma non quale musica ci piaccia ascoltare. Il fine di tutto è ovviamente la monetizzazione: Twitter ha una vasta base di utenti e finora non è stato troppo investito dalle ondate di odio che periodicamente si riversano su colleghi come Facebook per le violazioni della privacy – vere o presunte – perpetrate dai social network. Dopo questa mossa è possibile che qualcuno storca il naso, rendendosi conto di essere diventato una sorta di merce da vendere agli inserzionisti; ma, se il passato insegna qualcosa, molto probabilmente dopo un po’ di rumore iniziale tutto continuerà come prima. La possibilità di disattivare questa funzionalità, descritta nel dettaglio nello stesso articolo che la annuncia, forse non sarà quindi molto utilizzata.