Come la notte cela nelle tenebre la brama che ha della luce, così nel profondo dell’esser mio un grido risuona: Voglio Te, Te solo.
E come la bufera, che pure nella sua furia ha per meta la pace, così anche il mio spirito ribelle lotta col tuo amore e il mio grido è sempre quello: Voglio Te, Te solo.”
Questi versi sono tratti dalla bellissima raccolta poetica Gitanjali del compositore indiano Rabindranath Tagore ed esprimono in maniera perfetta il suo pensiero religioso, capace di superare ogni barriera.
Rabindranath Tagore (che è la forma anglicizzata di Thakur) nacque a Calcutta il 6 maggio 1861 da una famiglia di antica nobiltà e di illustri tradizioni letterarie.
Suo padre, Debendronath Tagore, ebbe una grande influenza nella storia religiosa del Bengala, mentre i suoi fratelli e sorelle erano o sarebbero diventanti grandi scrittori o scrittrici.
Il futuro poeta ebbe modo di formarsi in un ambiente culturalmente ricco, aperto ad ogni influenza, e pubblicò le sue prime poesie nel 1875 su una celebre rivista letteraria di Calcutta.
Non ancora ventenne pubblicò la sua raccolta “Prabhat Sangit” (Canti del mattino), seguita da “Sandhya Sangit” (Canti della sera).
Nel 1877 fu mandato dal padre in Inghilterra a studiare legge e qui si interessò di diversi campi del sapere, soprattutto di letteratura e musica europea.
Nonostante ciò, tornò in patria senza essersi laureato e continuò a scrivere poesie e saggi. Il 9 dicembre 1883 si sposò con Mranili Debi e nel 1890 fece un vero e proprio “Grand Tour” in Europa, passando per l’Italia, la Francia e l’Inghilterra.
Un anno dopo venne nominato vicepresidenti all’Accademia di Lettere del Bengala.
Nel 1891 Tagore cominciò a dedicarsi anche all’attività politica e si interessò all’istruzione dei giovani.
Tale interesse si concretizzò nel 1901, con la creazione a Shanki Niketan di una scuola che diventerà l’Università Vishva Barati.
Negli anni successivi, una lunga serie di lutti colpì il poeta: nel 1902 morì sua moglie, nel 1904 sua figlia, nel 1905 suo padre, nel 1907 suo figlio. (al capezzale di una sua figlia morente scrisse la raccolta Sisu, che poi fu tradotta col titolo di “Crescent Moon”)
Tra il 1909 e il 1912 scrisse una raccolta di poemi religiosi, Gitanjali, che venne in seguito molto apprezzata da poeti inglesi del calibro di William Yeats, conosciuto dall’indiano nel corso di un giro di conferenze effettuato prima negli Stati Uniti, poi in Inghilterra.
William Yeats (che lo fece conoscere alla cultura occidentale assieme a Ezra Pound)scrisse la prefazione all’edizione del 1912 di Gitanjali.
Nel 1913 Tagore ricevette il Premio Nobel per la Letteratura e due anni dopo il titolo di Sir dal governo inglese. (ma nel 1919 lo ritirerà per protesta dopo la repressione del Punjab ad opera degli inglesi)
Nel 1916 visitò il Giappone e un anno dopo fu negli Stati Uniti per un altro giro di conferenze. A Calcutta venne eletto Presidente del Congresso Nazionale Indiano.
Nel 1921 potè inaugurare l’Università internazionale Vishva Barati.
Nel 1922 visitò la Francia, l’Inghilterra, la Danimarca, la Svezia e la Germania; nel 1924 la Malesia, la Cina e il Giappone; nel 1925 fu in Italia, ospite del governo italiano.
Nominato presidente del Congresso Filosofico per le Indie, tra il 1926 e il 1931 effettuò numerosi viaggi attraverso il mondo, durante i quali propagandò le sue idee e raccolse fondi per la università.
In Europa e negli Stati uniti si rivelò anche un apprezzato pittore.
Dal 1932, a parte un viaggio effettuato a Ceylon (l’attuale Sri Lanka) non si mosse più dall’India e precisamente da Shanki Niketan.
Nel 1940 morì a Calcutta nella sua casa natale. Source: da Canti e poesie
Non lo conoscevo, grazie.