Le teorie del complotto servono anche a creare aggregazione, dunque a combattere la solitudine, per cui chi ci crede si coalizza contro chi accetta la versione regolare (noi contro loro). Il complottismo è un ritorno al tribalismo. Se, però, in quel mondo era di aiuto per sedare l’ansia, oggi è una seria minaccia per la fiducia sociale nella scienza e nella medicina, indispensabile di fronte a sfide come le pandemie, nonché un comodo mezzo per qualcuno di profittare della creduloneria di molti. Le persone come Montagnier danneggiano la scienza e la medicina, e la comunità scientifica dovrebbe dare il segnale che sa far pulizia al proprio interno. Stante che gli scienziati chiedono di sanzionare o far tacere chi propaganda la pseudoscienza, allora caccino Montagnier dalle accademie scientifiche e ritirino i premi prestigiosi che gli sono stati assegnati. Cominciando dal Nobel. Sarebbe un messaggio che le persone capiscono, al di là delle chiacchiere.
*ordinario di Storia della Medicina e docente di Bioetica presso la Sapienza Università di Roma, dirigente CNR
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