La tesi è basata su un preprint di autori indiani, prontamente ritirato perché la comunità scientifica ne ha evidenziato le falle, e su una pubblicazione priva di basi scientifiche comparsa su una rivista cosiddetta predatoria, cioè che pubblica qualsiasi porcata a pagamento, la cui sede è in una strada nei pressi dell’aeroporto di Indore (India). Tutti i dati di genomica comparativa, che hanno confrontato il genoma del virus nel pipistrello e nell’uomo, dicono che si tratta di un virus naturale. Un complesso studio pubblicato il 9 aprile sui Proceedings of the National Academy of Science descrive l’evoluzione in corso di una rete di genomi virali di cui il più ancestrale è stato trovato in pazienti del Guangdong. Un elemento costitutivo della scienza malata è l’idea che tutto quello che si sa ufficialmente sia il risultato di un complotto, finalmente smascherato da qualche intrepido che ha pensato controcorrente o ha avuto accesso a dati segreti.
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