La censura dovuta a delle riforme dell’epoca Meiji (1868-1912) ha tentato di rendere il kabuki un divertissement rispettabile come il nō, ma gli attori e gli autori hanno saputo preservare l’essenza del teatro originario, smisurato ed esuberante. Lo specialista e critico di teatro giapponese Watanabe Tamotsu riconosce che « i fattori che hanno permesso alle quattro forme di teatro classico giapponese che sono il nō, il bunraku (teatro di marionette), il kyōgen (teatro comico) ed il kabuki di perdurare in Giappone nella loro forma tradizionale, quando la tragedia greca o il teatro elisabettiano hanno fallito in Europa, restano inspiegabili».
This post was created with our nice and easy submission form. Create your post!