L’illusionismo è un’arte solitamente eseguita come forma di spettacolo di intrattenimento dove l’artista, comunemente detto mago o illusionista (ma sono usati anche prestigiatore ed il francesismo prestidigitatore), crea effetti apparentemente magici usando trucchi che possono essere fisici (solitamente meccanici ma anche chimici, idraulici, ottici), psicologici, oppure, il più delle volte, il trucco sta nell’abilità di mani del prestigiatore.
Principi base
In generale, il compito dell’illusionista è quello di creare l’illusione di un accadimento magico nella mente dello spettatore. Lo scopo è di intrattenere lo spettatore generando un sentimento di meraviglia. Possono associarsi alla meraviglia anche altri sentimenti, a seconda dello stile, come l’ilarità (mago brillante o comico) o perfino un vago timore (mago bizzarro o alcuni tipi di mentalisti).
Il fattore psicologico è dominante. Esistono illusioni realizzate esclusivamente con l’uso della psicologia (senza “trucco”) ma non esistono trucchi che siano magici di per sé. È comunque necessario che la mente dello spettatore sia preparata ad accettare come magico il fenomeno a cui sta per assistere.
Esistono due tipi di “effetti magici”:
simulazione di effetti realmente impossibili
dimostrazione di effetti ritenuti impossibili
In pratica, non è realmente importante ciò che l’illusionista fa, ma come lo spettatore vive l’effetto. Ad esempio è realmente possibile memorizzare in modo fulmineo grandi quantità di informazioni ma ciò non è ritenuto possibile dal senso comune. Un effetto che presupponga questa abilità verrà ritenuto magico anche se non lo è affatto.
L’illusionista studia la psicologia umana per trovare quelle falle attraverso cui può “introdursi”. La principale falla, ad esempio, è quella del completamento logico. La mente, in pratica, date due azioni non direttamente consequenziali inferisce che debba esistere almeno una terza azione che porti dalla prima alla seconda. Come terza azione sarà scelta la più semplice disponibile. Se ad esempio la mano destra ha una pallina in mano mentre si avvicina alla sinistra e successivamente è la mano sinistra ad avere una pallina in mano, la mente inferisce che la pallina sia stata passata dalla destra alla sinistra. Il mago utilizza questa falla, per esempio, per trattenere una pallina nella destra (nascondendola) mentre la sinistra mostra un’identica palla che già aveva in mano.
Tutto ciò porta ad un altro principio base: la naturalezza. Perché un’azione “truccata” sia accettata come normale da uno spettatore essa deve essere eseguita in modo naturale, ossia deve mimare esattamente il movimento naturale cui essa si ispira. Nell’esempio della pallina, il primo allenamento del prestigiatore sarà di studiare il modo in cui egli è abituato a passare realmente una pallina da una mano all’altra. Dopodiché escogiterà un modo per fingere l’azione del passaggio in modo che la finta azione sembri, per quanto possibile, identica all’originale. Una grande parte di tutto ciò è demandata al timing, ossia alla tempistica e alla coordinazione con cui vengono eseguite le varie azioni. Solitamente si utilizzano movimenti fluidi e connaturati al ritmo naturale delle azioni del prestigiatore.
Un illusionista potrebbe (in caso limite) cercare di ottenere cose diverse dall’intrattenimento, come condiscendenza, gratitudine, soggezione, denaro e più in generale potere sulle persone. Gli illusionisti possono spacciarsi per “maghi”: astrologi, cartomanti, chiromanti, ecc., utilizzando tecniche proprie dell’illusionismo per esercitare la propria professione. Molti lo fanno per fornire comunque un tipo di intrattenimento che si basa sulla fede più o meno marcata del soggetto. Altri lo fanno in modo fraudolento.
Generi
Una prima grande distinzione tra i generi dell’illusionismo è che lo spettacolo dell’illusionista può essere parlato o muto, per esempio le grandi illusioni sono solitamente “mute” mentre sono “parlate” la cartomagia, il mentalismo… In generale l’illusionismo si divide in numerosi sottogeneri di seguito descritti.
Micromagia
La micromagia (close-up) si riferisce ad un tipo di prestidigitazione adatto ad essere osservato da una distanza ravvicinata. Comprende tutti quei giochi di carte, monete, palline di spugna ecc. che possono essere eseguiti a stretto contatto con il pubblico, anche se molti abili prestigiatori riescono a fare grandiosi spettacoli di micromagia in un palcoscenico con il pubblico anche a discreta distanza.
Cartomagia
La cartomagia utilizza le carte da gioco come strumento principale per produrre effetti magici. Può essere presentata in scena, in sala, in close-up, ecc. Può servirsi delle sole carte o anche di altri attrezzi, ad esempio monete, dadi e quant’altro. Il soggetto principale dell’illusione però deve essere comunque la carta da gioco.
Solitamente viene utilizzato un mazzo completo di carte francesi. Tuttavia la cartomagia spazia anche ad altri tipi di mazzi: regionali, come le carte napoletane (mazzo da 40), storiche (come i tarocchi), speciali (carte bianche, carte ESP, carte numeriche, carte alfabetiche, carte illustrate, ecc.). Le magie possono essere realizzate con l’intero mazzo o anche solo con un piccolo gruppo di carte (packet trick). I giochi di carte possono essere automatici (ossia non richiedere alcuna abilità manuale), semiautomatici, di destrezza (in cui la componente tecnica svolge un ruolo decisivo) e di manipolazione. Questi ultimi sono i più difficili da eseguire. Vengono esibiti solitamente in scena o in sala e classicamente consistono nell’apparizione, sparizione o trasposizione di carte (una, un ventaglio di carte o talvolta l’intero mazzo) fra le mani del mago. Un indiscusso maestro a livello mondiale dell’arte cartomagica manipolativa è certamente Silvan.
Mentalismo
Il mentalismo riproduce, con il suo stile e il genere di effetti scelti, i presunti poteri paranormali di medium, cartomanti e occultisti.
La differenza tra il mentalismo e gli altri generi risiede più nella presentazione che nei trucchi effettivamente usati. Il mago mentalista combina in vario modo trucchi classici per dare l’impressione di essere in grado di leggere nella mente del pubblico o di poter usare i suoi “poteri mentali” per influenzare il pensiero di chi gli sta davanti.
Si usa ulteriormente distinguere il mentalismo dalla magia mentale. Questa seconda è simile al mentalismo. Tuttavia mentre un mentalista crea numeri di solo mentalismo, un prestigiatore può inserire numeri di magia mentale all’interno di uno spettacolo più vasto. La differenza principale fra le due è l’impatto che viene generato nel pubblico. Un mentalista capace spesso mira a lasciare nel pubblico l’idea che alcune cose potrebbero essere reali, perfino se dichiara inizialmente che utilizzerà esclusivamente dei trucchi.
Alcune volte i trucchi usati sono gli stessi che in altri generi si accompagnano a presentazioni più tradizionali, ad esempio il mago mentalista può “forzare” una carta in modo da poter conoscere in anticipo la carta in mano allo spettatore. Un normale prestigiatore si avvantaggerebbe di questa informazione per rivelare la carta in qualche maniera magica, ad esempio facendola arrivare in una posizione decisa dallo spettatore. Oppure potrebbe adottare una presentazione di magia mentale fingendo di concentrarsi per leggere la mente dello spettatore e infine rivelare la carta nominandola, per poi magari farla apparire in punta delle dita.
Il mentalista invece non farebbe mai riapparire la carta. La carta è solo un mezzo per creare un effetto mentale: la telepatia. La telepatia, ossia la trasmissione del pensiero, non ha bisogno di qualcosa di materiale, come una carta, per realizzarsi. Il mentalista quindi cercherà di far dimenticare allo spettatore perfino l’esistenza di quella carta. Dapprima chiederà allo spettatore di prendere una carta (azione materiale su un mezzo materiale) e di pensarla intensamente. Successivamente ricorderà come lo spettatore abbia pensato una carta e di concentrarsi sul suo valore. Qui c’è già una magia: la sparizione del mezzo materiale. Si invita lo spettatore a dimenticare di aver preso una carta e si trasferisce l’esperienza sul piano puramente mentale. Nel prosieguo dell’effetto il mentalista chiederà allo spettatore di concentrarsi sul numero che ha liberamente pensato. E qui è stato compiuto l’ultimo passaggio: il mentalista ha trasformato nel ricordo dello spettatore la scelta forzata di una carta in una libera scelta mentale di un numero. Quando il mentalista (dopo opportuna recitazione di concentrazione, ecc) rivelerà questo numero, lo spettatore sarà fortemente colpito dall’accaduto e successivamente ricorderà ai conoscenti come un mago sia stato capace di leggere il suo pensiero. Differentemente, il ricordo che un mago mentale lascia nello spettatore è più simile alla convinzione che il mago sia riuscito a indovinare la carta scelta.
Come si può vedere, il mentalista è il mago che, rispetto ad altri, pone maggiore enfasi sulla componente psicologica dei suoi effetti (che non vengono mai chiamati giochi) legandosi il meno possibile all’abilità manuale e ai trucchi troppo complicati. È per questo che spesso gli operatori dell’occulto si avvalgono di tecniche proprie del mentalismo per simulare fenomeni paranormali. La sola differenza è lo scopo.
Ipnosi
L’ipnosi in illusionismo è una simulazione dell’ipnosi terapeutica.
Molta gente è ancorata alla figura dell’ipnotista in grado di piegare al suo volere le persone dopo averle messe in uno stato di trance. Lo stato ipnotico (o di trance), in realtà, è uno stato molto comune. Quando ci si “incanta” persi nei propri pensieri, ad esempio, ci si pone volontariamente in uno stato di trance. Durante la trance ipnotica un soggetto è molto suggestionabile. Si possono cioè suggerire al soggetto determinate immagini, concetti, sensazioni ed egli sarà portato a ricrearle nella sua mente. Tuttavia un soggetto in trance si rifiuterà categoricamente di eseguire qualunque compito o azione contraria alla sua morale.
L’ipnotista da scena vuole realizzare uno spettacolo in cui dimostra non tanto le reali possibilità dell’ipnosi quanto piuttosto quelle più spettacolari, magari con un occhio proprio a quegli stereotipi che la gente crede veri. Si trova a dover affrontare quindi vari problemi, come i seguenti:
indurre uno stato ipnotico in brevissimo tempo;
far eseguire compiti talvolta imbarazzanti perché sottilmente ridicolizzanti;
provocare sensazioni molto intense le cui reazioni siano immediatamente visibili anche allo spettatore seduto in ultima fila.
Tutto ciò ha poco se non nulla a che spartire con l’ipnosi terapeutica: è quasi impossibile ipnotizzare istantaneamente un soggetto mai incontrato prima; è difficile che un soggetto ipnotizzato accetti di fare cose degradanti mentre raramente le reazioni emotive, sebbene molto potenti, sono visibili a distanza.
L’ipnotista da scena, dunque, non esiterà a ricorrere a trucchi ed accorgimenti vari che spaziano dalla oculata scelta del miglior soggetto possibile e del più semplice ed efficace effetto da realizzare fino ad arrivare all’utilizzo di compari che fingano di cadere in trance.
Spesso l’ipnotista utilizza gli stessi spettatori come compari, chiedendo loro (magari sottovoce) di assecondarlo in modo da divertire il pubblico. Se la scelta del soggetto è giusta ciò può portare a intrattenimenti di grande qualità.
Ovviamente un ipnotista non si limita solo alla scelta di compari. Un professionista del settore dispone di tutta una serie di effetti che sono realizzabili grazie a trucchi, illusioni ottiche, manipolazione verbale, ecc.
Prestidigitazione
La prestidigitazione o prestigiazione è l’arte che con l’uso della destrezza di mano crea illusioni. Le due parole sono usate come sinonimi anche se hanno derivazione diversa: prestidigitazione è un francesismo, a sua volta coniato nel XIX secolo dal latino praesto digitus, ovvero muovere velocemente le dita; prestigiatore deriva dall’italiano antico prestigiare ovvero creare un’illusione, ingannare[1].
Il prestigiatore o, meno comune, prestidigitatore[2], nasconde la propria abilità agli astanti, per eseguire prestigi e quindi sbalordire i presenti, a differenza del giocoliere che usa la propria abilità platealmente come dimostrazione di bravura ed esercizio. Esempi noti di prestidigitazione pura sono la manipolazione delle carte da gioco, la manipolazione delle palle da biliardo ecc. In tutti questi casi l’artista, anziché servirsi di attrezzi truccati per ottenere l’effetto magico, si serve della sua abilità manuale e di tecniche manipolatorie complesse per sbalordire il pubblico. Questo genere si differenzia dalla micromagia perché in quest’ultimo caso il prestigiatore richiede di essere a stretto contatto con il pubblico. Nel caso della manipolazione da scena, invece, l’artista si trova in genere in piedi su un palco o una pedana, ad una distanza maggiore dal pubblico il quale non è concentrato solo sulle mani del prestigiatore ma in generale su tutta la sua persona.
Grandi illusioni
Le grandi illusioni sono note anche come magia da palcoscenico, sebbene non sempre le grandi illusioni vengano presentate su un palcoscenico e non tutte le magie presentate su un palcoscenico rientrino nella categoria delle grandi illusioni, molto spesso infatti sul palcoscenico vengono presentati numeri di ipnosi e prestidigitazione.
Un esempio classico di grande illusione, è quello della donna segata in due: l’assistente del mago, o molto più raramente il mago stesso, viene rinchiusa in una scatola orizzontale, abbastanza ampia da contenere il corpo della persona che vi entra ma corta al punto da lasciar fuori la testa e i piedi; a questo punto l’illusionista taglia a metà il corpo rinchiuso nella scatola per mezzo di una grande sega, due grosse lame metalliche vengono inserite al centro della scatola all’altezza della vita di chi vi si trova all’interno. I due pezzi della scatola appena ottenuti, solitamente appoggiati su due tavolini con rotelle, vengono quindi allontanati tra loro e girate in modo da permettere alla persona appena tagliata di vedere i propri piedi che ancora si muovono. Le due parti vengono quindi riunite, le lame tolte, la scatola aperta e chi vi era rinchiuso ne esce nuovamente tutto d’un pezzo. Da notare che di questa particolare illusione esistono numerose varianti, quali quella a “Zig zag” ovvero la donna tagliata in tre, la donna tagliata in 9 o sliser illusion (ideata da Franz Harary), la donna tagliata verticalmente a partire dalla testa, il mago tagliato in 2 “a vista” da una gigantesca sega elettrica circolare (illusione chiamata Death Saw ed eseguita da David Copperfield), e innumerevoli altre variazioni sul tema.
Alcune grandi illusioni non vengono presentate su un palcoscenico propriamente detto ma in spazi aperti adattati per l’occasione. Alcuni esempi (tutte illusioni eseguite da David Copperfield) sono:
la sparizione di un jet di sette tonnellate (nel 1981), effettuata in un aeroporto;
la sparizione della Statua della Libertà (nel 1983), ambientato, per evidenti motivi, proprio ai piedi della stessa statua;
l’attraversamento della grande muraglia cinese (nel 1986);
la fuga da un edificio che sta per implodere grazie a delle cariche esplosive (nel 1989);
la fuga da una piattaforma che galleggia sulle cascate del Niagara (nel 1990).
Caratteristica fondamentale delle grandi illusioni è l’abilità del mago nel presentare l’effetto utilizzando strumenti di scena particolari.
Il prestigiatore deve rendere speciale il proprio numero con questo genere di effetti con la recitazione, la musica e altre tecniche teatrali. Una levitazione, presentata con abilità, si trasforma in un magico “volo” dell’illusionista sul palcoscenico; lo stesso effetto, gestito male, può trasformarsi nel meno affascinante spettacolo di una valletta sollevata.
Fachirismo
Consiste nel presentare al pubblico le pratiche comunemente attribuite ai fachiri, come camminare sui carboni ardenti (pirobazia), sdraiarsi su un letto di chiodi, fermare il battito cardiaco, levitare. Alcuni di questi numeri si basano su principi fisici controintuitivi: per esempio i carboni ardenti, i quali nonostante l’alta temperatura hanno bassa capacità termica e quindi possono essere toccati per alcuni secondi senza causare scottature, oppure il letto di chiodi, in cui il gran numero di punte su cui è distribuito il peso fa sì che la pressione su ognuna di esse non sia sufficiente a bucare la pelle. Altri effetti si basano invece su trucchi tipici dell’illusionismo.
Escapologia
Letteralmente dall’inglese To escape: evadere, fuggire, liberarsi. Arte che consiste nel sapersi liberare da: catene e lucchetti, manette, camicie di forza, prigioni. Un’elevata preparazione fisica legata ad una conoscenza del proprio corpo e degli strumenti di costrizione usati permettono all’escapologo di riuscire nelle sue imprese: sott’acqua o in equilibrio a decine di metri di altezza appeso a testa in giù oppure contro un timer che farà saltare in aria la cassa nella quale vi è rinchiuso. L’artista dell’evasione più famoso di tutti i tempi è indiscutibilmente Harry Houdini.
Stili
Musicale
In questo caso il prestigiatore si esibisce esclusivamente con il sottofondo di una base musicale. Tali numeri vengono anche chiamati “muti”, e in genere la musica è scelta attentamente in base alle proprie necessità sceniche. Infatti ogni elemento dello spettacolo, ogni momento, deve combaciare perfettamente con precisi passaggi musicali. Ad es. il climax (punto più alto dello spettacolo) necessiterà di una musica forte e coinvolgente, che sottolinei i passaggi eseguiti dall’artista.
Da palcoscenico
Stile in cui si utilizza un misto di danza, musica, e una buona presentazione per rappresentare il proprio numero.
Da ristorante
La magia da ristorante consiste nell’eseguire giochi di prestigio girando per i tavoli del locale, intrattenendo così le persone sedute attorno al tavolo. La micromagia si adatta bene a questo scopo, avendo come caratteristica essenziale quella di richiedere la vicinanza del pubblico. Il mago da ristorante quindi si ferma ai tavoli esibendosi di volta in volta davanti a poche persone.
Televisivo
Il genere televisivo viene citato a parte per la peculiarità stessa dell’esibizione in televisione. Infatti, mentre in teatro o in piazza o al ristorante il pubblico osserva in ogni momento il prestigiatore scegliendo quando distogliere lo sguardo e dove guardare, in TV è il cameraman che decide cosa inquadrare, quindi il prestigiatore dovrà adattarsi a ciò. Nel caso delle esibizioni televisive la misdirection dovrà tenere particolarmente conto delle inquadrature, e sfruttarle abilmente per distrarre lo spettatore o attirare la sua attenzione.
Per bambini
I numeri per bambini, molto richiesti soprattutto nelle feste di compleanno, sono spesso semplici e divertenti, pieni di oggetti colorati. Il pubblico infantile, infatti, non essendo “smaliziato” come quello adulto, non necessita tanto di effetti complessi ed elaborati quanto di giochi semplici e di immediato impatto, che facciano divertire gli astanti. Al contrario di quanto possa sembrare, lavorare con i bambini è difficoltoso, a causa della vivacità del pubblico infantile.
Da strada (Street magic)
Il mago da strada esegue numeri che spesso coinvolgono il pubblico in prima persona, si fa aiutare da volontari e cerca di essere allegro e divertente. Non raramente è attorniato dal pubblico, cosa anomala per un prestigiatore che in genere non deve avere spettatori alle spalle o di fianco. Per questa ragione dovrà eseguire effetti appositi che possano essere seguiti da varie angolazioni senza che ne venga svelato il trucco.
Borseggiatore
Il borseggiatore è un artista che pratica l’arte del pick-pocketing, ovvero la sottrazione di portafogli, orologi, cravatte ecc. sotto il naso del volontario, senza che questi si accorga di nulla (ovviamente gli oggetti vengono restituiti alla fine del gioco). È un’arte che deriva dalle tecniche dei veri e propri borseggiatori, ma che viene utilizzata dai prestigiatori per divertire il pubblico. Necessita, oltre che di una grande padronanza delle tecniche manuali, anche di ottime capacità di misdirection e comunicazione, indispensabili per sviare l’attenzione del pubblico. Uno dei maggiori esponenti a livello italiano e internazionale in questo campo è Elio Degrandi alias Mago Alexander, che dopo i grandi successi televisivi ora addestra addirittura le forze dell’ordine per difendere i cittadini dai borseggiatori[3].
Teorie di base
Naturalezza
Ogni azione eseguita, che sia “truccata” o meno, deve risultare naturale. Ogni persona ha un proprio modo di comportarsi e di eseguire determinate azioni. Il prestigiatore studia sé stesso ed il proprio modo di comportarsi e di eseguire determinate azioni. In base a questo studio crea le sue tecniche personali o (più spesso) adatta alla sua gestualità le tecniche esistenti.
Prendiamo il caso di un falso deposito. Bisogna fingere di depositare, ad esempio, una moneta con la mano destra nella mano sinistra. Questa azione deve essere eseguita nell’esatto (o quasi) modo in cui si esegue un vero deposito. Se questo non dovesse verificarsi lo spettatore noterebbe subito la discrepanza con le ovvie conseguenze del caso.
Misdirection
La misdirection (direzione dell’attenzione) è una sorta di sottofondo costante di ogni buon gioco di prestigio. Essa consiste nella capacità del prestigiatore di attirare l’attenzione del pubblico solo sulle parti del gioco o della scena che egli ritiene opportune, permettendo così di sviare l’attenzione da movimenti e mosse che non devono essere viste e ricordate. In questo modo il pubblico avrà l’impressione di azioni pienamente legittime laddove in realtà sono stati realizzati dei “trucchi”.
La misdirection si produce con lo sguardo, con il tono della voce, con i movimenti e soprattutto con tecniche psicologiche che permettano di far focalizzare l’attenzione del pubblico su ciò che il prestigiatore ritiene opportuno.
Movimenti grandi e piccoli
Una regola base nella teoria illusionistica è che un movimento grande ne copre uno più piccolo. Se ad esempio saluto ondeggiando la mano, tutti vedranno il saluto ma nessuno noterà se durante il saluto io muovo il pollice. Se invece fermo l’ondeggiare della mano, il movimento grande sparisce e subito tutti sono in grado di notare il pollice che si muove.
Timing
Il timing è traducibile sia come ritmo che come tempismo, tempestività, ecc. Tutte le tecniche magiche devono essere eseguite col corretto timing.
Immaginiamo ad esempio un baro che al tavolo di poker debba distribuire le carte. Ne distribuisce tre normalmente, poi deve darsi la quarta prendendola però da sotto il mazzo dove ha preparato il suo punto. Si allenerà allora ad eseguire la tecnica in modo che simuli esattamente l’azione reale. Ma ciò non basta. Per non essere scoperto dovrà essere in grado anche di dare il giusto timing. Ossia fra la distribuzione delle prime tre carte e quella della quarta non si dovrà notare alcun cambio di ritmo.
Impalmaggio
L’impalmaggio consiste nel nascondere un oggetto (carta, moneta, pallina…) nel palmo di una mano, in modo da renderlo invisibile al pubblico. Oltre a necessitare di una buona tecnica manipolatoria, per ottenere un impalmaggio sciolto e naturale bisogna anche saper utilizzare le tecniche della misdirection.
Illusionisti famosi
Italiani
Raul Cremona: noto al pubblico italiano principalmente come cabarettista, ha iniziato la sua carriera come illusionista e presentando i propri spettacoli sotto forma di magia comica. È tuttora presidente del CLAM – Club Arte Magica di Milano.
Mago Silvan: per anni in Italia questo nome è stato quasi un sinonimo di magia e illusionismo. Molto apprezzato anche all’estero, ha cominciato in giovane età la sua attività magica sul palcoscenico raggiungendo prestissimo le ambite platee di Las Vegas. È diventato famoso soprattutto per il suo numero di manipolazione di carte da gioco che esegue con due interi mazzi da poker (108 carte) che appaiono, si traspondono e scompaiono sulla punta delle dita. È anche uno storico e collezionista della magia ed ha fondato la Silvan Magic Academy, primo tentativo in Italia di dare il via ad una specie di università della magia.
Tony Binarelli: insieme a Silvan ed Alexander (vedi più avanti) formava la triade dei maghi televisivi italiani degli anni ’80. Presentava (e presenta tuttora) con signorilità e sobrietà numeri di magia classica alternati a numeri di mentalismo. È stato il primo a presentare in Italia, con la famosa quinta dimensione, ancor oggi alla base dei suoi spettacoli. Divenne famoso anche per aver “doppiato” le mani a Terence Hill durante una partita di poker nel film …continuavano a chiamarlo Trinità. A tutt’oggi Binarelli è uno degli illusionisti italiani più apprezzati e noti all’estero, tanto che la prestigiosa rivista The Linking Ring gli ha conferito ben due premi: Award for the Best Trick e Howard Bamman Trophy for the Best Mental Effect per la sua One Man Parade pubblicata nel 2005.
Alexander: mago torinese che ebbe successo televisivo in Italia ma che più ancora ottenne successi con tournée teatrali all’estero. Ha preso a prestito il suo nome da un famoso mago del passato. Intrattenitore, abile nei giochi classici, nel mentalismo, e nel pickpocket, ossia nel “furto” da scena.
Arturo Brachetti: trasformista da Guinness dei primati. Inizia il suo percorso professionale come illusionista, specializzandosi ben presto nel trasformismo. È anche regista e direttore artistico e oggi è uno degli artisti italiani più noti in tutto il mondo.
Marco Berry: ex presentatore di Bim bum bam e “Iena”. Berry ha studiato i numeri di Houdini e li ha riproposti nel corso della carriera, aumentandone talvolta il livello di difficoltà.
Giuseppe Merci: illusionista del XVIII secolo.
Tony Slydini: illusionista maestro della miss direction.
Bartolomeo Bosco: noto per l’illusione della propria fucilazione, dove Bosco ponendosi innanzi al plotone di esecuzione dava l’ordine di far fuoco, emergendo successivamente vivo e vegeto da una nuvola di fumo con ai suoi piedi le pallottole sparate.
Antonio Casanova: illusionista e personaggio televisivo.
Michele Foresta: meglio noto come Mago Forest è un mago comico.
Alexis Arts: illusionista e direttore creativo.
Walter Rolfo: prestigiatore torinese, si occupa di magia da scena (numero di manipolazione con colombe e fuoco) e close up. Specializzato nella conduzione di Gala di Magia, ha presentato per due volte il Gala del Congresso Internazionale del CMI e altre manifestazioni magiche. Autore e conduttore di ArcanA, programma di Rai 2 dedicato alla storia della magia.
Non italiani
Anderson: illusionista inglese della golden age.
Richard Turner: illusionista cieco ma con un allenamento frequente di dieci o venti ore al giorno ha sviluppato una grande maneggevolezza con le carte. È stato definito da Dai Vernon come: “l’illusionista più in gamba con le carte al mondo e che ci sia mai stato”.
Verdand: illusionista inglese della “golden age” si esibiva all’Egyptian Hall con De Kolta e Maskelyne.
Jasper Maskelyne: illusionista della “golden age” dell’illusionismo, creatore dei “maskelyne e coop” si esibiva nell’Egyptian Hall di Londra assieme ai suoi colleghi Verdand e De Kolta.
De Kolta: illusionista francese della “golden age” dell’illusionismo (metá “800) molto famoso per essere stato collega di Maskelyne e Verdan aveva ideato un trucco nel quale da un dado di spessore 10 cm usciva una donna. Aveva una grande manipolazione.
Dai Vernon: illusionista che praticava cartomagia e micromagia. Il suo” slogan” era: “colui che ha ingannato Houdini” perché Houdini che vantava che se vedeva un trucco con le carte tre volte lo riusciva poi a riprodurre, dovette osservare sette volte un trucco decisamente semplice eseguito da Dai Vernon. Arrivato alla settima volta la moglie di Houdini gli disse: “lascia stare, sei stato battuto”.
Harry Houdini: illusionista naturalizzato americano (prese il nome da Robert Houdin), famoso per la sua capacità di liberarsi da qualsiasi tipo di manette e per le sue fughe impossibili, è anche noto per la sua campagna personale contro una folta schiera di ciarlatani che, senza aver alcuna dote sovrannaturale, dichiaravano poteri occulti e praticavano sedute spiritiche fraudolente a puro scopo di guadagno personale. Questa sua campagna contro occultisti causò una rottura nell’amicizia che lo legava a Conan Doyle.
David Copperfield: particolarmente presente nel panorama televisivo degli anni ottanta e novanta, è stato insignito del titolo di “Illusionista del Millennio” dalla presidenza del 21º congresso mondiale di magia (FISM), in una cerimonia che si è svolta a Lisbona, ed è universalmente considerato l’erede del grande Houdini. Nell’arco di 25 anni ha eseguito oltre 150 numeri differenti, coprendo praticamente tutti i generi dell’illusionismo. Presenta i suoi spettacoli sui palcoscenici di tutto il mondo e detiene ben 11 record da Guinness dei primati.
Jeff McBride: illusionista americano famoso per la sua abilità nella manipolazione di carte da gioco e monete.
Penn & Teller: poco noti in Italia, sono una coppia di maghi che fa dell’ironia il punto portante delle proprie rappresentazioni; Penn alto robusto sarcasticamente loquace, Teller piccolo dall’aria goffa comunica silenziosamente grazie a mimica, cartelli e azioni dirette verso il suo compagno. Sono in particolare noti per la loro opera di demistificazione di molte leggende contemporanee.
Criss Angel: attore e musicista statunitense che ha iniziato ad interessarsi di illusionismo all’età di 7 anni, facendosi notevolmente influenzare da Harry Houdini e Aldo Richiardi.
Robert Harbin: famoso illusionista britannico, è ricordato come inventore di un gran numero di illusioni classiche come la Ragazza a Zig Zag e il Neon Light. Fu anche una personalità di spicco nel campo dell’origami.
Roberto Giobbi: prestigiatore professionista svizzero, autore di molti articoli saggi e libri sulla cartomagia.
Siegfried & Roy: prestigiatori di origine tedesca naturalizzati statunitensi; celebri in tutto il mondo, si esibiscono di solito a Las Vegas.
James Randi: illusionista canadese naturalizzato statunitense.
Steven Frayne: in arte “Dynamo” illusionista britannico, ormai famoso in tutto il mondo. Padroneggia soprattutto lo street magic.
Filmografia
The Illusionist – L’illusionista (The Illusionist), film del 2006 diretto da Neil Burger.
The Prestige (The Prestige), film del 2006 diretto da Christopher Nolan.
L’illusionista (The Illusionist), film del 2010 diretto da Sylvain Chomet.
Now You See Me – I maghi del crimine (Now You See Me), film del 2013 diretto da Louis Leterrier.
Note
1^ Domande e risposte, Treccani.it
2^ prestidigitatore, su Treccani.it – Vocabolario Treccani on line, Istituto dell’Enciclopedia Italiana, 15 marzo 2011.
3^ Da “Corriere della Sera” del 24 ottobre 2007