In economia per bene s’intende un oggetto disponibile in quantità limitata, reperibile e utile, cioè idoneo a soddisfare un bisogno. Un bene è limitato quando è scarso rispetto alla domanda. Un bene è utile quando è idoneo a soddisfare una domanda (domanda che può non corrispondere a un bisogno). Un bene deve essere reperibile sia per la localizzazione, sia per il prezzo.
Beni liberi ed economici
I beni possono essere liberi se sono disponibili in natura in quantità illimitata per tutti, come l’aria o il sole. Si dicono economici quei beni ottenibili mediante l’attività umana o disponibili in quantità limitata. Per alcuni economisti i beni fruibili in quantità illimitata non sarebbero beni, perché sono fruibili senza alcun sforzo.
Suddivisione per utilizzo
A seconda dell’uso che se ne fa i beni si suddividono in:
Beni di consumo: beni che vengono utilizzati direttamente per soddisfare un bisogno (ad esempio il pane e gli abiti);
Beni strumentali: beni utilizzati per produrre altri beni (ad esempio la farina e i tessuti);
Beni di consumo immediato: beni che si esauriscono in un unico atto di consumo (ad esempio un caffè, una bibita, un panino);
Beni di consumo durevole: beni che possono essere utilizzati più volte (ad esempio la tazza da cui si beve il caffè, una lavatrice, un computer);
Beni succedanei o sostitutivi: beni che possono sostituirne un altro per soddisfare un bisogno o un impiego (ad esempio l’orzo rispetto al caffè);
Beni complementari: beni che possono essere utilizzati contemporaneamente per soddisfare un bisogno (ad esempio la benzina e l’automobile).
Rappresentazioni grafiche
In microeconomia la quantità un bene viene rappresentato sia sulla curva di offerta sia su quella di domanda. I beni si possono classificare a seconda della loro variazione di quantità o a seconda della variazione del reddito a disposizione. Per calcolare la variazione percentuale di Q_1 rispetto a Q_2 si usa la formula della elasticità incrociata e a seconda del risultato si parla di:
beni sostitutivi:
e_1,_2>0
Due beni si dicono sostitutivi se all’un aumento del P_1, corrisponde una diminuzione di Q_1 e un contemporaneo aumento di Q_2;
beni complementari:
e_1,_2<0
Due beni si dicono complementari se all'un aumento del P_1, corrisponde una diminuzione di Q_1 e una contemporanea diminuzione di Q_2.
Per calcolare invece la variazione percentuale di Q_1 rispetto alla variazione percentuale di R si usa la formula della elasticità al reddito:
e_1,_R=(\Delta Q_1/Q_1)/(\Delta R/R)
a seconda del risultato si parla di:
bene inferiore (beni non necessari): ceteris paribus, se aumenta il reddito, diminuisce il consumo del bene (effetto reddito positivo), con la curva di domanda inclinata negativamente
e_1,_R<0
bene normale (beni necessari): ceteris paribus, una variazione del reddito non incide sulla quantità acquistata (effetto reddito negativo), con la curva di domanda inclinata positivamente
e_1,_R<1;
bene di Giffen (beni insostituibili): beni il cui consumo aumenta all'aumentare del prezzo (effetto reddito maggiore dell'effetto sostituzione), con la curva di domanda inclinata positivamente
e_1,_R>1.