L’urinoterapia è una pratica che consiste nell’utilizzare l’urina per prevenire o curare determinate malattie, secondo le metodologie più differenti a seconda del tipo di terapia da applicare, ma prevalentemente tramite assunzione orale. L’urinoterapia appartiene dunque a quel genere di terapie alternative molto in voga negli ultimi anni ed è considerata da alcuni forti sostenitori naturopati come vera e propria panacea, una cura naturale in grado di curare ogni malattia, dalla semplice influenza sino a problemi molto più gravi come le polmoniti o il morbo di Parkinson (classico delirio di onnipotenza!). Nell’antichità questa pratica veniva letteralmente osannata (esistono testi storici nei quali viene definita come “Frutto della Vita”, “Acqua Santa”, “Nettare Celeste”) e, ancora oggi, i seguaci di questa pratica considerano l’urina come un vero e proprio elisir, asserendo che essa è un distillato del sangue (l’urina è il prodotto del filtraggio ematico operato dai reni), una sorta di quintessenza fisiologica di altissima potenzialità salutistica. Nonostante queste ferme convinzioni sull’efficacia ad ampio raggio dell’urinoterapia dovrebbe essere a tutti chiaro che
non esistono reali prove scientifiche in grado di confermarne gli effetti e che molte delle teorie su cui si fonda sono difficilmente accettabili in ambito scientifico.
In definitiva, l’unica utilità dell’urina in campo medico si traduce nell’analisi che ne viene fatta per fini diagnostici (esame delle urine). [sc:BR]
L’urinoterapia nella storia – L’origine dell’urinoterapia sembra risalire ad alcuni antichi riti Indù della tradizione tantrica, nei quali veniva definita amaroli. Queste pratiche si basavano sul fatto che l’urina, fuoriuscendo dagli organi implicati nel sesso, potesse agire, bevendola, come potente energizzante sessuale. Tuttavia esistono molti riferimenti storici in testi greci, romani ed etruschi che confermano l’utilizzo di questa pratica come cura per alcune malattie. Tra i più noti naturisti ricordiamo Galeno e Ippocrate nell’antica Grecia, lo scrittore Plinio (nella sua Storia Naturale consigliava l’impiego dell’urina per le ferite da morso e le malattie della pelle) e il romano Diodoro Sicule (riferiva dell’uso dell’urina che alcune popolazioni antiche facevano per l’igiene dentaria…), ma molti altri ancora sono i richiami all’impiego dell’urinoterapia nella storia, dagli etruschi sino alle popolazioni del Medioevo (contadini, maghi e streghe), con infiniti testi di alchimia nei quali viene ampiamente citata. Anche nelle culture asiatiche l’assunzione della propria urina costituiva una pratica comune, soprattutto tra i monaci tibetani, alcuni dei quali mantengono ancora oggi la tradizione. [sc:BR]
Composizione dell’urina – Per comprendere i principi su cui si fonda l’urinoterapia bisogna prima di tutto specificare cos’è esattamente il liquido tanto osannato dai suoi sostenitori. L’urina non è altro che un liquido di colore variabile dal giallastro al limpido, a seconda della dieta e delle condizioni fisiche dell’organismo. Contiene numerosissime molecole, in prevalenza residui azotati di natura ammoniacale che le conferiscono il caratteristico odore. È costituita per il 95% di acqua e per il restante 5% di sostanze metaboliche di scarto (proteine, enzimi, sali, ormoni e vitamine in prevalenza), derivanti dal lavoro di filtraggio del sangue da parte dei reni. Una di queste sostanze è l’urea, comune rifiuto azotato derivante dalla decomposizione delle proteine, ma assumono una certa importanza anche l’acido urico, la creatina e centinaia di altre componenti quantitativamente inferiori, ma, secondo alcuni, dalle spiccate potenzialità terapeutiche. Per fare qualche esempio, l’acido urico avrebbe effetto sui radicali liberi, regolando il processo di invecchiamento, l’urokinase faciliterebbe lo scioglimento dei grumi ematici presenti in vene e arterie, la creatinina possiederebbe proprietà antibatteriche, mentre l’urea sarebbe un forte antinfiammatorio. [sc:BR]
I principi dell’urinoterapia – Il concetto su cui si fonda questa pratica alternativa è che l’urina non deve essere assolutamente considerata un prodotto di scarto, ma anzi una sorta di distillato del sangue, un liquido selezionato composto da molecole altamente efficaci per la cura dell’organismo (ovviamente la medicina convenzionale ritiene risibile questa posizione). Secondo i sostenitori dell’urinoterapia, il nostro corpo sarebbe paragonabile a un laboratorio specializzato nella produzione naturale di medicinali e di sostanze vitali, senza considerare che l’urina, oltre alle proprietà terapeutiche, ha il vantaggio di essere prodotta naturalmente e soprattutto a costo zero, fattore di non poca importanza nella perenne disputa con la medicina tradizionale. L’urina conterrebbe infatti antibiotici, sali minerali, anticorpi e vitamine in grado di favorire il benessere del proprio corpo. Un altro principio cardine dell’urinoterapia è che gli esseri umani vengono concepiti e si sviluppano all’interno della placenta, costituita prevalentemente di urina e sostengono perciò che bere la propria urina possa normalizzare e rinforzare il proprio sistema immunitario. L’urina avrebbe effetti positivi anche sulla pelle, sia per renderla morbida, vellutata ed elastica che per guarire ferite, bruciature o morsi di animali. In definitiva l’urinoterapia agirebbe su ogni tipo di disturbo, sia esso fisico, mentale, emotivo o spirituale, ma l’importante è che si utilizzi sempre la propria urina.[sc:BR]
Volete provarla?
Se, nonostante i dubbi espressi in questa pagina volete proprio provare l’urinoterapia, cerchiamo di dissuadervi un’ultima volta con una barzelletta “intelligente”: Si racconta che durante una lezione di chimica un professore sia entrato in laboratorio con in mano un barattolo pieno di urina dicendo: “Due buone qualità per un chimico sono ingegno e concentrazione. L’ingegno vi potrebbe far scoprire che un metodo semplice per scoprire la presenza di zuccheri nelle urine è assaggiarle”. Detto questo mette un dito nell’urina e poi lo lecca. “Qualcuno vuole provare?”. Uno studente che non crede che quello sia urina ci mette dentro il dito e lo lecca, sentendo che era proprio urina. Al che il professore continua: “La concentrazione invece vi potrebbe far scoprire che ho immerso il medio e ho leccato l’indice”. [sc:BR]
NOTA – Siamo stati in dubbio se pubblicare o meno questo articolo. Alla fine abbiamo deciso di farlo, soprattutto dopo aver letto in rete le pagine che promuovono l’urinoterapia. Purtroppo ci sono persone che erroneamente credono che tutto ciò che viene pubblicato su Internet abbia un qualche fondamento di verità. Per questo è corretto ridimensionare certi argomenti, se volete considerate questa pagina come PUBBLICITA’ PROGRESSO (cerebrale). Per coloro che hanno già sufficiente spirito critico da sorridere di queste proposte, una traccia per aiutarli a smontare del tutto una bufala del benessere. Source: albanesi