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Pendo dalle mie labbra

L’aspetto della mia vagina mi crea insicurezze da sempre. Quand’ero piccola sognavo che un giorno i miei peli pubici sarebbero diventati abbastanza lunghi da coprirne la bruttezza. Quel giorno non è mai arrivato, e a me è rimasta un’insicurezza tremenda. Le mie piccole labbra sono di gran lunga più grandi della norma. So che non è raro, ma è una cosa così antiestetica che non me la sento di farmi praticare il sesso orale. Non me la lascio leccare nemmeno dal mio fidanzato con cui sto da tanto tempo, perché ho paura che la trovi brutta e gli faccia schifo. Lui mi giura che non gli interessa che aspetto ha, ma io proprio non ce la faccio. Qualche consiglio che possa aiutarmi a superare una vita di imbarazzo genitale?
Minora Is Majora

“Studio vulve e vagine, e studio quello che la gente pensa delle vulve e delle vagine, per questo vorrei che anche a MIM piacesse la sua”, dice la dottoressa Debby Herbenick, ricercatrice presso l’Indiana university e docente di educazione sessuale al Kinsey institute. La dottoressa Herbenick è coautrice del libro Read my lips: a complete guide to the vagina and vulva, e insieme alla dottoressa Vanessa Schick ha studiato cosa piace alle persone delle vulve e delle vagine. Le loro scoperte dovrebbero rassicurarti, MIM.
“Le persone oggetto del nostro studio hanno dichiarato di apprezzare sia le labbra lunghe sia quelle più piccole”, dice la dottoressa Herbenick, “Il che significa che le labbra lunghe non sono universalmente giudicate ‘antiestetiche’. In alcune culture, le donne cominciano fin da piccole a tirarsi le piccole labbra per allungarle”.
Ti consiglio di procurarti una copia di Read my lips. La dottoressa Herbenick raccomanda inoltre Femalia e I’ll show you mine, altri due libri che celebrano la grande diversità delle vulve. “I monologhi della vagina sono un’altra lettura obbligata”, dice la dottoressa Herbenick, “in particolare il monologo su Bob. Parla di una donna che, grazie a una serie di esperienze sessuali positive con un partner amante della vulva, impara ad apprezzare la sua”.
Il che ci porta al tuo, di partner. Tu gli piaci, MIM, e lui vorrebbe leccartela. Se le parole che gli attribuisci sono esatte – se davvero lui ti dice che non gliene frega niente dell’aspetto che ha – ti sta “rassicurando” nel più sbagliato dei modi. Lui dice: “Sono disposto a leccartela anche se la tua vulva è brutta”, mentre invece dovrebbe dirti: “La tua vulva è bellissima, e io voglio leccartela”. Fagli leggere questa rubrica, MIM, e quando si sarà scusato per averti rassicurato alla cazzo, dacci un taglio e fattela leccare.
“Cosa le costa lasciare che il suo fidanzato faccia un tentativo di sesso orale, anche solo per 30 secondi?”, chiede la dottoressa Herbenick. “Se MIM pensa che, se non fosse per il suo imbarazzo, si godrebbe le sensazioni e il piacere procurato dal sesso orale perché non si beve un bel bicchiere di vino o una birra, per poi stendersi e capire se riesce a goderseli anche brevemente?”. O magari una bella canna, MIM. Parlo per esperienza: l’erba fa miracoli per chi ha problemi con il proprio corpo (anche se non tutti ottengono gli stessi risultati).
“MIM può farlo al buio, se preferisce. Dovrebbe respirare a fondo e mettere su della musica che le piace”, prosegue la dottoressa Herbenick. “Non concentrarsi sul sesso, ma sull’esplorazione. Magari così scopre che può superare le sue insicurezze”. Sul serio! E non sarebbe una cosa fantastica, di quelle che ti cambiano la vita?
“MIM potrebbe anche partecipare a dei seminari, come per esempio i bodysex workshops di Betty Dodson a New York (costano, ma forniscono enormi risorse), il cui obiettivo è aiutare le donne a godersi la loro vulva e la loro sessualità. Se preferisce farlo da casa, MIM potrebbe guardare il video di Dodson Viva la Vulva, da sola o con il fidanzato”.
Perciò, mettiamo che tu abbia letto i libri, guardato i video, partecipato ai seminari, fumato l’erba e permesso al tuo fidanzato – fumato pure lui, e magari bendato – di leccartela, e che nemmeno così tu abbia cambiato idea sulla tua vulva. Che fare?
“Se nulla di tutto questo aiuta MIM a considerare le sue labbra lunghe come il tesoro nazionale che sono, allora ok, c’è sempre la chirurgia”, dice la dottoressa Herbenick. “E se il mercato della labioplastica è una realtà da circa dieci, quindici anni, i medici eseguono questo tipo di interventi da secoli. Qualche consiglio per MIM qualora decida di seguire questa strada. La sua assicurazione sanitaria potrebbe non coprire l’operazione, può essere un’operazione dolorosa (si tratta pur sempre di un intervento chirurgico), ci vorranno diverse settimane di convalescenza prima che possa di nuovo fare sesso o anche solo sedersi comodamente. Uno dei rischi degli interventi chirurgici sulla vulva, naturalmente, è una possibile perdita di sensibilità o cambiamento delle sensazioni, e al momento non si conoscono bene le conseguenze sul lungo periodo”.
Se decidi di scegliere la via chirurgica, la dottoressa Herbenick ti consiglia di cercare un chirurgo che abbia praticato molte labioplastiche. “Non amo il modo in cui alcuni medici pubblicizzano i loro interventi, ma in effetti è vero che alcune donne si sentono meglio dopo essersi procurate le labbra che volevano”, dice la dottoressa Herbenick. “A MIM conviene esaminare innanzitutto una serie di foto ‘prima e dopo’, per capire che tipo di labbra è probabile che si ritrovi a intervento eseguito. Molti chirurghi hanno uno stile ben preciso, che tendono ad adottare sempre”.
Però MIM, sia io sia la dottoressa Herbenick ti chiediamo il favore di dare prima una chance ai libri, ai video e ai seminari di cui sopra. “Se MIM vuole ricevere un po’ di propaganda improntata all’amore per la vulva, sarò ben felice di spedirle un pacchetto di libri, cartoline e altre cose divertenti, nella speranza che possa imparare ad amare le sue labbra”, dice la dottoressa Herbenick. “Ma sarei anche la prima a spedirle un biglietto di congratulazioni per le sue labbra nuove se decidesse che la scelta giusta per lei è quella chirurgica. Dopotutto, resto una sostenitrice della vulva sia che si tratti di quella con cui una è nata, sia che si tratti di quella che si è procurata più avanti”.[sc:BR]
Le italiane si rifanno la verginità: boom di richieste per i “ritocchi intimi”
La moda era nata -come sempre- negli USA, dove ormai ha raggiunto picchi del 50% di aumento … in Europa è iniziata da poco e in Italia siamo ancora agli albori, ma in quattro anni la chirurgia intima femminile ha visto un aumento del 24% che non è poi pochissimo! Sono veri e propri interventi di chirurgia plastica ma eseguiti nelle parti intime femminili per migliorarne l’aspetto e la funzionalità durante un rapporto.
Potete anche non crederci ma è così. Lo confermano i chirurghi plastici e i ginecologi che vedono aumentare le richieste di interventi come  labioplastica  (il rimodellamento delle piccole labbra genitali) messe sempre più “in mostra” grazie alla moda della depilazione totale; la riacquisizione del tono vaginale, per migliorare le prestazioni sessuali nelle non più giovanissime; interventi sulle pareti interne della vagina per migliorare la sensibilità. Ma anche un aumento di richieste per la ricostruzione dell’imene. Buona parte di queste richieste viene da parte di giovani donne musulmane, per tornare ad avere un “onore” degno del matrimonio e della famiglia dopo aver fatto “esperienza” con gli uomini occidentali, ma anche molte ragazze italiane e cattoliche vogliono ritrovare l’innocenza perduta male o troppo presto. La maggior parte di questi interventi sono facili, si possono eseguire ambulatorialmente in anestesia locale, ma non sono esenti da rischi che potrebbero segnare per sempre la vita sessuale di una donna. Per questo occorre consigliarsi bene prima di farli ed essere sicuri che il motivo sia valido e che non sia solo un capriccio di bellezza. In interventi del genere entrano in gioco anche psicologi e sessuologi, che devono assistere le pazienti su decisioni tanto difficili.[sc:BR]
Sai che c’è, mi rifaccio la patonza!
Si va bene il lifting, va bene pura una bella tiratina alle odiosissime zampe di gallina” e una sana liposuzione lungo i fianchi, ma oggi a fare la differenza è la chirurgia estetica delle parti intime. Sì avete capito bene, il bisturi che interviene proprio lì, sui genitali! Senza riserve e preclusioni, indifferentemente se maschi o femmine, l’importante è essere belli anche lì! E non solo le star di Hollywood si rivolgono al chirurgo plastico, George Clooney e il suo “ball ironing” fanno moda, ma anche persone normalissime che desiderano sentirsi a proprio agio con il loro corpo o che “la vogliono” o “lo vogliono” semplicemente più belli. Secondo i dati dell’ Aicpe (Associazione Italiana di chirurgia plastica estetica) questo settore non conosce crisi: solo nel 2012 gli interventi di questo tipo sono aumentati di quasi il 24% rispetto al 2011, soprattutto fra le donne maggiori acquirenti di bellezza pubica, pur restando operazioni riservate ad una nicchia assai ristretta. Gli interventi di chirurgia estetica genitale femminile possono essere di più tipi. Le donne possono mirare ad un semplice rimodellamento cosmetico dell’aspetto esteriore della vagina ( “labioplastica” per la riduzione delle piccole o grandi labbra) oppure ad interventi più strutturati come la “vaginoplastica”, restringimento della vagina, o l’imenoplastica ossia la ricostruzione dell’imene. Il motivo di queste operazioni è solitamente legato al piacere fisico o ad una semplice questione di bellezza ma , spesso, ha anche ragioni più profonde che coinvolgono la sfera emotiva e psichica. A differenza di quel che si può pensare questo tipo di operazione non è molto complicata. Secondo gli esperti le modifiche vengono attuate in pochi minuti, in anestesia locale e in day hospital. L’unico accorgimento sarà quello di evitare la ginnastica e attuare una particolare attenzione all’igiene intima per favorire la cicatrizzazione e il rischio infezioni. I costi partono, indicativamente, da 4500 euro per gli interventi più semplici. Via: internazionale, benessere, freeskipper

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Written by Laura Rossi

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