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Montagna artificiale per far piovere di più

Emirati Arabi: Un team di esperti è già al lavoro.
Intorno alle montagne – si sa – si formano le nubi. Quando poi l’umidità accumulata raggiunge un punto critico, essa viene scaricata nella valle sotto forma di pioggia. Quando però le montagne non ci sono, poiché ci si trova in una zona desertica e priva di rilievi importanti come può essere il territorio degli Emirati Arabi Uniti, la pioggia resta solo un sogno. Gli Emirati, però, non hanno soltanto il deserto: hanno anche il petrolio, e grazie a esso il denaro. Tanto denaro da aver commissionato la costruzione di una montagna artificiale per favorire le precipitazioni, desiderate come le può desiderare chi abita in un territorio su cui piove in media per cinque giorni l’anno e d’estate la temperatura arriva a 45 gradi. Al lavoro sulla prima analisi dei requisiti della montagna artificiale è un team di ricercatori dell’americano National Center for Atmospheric Research (NCAR), che a questo scopo avrebbe ricevuto un finanziamento di 400.000 dollari. Entro l’estate gli studiosi dovranno presentare un rapporto dettagliato che illustri il tipo di montagna necessario, quale debba essere la sua altezza e quale pendenza debbano seguire i suoi fianchi per ottenere l’effetto desiderato. Sembra quasi di trovarsi davanti al famoso sketch di Portobello in cui un milanese proponeva di abbattere il monte Turchino per eliminare la nebbia nella Pianura Padana, favorendo il ricambio dell’aria. L’articolo continua dopo il video. Se l’ipotesi umoristica della storica trasmissione, pur demolita in tempi recenti dal meteorologo Mario Giuliacci, resta uno scherzo, gli Emirati Arabi Uniti sono invece serissimi. Il Paese ha da qualche tempo un intenso programma di inseminazione delle nuvole per favorire la pioggia, e sembra che questa attività stia dando buoni frutti a fronte di investimenti non indifferenti: l’anno scorso a questo scopo sono stati spesi oltre 516.000 euro. La presenza della montagna, sebbene certamente sia necessario un investimento iniziale più massiccio per la costruzione, consentirebbe di non dover ripetere periodicamente l’inseminazione. Ad ogni modo «costruire una montagna non è una cosa semplice» – come ricorda Roelof Bruintjes, capo dei ricercatori del NCAR – e anche quand’anche ne venisse dimostrata la fattibilità resterebbe il problema dei costi, per ora non ipotizzabili. I pur ricchi Emirati hanno comunque posto dei limiti: quando riceverà il rapporto, il governo valuterà anche l’allegata previsione di spesa e soltanto se la cifra sarà ritenuta accettabile si passerà alla fase successiva, ossia la ricerca di ingegneri che valutino l’effettiva fattibilità.

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Written by Zeus

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