Il livello del mare indica l’altezza media della superficie terrestre rispetto a quella del mare; il termine può assumere significati specifici a seconda del contesto in cui lo si utilizza.
Caratteristiche
Il livello del mare può inoltre essere utilizzato come zero altimetrico per la determinazione delle altitudini. Per convenzione (dunque senza base scientifica comprovata), l’altezza sul mare di un comune è misurata dal sagrato della chiesa più alta o dalla piazza principale del luogo o dalla sede del palazzo municipale. Delle tre eventualità citate, la più “certa” appare essere l’ubicazione della piazza.
Classificazione
Innanzitutto è necessario distinguere tra un livello del mare medio globale, ovvero ottenuto tramite una media delle misurazioni effettuate in una zona molto vasta (es. oceano Atlantico, mare Mediterraneo) o addirittura su tutta la superficie oceanica terrestre, ed un livello del mare locale, riferito ad una piccola zona (ad esempio il golfo di Napoli).
Inoltre può variare anche il punto di riferimento delle misurazioni e dunque è necessario definire la differenza tra livello del mare relativo e livello del mare assoluto:
Il livello del mare relativo (relative sea level, RSL) è una misura del livello del mare effettuata rispetto al fondale oceanico oppure, per le misurazioni locali, rispetto ad un punto di riferimento sulla terra ferma.
Il livello del mare assoluto (o altezza della superficie marina, sea surface height, SSH) è ottenuto, invece, tramite una misura effettuata rispetto al centro di massa della Terra.
Che sia relativo o assoluto, il livello del mare subisce delle variazioni, sia sul breve che sul lungo periodo, che possono essere dovute a una grande varietà di processi .
Misurazione
Attualmente, l’unico metodo per ottenere una misura del livello del mare assoluto è l’altimetria satellitare. L’altitudine nel sistema metrico decimale si misura abitualmente in metri sul livello del mare (m s.l.m. oppure anche m s.l.m.m. da “sul livello marino medio” o m s.m. da “sul mare”.)
Variazioni del livello
I principali fattori che possono causare un aumento medio del livello del mare sono l’espansione termica degli oceani, lo scioglimento delle calotte glaciali e la variazione di salinità dovuta allo scambio di masse d’acqua tra gli oceani e le riserve d’acqua dolce del territorio. Il livello marino assoluto, inoltre, dipende indirettamente anche dalla deformazione della terra solida causata dalle variazioni del campo gravitazionale e del volume del bacino oceanico globale. Questi contributi sono comunemente attribuiti ad un cambiamento climatico globale indotto in buona parte dalle immissioni antropiche di gas serra.
Espansione termica
I dati di temperatura media degli oceani raccolti negli ultimi 50 anni indicano che il contenuto di calore e la conseguente espansione termica degli oceani sono notevolmente aumentati a partire dal 1950. Grazie all’avvento della Radar Altimetria da Satellite è stato possibile quantificare il contributo del riscaldamento degli oceani all’innalzamento del livello marino globale: nel periodo tra il 1993 e il 2010 questo contributo è stato valutato dell’ordine del 30%.
Scioglimento dei ghiacci
Un contributo importante alla variazione di livello marino globale è dato inoltre dal progressivo scioglimento dei ghiacciai montani e della calotte glaciali di piccole dimensioni, particolarmente sensibili al riscaldamento globale che sta interessando il nostro pianeta negli ultimi decenni. Per il periodo 1993-2010, il contributo di ghiacciai e calotte polari all’aumento del livello del mare è stato valutato dell’ordine del 30%.
Contributo antropico
L’accelerazione subita dall’espansione termica degli oceani e dallo scioglimento dei ghiacciai e delle calotte glaciali negli ultimi decenni è comunemente considerata legata alla massiccia immissione nell’atmosfera di gas serra. L’effetto serra è il riscaldamento che si ottiene quando i gas presenti in atmosfera intrappolano il calore irradiato dalla Terra verso lo spazio; è un fenomeno naturale e necessario per permettere alla superficie terrestre di avere delle temperature adatte alla vita, in particolare quella umana. Il contributo antropico, in quest’ottica, viene collocato tra le cause principali dei cambiamenti climatici e dunque dell’aumento del livello marino globale. Il peso delle attività umane sul clima è però ancora oggetto di dibattito scientifico. Secondo i sostenitori della teoria del “riscaldamento globale”, l’uomo attraverso queste emissioni di gas serra è in gran parte responsabile del periodo di riscaldamento che sta attraversando oggi la Terra. Altri ritengono invece sopravvalutato il peso sul clima attribuito all’uomo, ritenendo l’attuale fase di riscaldamento climatico come una fase naturale opposta ai periodi naturali di raffreddamento climatico.
Nuove ipotesi
Recentemente, è stata proposta, dal gruppo di ricerca dell’INGV di Roma, una nuova ipotesi su una possibile relazione tra le variazioni secolari del campo magnetico terrestre e quelle del livello marino globale. Tale ipotesi si basa sulla presenza di una significativa correlazione tra i trend del GSL e dell’area di una anomalia del campo magnetico terrestre osservata nel Sud Atlantico (SAA) negli ultimi 3 secoli. La presenza di questa correlazione suggerisce una possibile relazione causale tra le due quantità e dunque entrambe le variazioni potrebbero avere un’origine comune nella dinamica del nucleo fluido esterno della Terra.