slavi e probabilmente ne esistono e ne sono esistiti molti prodotti anche in altri luoghi. L’idromele aveva una grande importanza nella cultura norrena (scandinava) precristiana, dove prende il nome di mjöðr (o met) e proviene dalla capra Heidhrun;[4] nella letteratura e nella mitologia viene rappresentata come la bevanda dei re, la preferita del dio Odino e di altre creature sovrumane, in particolare degli dei degli uomini (Aesir) e degli eroi che abitano Asgard (Einherjar). La tradizione vuole che due nani uccidano il vate Kvasir e dal suo sangue ricavino l’idromele, capace di dare sapienza e poesia[5]. Evidenze archeologiche riguardo l’importanza che l’idromele rivestiva nelle società nordiche e più specificamente nel popolo vichingo risiedono nella scoperta di sale dove anticamente si festeggiava e si banchettava per festeggiamenti religiosi o successi bellici, strutture come questa erano dette sale dell’idromele.
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