Colpo di Stato militare in Thailandia Prelevati i capi dell’opposizione.
Il golpe annunciato in televisione dal capo dell’esercito Prayuth Chan-ocha.
Il generale Prayuth ha promesso riforme e dichiarato che il golpe non avrà conseguenze sui rapporti con i paesi alleati. La costituzione, decisa dal governo dei militari dopo il golpe 2006, è stata revocata, eccetto l’articolo 2 che dichiara la Thailandia una democrazia con una monarchia costituzionale. I tribunali e il Senato continueranno a funzionare. La Camera è stata sciolta in dicembre ed erano state convocate elezioni anticipate a febbraio, boicottate dall’opposizione e poi invalidate
BANGKOK – Dopo mesi di tensioni politiche, l’esercito thailandese ha preso oggi il potere con un colpo di Stato. La costituzione è stata revocata, è stato imposto un coprifuoco notturno dalle 22 alle 5 del mattino, sono stati vietati gli assembramenti di più di cinque persone e interrotte le trasmissioni radio e Tv. Ad annunciare il golpe in televisione è stato il capo dell’esercito, generale Prayuth Chan-ocha, che lunedì aveva già imposto la legge marziale. “Il Consiglio nazionale per il mantenimento della pace e l’ordine ha preso il potere alle 16.30 del 22 maggio”, ha dichiarato Prayuth, fiancheggiato dai capi di aviazione e marina. Il generale ha dichiarato di aver agito per impedire ulteriori violenze e danni alla proprietà dopo mesi di forti tensioni politiche. Ieri Prayuth aveva convocato tutte le fazioni presso il Club dell’esercito a Bangkok nord per trovare una soluzione alla crisi politica. Ma l’incontro, proseguito oggi, non ha dato esito. Dopo che il generale ha abbandonato il Club per annunciare il colpo di Stato, i partecipanti al dialogo sono stati condotti in una base militare.
Si tratta di una quarantina di persone fra rappresentanti del governo ad interim, del partito al governo Pheu Thai, del Partito Democratico all’opposizione, del movimento filo governativo delle ‘camicie rosse’ Fronte unito per la democrazia contro la dittatura (Udd) e di quello anti governativo Comitato del popolo per la riforma democratica (PDRC), della Commissione elettorale e alcuni senatori. Mancava il primo ministro ad interim Niwattumrong Boonsongpaisan. L’esercito ha emanato un’ordine che gli intima di consegnarsi alle autorità.
Il generale Prayuth ha promesso riforme politiche e dichiarato che il golpe non avrà conseguenze sui rapporti con i paesi alleati. La costituzione, che era stata tracciata dal governo nominato dai militari dopo il golpe del 2006, e’ stata revocata, con l’eccezione dell’articolo 2 che dichiara la Thailandia una democrazia con una monarchia costituzionale retta dal re. I tribunali e il Senato continueranno a funzionare. La Camera era stata sciolta in dicembre quando l’ex primo ministro Yingluck Shinawatra aveva convocato elezioni anticipate a febbraio. Boicottate dall’opposizione, che ha impedito l’accesso a molti seggi, le elezioni sono state poi invalidate.
I militari che, fin dalla proclamazione della legge marziale, erano stati dislocati nei principali punti di Bangkok, hanno disperso oggi l’accampamento di “camicie rosse” che da varie settimane manifestava a favore del governo nella parte ovest della capitale. Il dodicesimo colpo di stato militare riuscito degli ultimi ottanta anni in Thailandia giunge dopo mesi di instabilita’ politica iniziati a novembre con grandi manifestazioni antigovernative a Bangkok e l’occupazione di alcuni ministeri. Le elezioni anticipate convocate dalla primo ministro Yingluck Sinawatra non hanno placato l’opposizione, che chiedeva prima un programma di riforme. Dopo che il voto e’ stato invalidato, ai primi di maggio Yingluck e’ stata destituita dalla Corte suprema per abuso di potere.
La vicenda e’ l’ultimo capitolo dello scontro politico che oppone da anni sostenitori e detrattori del miliardario populista Thaksin Shinawatra. Sostenuto dalle classi rurali, specialmente i coltivatori di riso del nord, Thaksin e’ detestato dall’establishment e le classi urbane. Eletto trionfalmente nel 2001 e nel 2005, Thaksin e’ stato rovesciato da un golpe militare nel 2006 dopo ampie proteste di piazza a Bangkok. Ma il governo di tecnocrati imposto dai militari non ha prodotto grandi risultati e l’anno successivo ha vinto un partito pro Thaksin. L’ex primo ministro e’ stato poi condannato a due anni di carcere per abuso di potere ed e’ fuggito all’estero. Intanto il partito a lui vicino e’ stato messo al bando, mentre saliva al potere il Partitito Democratico. Nel 2010 le camicie rosse hanno invaso a lungo Bangkok a sostegno di Thaksin e nella repressione condotta dall’esercito vi sono stati 92 morti. Alle successive elezioni, nel luglio 2011, ha vinto il partito Pheu Thai della sorella di Thaksin, Yingluck.[sc:BR]
Thailandia: esercito proclama golpe. Camicie rosse pro governo annunciano rappresaglia
La situazione politica in Thailandia è precipitata nel corso della settimana, dopo il caos che ha regnato nel paese all’indomani della destituzione del premier Yingluck Shinawatra, lo scorso 7 maggio, che ha provocato una reazione tra manifestanti anti governativi guidati dal leader dell’opposizione, Suthep Thaugsuban, del partito People’s Democratic Reform Committee (PDRC) e le camice rosse sostenitori della Shinawatra facendo registrate 28 morti e un centinaio di feriti negli scontri di piazza.
Un clima che ha provocato la scesa in campo dell’esercito che dopo aver reintrodotto la legge marziale e censura le televisioni, oggi ha annunciato un colpo di stato, nel corso di un discorso televisivo alla nazione tenuto dal capo di stato maggiore Prayuth Chan-ocha che ha fatto sapere che l’esercito ha preso il potere “per ripristinare l’ordine e spingere per il raggiungimento di riforme politiche”.
Gli ultimi dopo e negano che l’iniziativa sia la premessa di un nuovo colpo di Stato.
Quella del colpo di stato dell’esercito in Thailandia è più che mai una tradizione assodata, tanto che quello odierno risulta essere il dodicesimo dal 1932 ad oggi. n
Ma la tensione nel paese non si placa e all’annuncio del golpe hanno immediatamente replicato le camicie rosse pro-governative che hanno annunciato “rappresaglie” contro il colpo di Stato: “Ora sì che è un golpe: aspettatevi rappresaglie” è stato twittato dall’account ufficiale del “Fronte unito per la democrazia” fedele all’ex premier Thaksin Shinawatra, a sua volta deposto da un golpe nel 2006.
Come ricorda l’Ansa, infatti, quattro anni fa, i ‘rossì occuparono il centro di Bangkok per oltre due mesi contro l’allora governo di Abhisit Vejjajiva, salito al potere solo grazie a un ribaltone parlamentare manovrato dai militari. La protesta fu repressa dall’esercito, causando 91 morti e duemila feriti.
Europaquotidiano.it, sottolinea però che l’intervento militare è ben accolto dall’opposizione più progressista, le élite intellettuali, i circoli imprenditoriali più dinamici, la parte più internazionale della Thailandia, e associato al colore giallo delle magliette contro il rosse dei conservatori. Source: direttanews, rai