Quando hai pubblicato il tuo libro?
“ll mio peggior difetto è mio marito” è nato inizialmente come eBook é andato online nel dicembre del 2014. E bastato cliccare sul tasto: “Pubblica” e come una magia, nell’arco di poco tempo il mio libro e io abbiamo iniziato a esistere nel web e nelle maggiori librerie online.
Perché hai deciso di farlo come self-publisher?
Produrre il libro in maniera autonoma mi è sembrata la cosa più fattibile. Certamente non facile, in quanto il self-publisher, a meno che non si affidi ad aiuti esterni, deve comporre interamente il proprio prodotto: la stesura del testo, l’editing, l’impaginazione, la copertina, la quarta di copertina, la sinossi. Dunque,come una brava casalinga factotum, del libro ho fatto tutto, copertina compresa. Ho anche completato i capitoli con un disegno a matita, forse per fare omaggio a il Giornalino di Giamburrasca che tanto ho amato da bambina e del quale ricordo ancora l’odore e il colore paglierino della carta. Una mole di lavoro notevole per chi ha deciso di “fare da se” senza affidarsi alle collaborazioni che invece forniscono le case editrici. In cambio di tanta fatica, i diritti rimangono di proprietà dell’autore.
Dunque, viva gli eBook?
Viva gli eBook tanto quanto il libro tradizionale; il primo, come ogni libro tradizionale si avale di un codice isbn. Anch’io non ho resistito alla magia della carta e dopo qualche mese dalla pubblicazione del libro digitale, ho pubblicato la versione cartacea che attualmente è in vendita solo su Amazon. Ritengo che il lettore debba essere messo in condizione di scegliere “il formato” del libro, come quando si sceglie una scarpa.
Dopo questa esperienza, ti affideresti ancora alla piattaforma con la quale hai prodotto il tuo libro?
StreetLib è la piattaforma alla quale mi sono affidata per il “confezionamento” del libro. L’intera operazione è stata intuitiva, come si dice. Certo, ho dovuto litigare più volte tra formati, pixel e variabili che una neofita come me non conosceva come le sue tasche, ma ce l’ho fatta… E a costo zero. L’assistenza non mi ha mai abbandonata, tra l’altro, aggiornandomi con articoli o consigli utili a migliorare. Fornisce molti servizi utili al completamento del libro, compreso il servizio di stampa. Permette di modificare il testo online come fosse plastilina, e questo è bellissimo (soprattutto qualora ci si accorga di qualche errore sopravissuto). Pertanto il mio prossimo libro è sicuro che sarà affidato ancora a StreetLib.
EBook, eReader, Print on Demand: Come spiegheresti questi termini a un lettore tradizionale?
Un buon lettore, in quanto lettore, dovrebbe essere onnivoro di informazioni. Anche se tradizionalista, saprà bene che l’eBook si riferisce al libro in formato digitale, la cui lettura ottimale oltre che dal tablet, dal pc o dal cellulare portatile, sarebbe bene affidare a un eReader. Il lettore del cartaceo dovrebbe essere a conoscenza proprio del Print on Demand; cioè la stampa su richiesta. Si può ordinare anche un solo testo e questo verrà stampato e inviato a casa, mettendo fine all’eventuale giacenza dei libri invenduti. Anch’io ho attivato su Amazon questa opzione: sono una casalinga risparmiosa, bando agli sprechi!
EBook e cartaceo, cosa ne pensi?
Il cartaceo soddisfa i desideri di chi cerca il contatto con la carta, gli odori, i colori. I libri fanno parte dei nostri ricordi, si legano a particolari momenti della nostra vita e
sembrano vivere con noi, portandosi appresso le tracce delle nostre esperienze. Lo si acquista nelle librerie, sulle bancarelle, lo si sfoglia e lo si sceglie, con calma. L’eBook risponde ad altre esigenze: lo si può portare sempre con sé ridotto a un file nel portatile, rende più agevole la lettura in condizioni di scarsa illuminazione. Lo si acquista online e dopo qualche secondo è nel supporto indicato, magari dopo aver valutato le recensioni rilasciate da altri lettori. Con calma? No, credo che chi legge gli eBooK vada di fretta. Il bello del libro digitale è poter visionare un estratto e poi decidere se acquistare il testo… Stando in fila alle Poste o dal dentista! Attualmente sto leggendo dal cellulare, da un eReader e da un libro da tasca scovato in
una bancarella talmente piccolo da sembrare un giocattolo: non è più grande di sette centimetri e riesco a leggerne qualche pagina alla volta, ma sono certa che lo finirò.
Parlaci di te.
Ho un diploma d’Accademia di Belle Arti; sono una creativa factotum. Ho lavorato nella grafica, nel mosaico, so cucire e gestisco una casa senza ricorrere a imbianchini, elettricisti e muratori, se non quando è indispensabile. Dunque, scrivere questo “diario di bordo” è stata una delle mie tante manifestazioni di creatività, una sfida, se vogliamo. Per me ha significato “spostare un paletto” che nella vita ci porta a superare i nostri limiti per scoprire cosa c’è oltre.
Un self publisher e solo uno scrittore, oppure…?
Ahimé, per un self suplisher scrivere il libro è la cosa più bella, e anche la più facile. Quando non si ha alle spalle una casa editrice, il grosso del lavoro consiste nella auto
produzione. Sarebbe bene che in ogni auto produzione ci si facesse conoscere attraverso i social, avere una pagina web o un blog; insomma, darsi da fare per farsi conoscere e
divulgare il proprio prodotto, sperando che accada qualcosa… anche perché io adoro le sorprese!
Come definiresti il tuo libro?
Il titolo del mio libro spero faccia sospettare con quanta ironia sia stato scritto. Il riferimento è fatto a un marito “difettoso” che entro le mura domestiche pecca di Pigrizia, Nettitudine, Sbadataggine: da qui l’acronimo PIS (pronuncia della traduzione inglese di PACE) che poco c’entra con uno stato di beatitudine familiare. Dunque il mio è un libro ironico, ma ottimista. È vero che narro le gesta poco eroiche di un marito Poco Utile, ma lo faccio col punto di vista sardo di una moglie e madre che si educa a trovare il lato positivo nelle cose e nelle persone e di questo ne fa virtù. Mi piacerebbe non solo intrattenere la lettrice con aneddoti comuni alle moderne famiglie italiane, ma dare anche una pacca sulla schiena alle signore che devono superare le fatiche quotidiane tra impegni, figli e doveri.
Cosa ne pensi degli eBook gratuiti?
La prima risposta che mi vien da dare, è che la scelta di ogni autore è legittima e sacrosanta. Chi immette gratuitamente sul mercato un eBook, presumo lo faccia con lo scopo principale di farsi conoscere rinunciando a qualsiasi tipo di guadagno che salvo i casi di grosse vendite, suppongo non porti alla ricchezza se si propone un testo a una cifra modesta. Invece io credo che nel rispetto del lavoro compiuto (e del tempo sottratto ad altri “doveri”) un libro debba avere un prezzo, seppur basso e accessibile, com’è nel mio caso. Infatti, non sono diventata ricca e per rispondere alla domanda di mio figlio… Se il libro non piace, non posso restituirne il costo.
Quali sono i tuoi scrittori preferiti?
Amo molti autori, soprattutto gli autori italiani. Apprezzo Mazzantini, Tabucchi, Pitzorno, Ferrante, D’Avenia (il libro minuscolo che sto leggendo è di Dostoevskijl).
Di cosa tratta il tuo libro? A chi ti sei ispirata?
Di cosa tratta il mio libro, lo si deduce facilmente. In realtà lo scritto ruota attorno a questo amato emule di Garfiel che “solitamente staziona sul divano nella posa di Paolina Bonaparte con telecomando saldato alla mano”, ma si parla dei nostri due figli (mancati Conan e llBarbaro), dei doveri di una casalinga tra doveri e bricolage, dei suoceri che abitano talmente vicini a casa nostra da awertirli addosso, della gestione di una casa e di una famiglia coordinata da una emigrante che porta il ricordo della propria terra, la Sardegna.
Quanto c’è di te nel libro?
In quanto racconto c’è tanto di mio; il mio modo di vedere le cose che tende a filtrare persone e situazioni per salvarne il meglio. La schiettezza e l’umorismo sardo, la curiosità che mi porta a chiedermi perché. Il punto di vista dell’emigrante che si fa malinconico nel ricordare il perduto maestrale che porta con sé profumi, voci e colori. Inoltre, la stesura di questo libro mi ha regalato tante scoperte. Che l’ironia della quale vado fiera, intesa come capacità di vivere ed elaborare le situazioni, posso anche modularla fino a ridurla a sale da distribuire con parsimonia. Ma questo mi si è rivelato a libro concluso, durante la stesura del mio secondo libro.
Attualmente, stai scrivendo?
Sì, sto scrivendo. “ll mio peggior difetto è mio marito” mi ha incoraggiata a scrivere ancora. Ma stavolta “faccio la seria”. Ho domato la mia vena scherzosa e salutando con affetto quella mia prima esperienza che già ritengo lontana da me, confido di completare il romanzo che sto scrivendo. Con più calma, stavolta, come bisognerebbe fare nella stesura di un libro, ma si sa: tutte le prime nuove esperienze portano con se dei “difetti”, marito a parte.
Fai la mamma, sei una creativa, e poi?
Esatto. E poi… Sto trascurando i miei lavori di bricolage per dedicarmi alla stesura del secondo libro, senza perdere di vista il primo: ho detto prima che bisogna darsi da fare affinché la propria opera non si perda nell’oblio del web e così mi occupo di curare uno e far crescere l’altro.
Scrivere, comporre, creare: da quanto tempo sei attiva?
Credo che la mia fantasia si sia espressa fin da bambina. Il primo ricordo risale a quando da bambina mi sono chiusa in camera e da una gonna, con ago e filo, ho ricavato dei pantaloncini. Poi non mi sono più fermata, occupandomi di molteplici attività creative. È stato il mosaico che mi ha portata per amore e lavoro a trasferirmi in Emilia Romagna; ho lavorato a Ravenna e a Forlì nel settore, felicemente sposata dal mio dolce doppio romagnolo.
Sei soddisfatta della tua esperienza? Sei entusiasta quando parli del tuo libro?
Creare il libro è stata una bellissima esperienza che continua anche adesso, a distanza di quasi un anno dalla pubblicazione. Lo dimostra il fatto che sto parlando con voi… e chissà cos’altro mi aspetta. Mi piace parlare del libro forse perché la cosa più divertente è rivelarne il titolo: ogni volta che lo riferisco, riesco sempre a strappare un sorriso all’interlocutore, la reazione che mi piacerebbe ottenere nel lettore.
Hai qualche aneddoto significativo relativo alla tua esperienza?
Mi diverte sapere che adesso c’è chi chiama il proprio compagno/marito: “lllo”, il nomignolo che affido al mio consorte. Come se gli/lo fossero una stirpe, un genere di uomo che per classificare… Beh, dovrete leggere il libro. Uomini e donne, indistintamente. È un libro per tutti, il mio. Per le donne, “rompi a gratis e per vocazione” e per gli Uomini più o meno Utili… Ma solo tra le mura domestiche. E poi mi piace venire a sapere che amici, e amici degli amici, trovino il libro spassoso. Difatti, tra le varie funzioni di un libro c’è l’intrattenimento… Peccato che il lettore per distrarsi dal proprio tran tran quotidiano, dovrà sorbirsi le lamentele del mio tran tran!
Progetti futuri?
Progetti futuri: mi piacerebbe tradurre il testo in inglese, visto che l’eBook ha una vasta diffusione nel web. Poi, dovrò continuare a promuovermi. Proprio come facevo da ragazzina andando in giro col book dei miei lavori o nei negozi con una valigetta piena di bijoux. E poi c’è in ballo un altro divertente progetto legato al libro che manterrò top-secret, con
l’auspicio che vada in porto. Magari… ci risentiremo?
Vuoi ringraziare qualcuno?
Ci tengo a ringraziare le persone che mi hanno incoraggiata nell’impresa: chi lo ha fatto all’inizio quando il testo aveva solo una forma e chi lo ha fatto dopo, sollecitandomi a scrivere ancora consigliandomi di placare la mia vena ironica per dare ascolto a me stessa, scavando più a fondo. Ed è quello che sto facendo nel secondo libro. Ringrazio soprattutto chi mi ha dato dei suggerimenti utili a ritoccare, smussare, correggere. La critica costruttiva è indispensabile quanto utile! E poi, gli amici e i parenti che di loro iniziativa si fanno carico di “spacciare” delle copie in loro possesso ad altri loro amici e parenti come cosa… Un antidoto anti stress?
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Pagina FB: FeliceMente Collane
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