Un altro tratto distintivo del parigino tipico è il patriottismo smisurato che lo porta a denigrare tutto ciò che è straniero, esotico e, in ogni caso, non francese.
Questo voler dipingere tutto di blu-bianco-rosso e proclamare costantemente la propria superioritá franco-francese mi ha immediatamente stupito al mio arrivo a Parigi.
Ho sempre guardato con un pizzico d’invidia questo atteggiamento dei nostri cugini francesi, anche se bisogna dire che spesso eccedono nei loro slanci nazionalistici.
La mia invidia scaturisce dal fatto che questo loro attaccamento al paese, alla nazione e alla bandiera è qualcosa che non esiste in Italia (forse è esistito in un tempo lontano) dove chi sta attualmente al potere straccerebbe volentieri il tricolore e si arrovella quotidianamente per cercare la migliore soluzione per dividere il Paese che sia il federalismo o la reintroduzione dei dialetti a scuola.
L’italiano sente la sua appartenenza al paese solo durante i mondiali di calcio o quando è lontano dall’Italia
Lo sciovinismo parigino è talmente esagerato che supera il semplice nazionalismo: il parigino, prima ancora che alla Francia, è attaccato morbosamente alla sua città, che considera unica al mondo, e al suo arrondissement, che considera il migliore.
Il parigino ama talmente la sua città che quando va all’estero non dice di essere francese…ma parigino; l’abitante della capitale francese sarebbe pronto a tutto pur di difendere il nome e la fama di Parigi che considera come una ricchezza unica.
Ogni altro paese o città comparato alla bellezza di Parigi perde di significato e il resto della Francia passa in secondo piano rispetto alla capitale detentrice di fama e successo.
Il resto del paese, identificato dai parigini con il termine “province”, viene apertamente snobbato ed esiste soltanto durante i week end per una gita fuori porta o per assaggiare specialità regionali, passeggiare lungo le spiagge, respirare un pò di aria pura…e rapidamente rimpiangere Parigi e rendersi conto quanti vantaggi la capitale offra rispetto al resto delle altre città francesi.
Bisognerebbe aggiungere che il nazionalismo esasperato e l’attaccamento sciovinista alla propria città non è una caratteristica prettamente parigina ma piú spiccatamente francese.
Inoltre lo sdegno con cui i parigini guardano alle altre regioni francesi è reciproco e i provinciali guardano ai parigini con altrettanto disprezzo e sdegno.
Numerosi sono i nomignoli dispregiativi che sono stati coniati appositamente dai provinciali per etichettare negativamente gli abitanti della capitale, il piú famoso recita “Parisien tête de chien !… Parigot tête de veau ! “ e stigmatizza perfettamente le peggiori qualità dei parigini ritenuti, snob, acidi e sgradevoli. Source: italianiaparigi