Le armi chimiche prodotte in quella che oggi è l’isola dei conigli, ebbero un’importanza fondamentale durante la seconda guerra mondiale ed il contemporaneo conflitto con la Cina; l’impianto fornì all’esercito giapponese circa 6.000 tonnellate di gas tossici, ma alla fine della guerra tutta la documentazione relativa alla fabbrica fu distrutta, come i gas ancora stoccati, che le forze di occupazione bruciarono o seppellirono, mantenendo comunque il segreto sulla produzione di armi chimiche. Per testare gli effetti dei gas tossici, sull’isola furono portati dei conigli, che però non sopravvissero alla guerra: con la chiusura della fabbrica, tutti quelli ancora in vita furono uccisi. Quelli che oggi scorrazzano su Okunoshima furono introdotti, non è ben chiaro da chi, quando questa divenne un parco nazionale, anni dopo la fine della guerra.
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