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La bufala del hai un infarto? Tossisci che ti passa!

Sta circolando una mail secondo la quale, nei pochi secondi di lucidità che restano dopo che il cuore ha cessato di battere, basterebbe un violento colpo di tosse per riavviare il muscolo cardiaco.
Le prime segnalazioni della versione italiana di quest’appello anti-infarto mi sono arrivate ai primi di novembre 2003. Si tratta di una presentazione PowerPoint, la cui sostanza è questa: esisterebbe un metodo molto semplice per salvarsi in caso di infarto. Nei pochi secondi di lucidità che restano dopo che il cuore ha cessato di battere, basterebbe un violento colpo di tosse per riavviare il muscolo cardiaco. Il consiglio verrebbe nientemeno che da un articolo pubblicato “sul n. 240 del Journal of General Hospital Rochester”. Purtroppo si tratta di una bufala, e pure pericolosa. L’infarto non porta necessariamente all’arresto cardiaco. La tecnica suggerita dall’appello, invece di aiutare, può essere PERICOLOSA se usata in caso di infarto senza arresto cardiaco. La cosa migliore da fare, se avvertite i sintomi di un infarto, è stare fermi e calmi, chiamare o far chiamare i soccorsi al telefono e masticare un paio di aspirine, per evitare che si formi un trombo (coagulo di sangue) che sarebbe probabilmente fatale. La storia è smentita proprio dalla fonte citata nell’appello, ossia il Rochester General Hospital, il cui sito Web ha dovuto predisporre un’apposita pagina che traduco e riassumo qui:
“…[l’appello] consiglia una procedura per sopravvivere a un attacco di cuore, nella quale alla vittima viene suggerito di tossire ripetutamente a intervalli regolari fino all’arrivo dei soccorsi. La fonte di quest’informazione è attribuita al ViaHealth Rochester General Hospital. […] Non abbiamo trovato alcuna traccia di articol,i anche soltanto vagamente attinenti all’argomento, prodotti dal Rochester General Hospital negli ultimi 20 anni. Inoltre le informazioni mediche citate non sono riscontrabili nella letteratura medica corrente e non sono in alcun modo approvate dal personale medico dell’ospedale. Sia The Mended Hearts, Inc., un’associazione di sostegno ai pazienti cardiolesi, sia la American Heart Association hanno dichiarato che queste informazioni non vanno inoltrate né vanno usate da nessuno. Per favore aiutateci a combattere la proliferazione di questa disinformazione. Vi chiediamo di inviare questo messaggio a chiunque vi invii [l’appello] e di chiedere loro di fare altrettanto.” Una smentita decisamente categorica, insomma, ripetuta anche in una newsletter dello stesso Rochester General Hospital datata agosto 1999. A questa smentita si aggiungono quella della Trend Micro, disponibile in inglese qui e quella di una rivista di cardiologia brasiliana. C’è anche una smentita in italiano, pubblicata da Comunicati.net che ringrazia “il Dr. David Coletta che ci ha segnalato che sul Notiziario FIRENZEMEDICA-SIMEF n.171 abbiamo pubblicato una notizia che, nonostante paresse venire da fonte ufficiale, sembra invece falsa. Ci dice il Dr. Coletta che la fonte citata (Journal of general hospital Rochester n° 240) non esiste nell’archivio Medline e Medscape e che esistono solo pubblicazioni in spagnolo su siti non medici brasiliani ed una ripresa da un sito web italiano anch’esso non medico. Di seguito la posizione del general Hospital Rochester, in cui chiedono di aiutarli ad interrompere questa assurda disinformazione.” Questa smentita è seguita dalla comunicazione del Rochester General Hospital già tradotta sopra. Ma come è nata questa bufala? La situazione è brillantemente chiarita dal mitico sito antibufala Snopes, secondo il quale l’appello circola dal giugno del 1999. Snopes attribuisce l’origine della bufala a una newsletter dell’associazione Mended Hearts, che avrebbe pubblicato il consiglio ma l’ha successivamente ritrattato e ora pubblica una pagina di smentita. Riassumendo e traducendo da Snopes, “se sapeste esattamente quello che state facendo, questa procedura potrebbe aiutare a salvarvi la vita. Se però la tentaste nel momento sbagliato (perché avete valutato erroneamente il tipo di evento cardiaco che state subendo) o la eseguiste nel modo sbagliato, potreste peggiorare le cose. La procedura non è nuova: è in circolazione da anni ed è stata usata con successo in alcuni casi isolati di emergenza, in cui le vittime si sono rese conto che stavano per svenire e incappare in un arresto cardiaco completo (il loro cuore stava per fermarsi) e sapevano esattamente come tossire in modo da mantenere in circolazione una quantità di sangue arricchito di ossigeno sufficiente ad impedire la perdita di coscienza, oppure erano sotto il diretto controllo di personale medico che aveva riconosciuto i sintomi della crisi e dava loro istruzioni precise su come tossire. Anche se le persone affette riuscissero ad accorgersi di star subendo un evento cardiaco del tipo in cui la procedura sarebbe utile, senza un addestramento specifico per azzeccare il ritmo giusto il loro tossire potrebbe trasformare un leggero attacco cardiaco in una crisi letale.” In effetti, prosegue Snopes, la procedura, chiamata in inglese cough CPR, potrebbe essere insegnata ai pazienti a rischio di attacco cardiaco: se ne è parlato a settembre 2003, a proposito di un medico polacco, Tadeusz Petelenz di Katowice, che lo sta facendo, a suo dire con successo. Tuttavia Snopes nota che i suoi risultati non sono stati confermati da fonte indipendente e alcuni cardiologi avanzano dubbi sulla metologia adottata. Una copia di questa notizia è disponibile. In ogni caso, come nota Snopes, “anche se i medici possono forse insegnare questa procedura, non la si può imparare certo da un e-mail, perlomeno non in modo adeguatamente sicuro… Credere che un e-mail possa sostituire un addestramento medico sarebbe come credere che studiarsi un manuale di istruzioni sia tutto quel che serve per saltare in macchina e guidare in autostrada”. Il miglior consiglio in caso di infarto, secondo i medici, è non rischiare di ammazzarsi usando la procedura descritta nella bufala, ma chiamare soccorso e masticare due aspirine. L’aspirina, noto anticoagulante, può impedire l’ingrossarsi di eventuali coaguli di sangue. L’aspirina va masticata per facilitare la sua dispersione ed assimilazione nello stomaco. Lo so, è molto meno spettacolare che salvarsi la vita con un colpo di tosse da fachiro indiano, ma assai più affidabile.

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Written by Zeus

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