Il tramezzino è un panino triangolare costituito da due fette di pancarré contenente salumi, formaggio, verdure o altro.
La paternità del tramezzino si deve al Caffè Mulassano di Piazza Castello a Torino che, nel 1925, inventò questa versione italiana del suo parente inglese. Tutt’oggi il caffè offre ai suoi clienti più di quaranta combinazioni di tramezzini. La parola tramezzino fu inventata da Gabriele D’Annunzio che la creò per sostituire la parola inglese sandwich.[sc:BR]
Il tramezzino è nato da Mulassano
L’aperitivo è nato sotto la Mole. Torino, con Genova e Milano è una delle madri della tradizione degli stuzzichini dopo il lavoro, sorseggiando un drink, una birra, un bicchiere di vino o anche solo un crodino. Un rito con gli amici, a cui dedicare pochi minuti o diverse ore. Nei buffet si trova di tutto: assaggi freddi, dalle verdure per una bagna càuda alle pizzette, o caldi, dalle pastasciutte alle frittate, dalle polpette alle patate al rosmarino cotte al forno. Un rito che ha radici lontane. Intanto perché la «merenda sinòira» è una vecchia abitudine piemontese: il pasto del tardo pomeriggio a base di salumi e formaggi, consumato nelle partite a carte o al ritorno da un’escursione, accompagnato da un buon vino rosso. In secondo luogo perché a Torino, nel 1786, Antonio Benedetto Carpano inventò il Vermouth, aperitivo che diventò famoso in tutto il mondo grazie alla Martini & Rossi, un’altra ditta torinese. Ultima curiosità: il primo tramezzino in Italia fu quello del bar Mulassano, nel 1925.[sc:BR]
Qui è nato il tramezzino e si sente
Nello storico Mulassano s’incontrano storia e qualità.
A chi ha qualche capello grigio riempie il cuore vedere come oggi il centro di Torino si popoli nei weekend di turisti (venerdì in piazza Castello c’era una variopinta folla multilingue). Ma allo stesso tempo se qualcuno di questi turisti ti chiede dove mangiare anche solo un panino ti trovi in difficoltà: in centro Torino ha fatto passi da gigante per valorizzare il suo patrimonio culturale, ma da lumaca per quello enogastronomico (speriamo nel nuovo Cambio di Baronetto). Così i locali che riescono ad essere un biglietto da visita dell’eccellenza torinese fai fatica a contarli sulle dita di una mano sola. Tra questi c’è Mulassano.
Un piccolo caffè storico di stucchi, specchi e boiserie che per fortuna vale la pena di frequentare non solo per l’arredo. Qui sono nati i tramezzini e a pranzo ne trovi di tutti i tipi, da quello al vitello tonnato a quello alla diavola: acciughe, uovo occhio di bue e tonno. Grazie alla passione di chi lo gestisce c’è sempre qualcosa di nuovo, da una variante del toast (che si fa giustamente a partire dal pane a cassetta tagliato al momento e si farcisce con quello che desideri e se ad esempio lo prendi con il salmone affumicato e una foglia di insalata, vivi un’emozione che vale il viaggio) a una – con la scorza di limone – del caffè shakerato. La distanza da alcuni locali di piazza San Carlo non è di poche centinaia di metri ma di anni luce: lì, orrore, te lo fanno con il frullatore che ben diverso dallo shaker e sono i piccoli particolari che fanno grandi i locali. Source: Wikipedia, lastampa