Fra 50 anni: Secondo una psicologa molto importante, nel prossimo futuro farà parte delle abitudini sessuali dell’umanità avere rapporti con i robot. Non solo, si potrà anche verificare l’eventualità che le persone si innamorino dei robot e instaurino una relazione sentimentale con loro!
Non è la prima volta che raccontiamo storie a sfondo sessuale piuttosto bizzarre: come dimenticare quei signori che scelgono di fidanzarsi con le loro bambole gonfiabili, ribattezzati dal web “idollators“? Probabilmente, tutti coloro che hanno letto l’articolo a riguardo, hanno storto il naso, o sono rimasti un po’ scioccati. Il che non stupisce affatto, considerando che per la maggior parte delle persone, pensare di avere una relazione con una bambola gonfiabile (o un robot) è piuttosto agghiacciante.
Ebbene, la scienza avverte che intorno al 2070 avere rapporti sessuali con i robot non sarà più così strano. A riportare le parole della dottoressa Helen Driscoll, personalità eminente per quanto riguarda la psicologia del sesso, sono niente meno che The Mirror e The Independent. La dottoressa Driscoll sostiene che ora come ora, considerare di avere un rapporto sessuale con un robot suona disgustoso e contro natura, ma che ciò è imputabile al fatto che ragioniamo con determinati schemi preimpostati.
La dottoressa ha infatti portato come argomento a sostegno della sua tesi il paragone tra i costumi sessuali di 100 anni fa, e quelli della società odierna. Inutile dire che le cose sono leggermente cambiate, e in modo tanto rapido quanto repentino. A detta della dottoressa, i robot sono, essenzialmente, esseri umani tendenti alla perfezione. Considerando tutto ciò da un punto di vista prettamente sessuale, secondo Driscoll gli esseri umani potrebbero addirittura preferire un rapporto con un robot (disponibile a qualsiasi cosa e in grado di sperimentare molte più posizioni) rispetto ad uno con un essere umano.
Non solo, la dottoressa non ha escluso che la relazione potrebbe passare da un piano sessuale ad un piano sentimentale. Dopotutto, considerando i robot come entità che potrebbero, grazie alle tecnologie più avanzate, sviluppare dei sentimenti, non risulta impossibile immaginare una persona innamorarsi di un robot dalle fattezze umane ma senza i difetti delle persone. Insomma, un angelo che sembrerebbe in carne ed ossa potrebbe far dimenticare alle persone che in realtà si tratta di un robot.
Per avvalorare la sua teoria, la dottoressa ha presentato due esempi: il primo riguarda tutti coloro che si innamorano di personaggi virtuali, siano questi protagonisti di film, di libri o sconosciuti “incontrati” online e mai nella vita reale. Il secondo esempio riguarda i già citati idollators, e molti ragazzi giapponesi. Dal Giappone infatti arriva l’allarmante notizia che molti giovani preferiscono evitare il contatto con il genere femminile, e scelgono di andare in vacanza con le loro fidanzate virtuali, esistenti solo nei loro telefonini.