In Giappone, sono stati recentemente trovati i resti del palazzo della regina sciamana Himiko, che guidò il regno di Yamatai nel III secolo. Nello stesso periodo, un esperimento condotto sulla replica di un antico specchio di bronzo noto come specchio di Himiko, custodito al musero nazionale di Kyoto, ha irvelato che l’originale potrebbe essere stato usato come specchio magico per fare apparire immagini di maghi e bestie divine per rituali legati al culto del sole.
In uno specchio magico, la disuguaglianza di una superficie liscia, troppo sottile per essere rilevata a occhio nudo, riproduce schemi sul retro quando la luce si riflette dalla parte anteriore.
L’oggetto è stato portato alla luce dalla tomab di Higashinomiya ad Aichi e appartiene alla categoria di specchi Sankakubuchi Shinjukyo (specchio per bestie e divinità di forma triangolare) ed è associato alla regina sciamana Himiko, poiché alcuni degli specchi trovati nella tomba e in altri siti erano iscritti con l’anno 239, che è quando un imperatore cinese presentò 100 specchi di bronzo all’emissario della regina, secondo una cronaca cinese.
All’epoca, gli specchi erano un regalo di valore tra membri della corte ed erano spesso usati come doni diplomatici per suggellare alleanze politiche.
La regina Himiko non è menzionata nelle fonti giapponesi, invece, quanto in un testo storico cinese del III secolo, ossia i Registri dei Tre Regni, compilato nel 290, che è considerato uno dei testi più notevoli della storia dinastica cinese.
Tuttavia, la memoria di tale scambio lascia la ubicazione di Yamatai ambigua.
Viene detto che Yamatai abbia controllato circa 30 altri paesi, mettendo insieme le isole giapponesi, ma la sua ubicazione non è stata mai provata.
Ryu Murakami, curatore del museo, ritiene che la scoperta possa fornire valide prove allo studio dell’uso degli specchi di bronzo nell’antico Giappone.
Ancient Origins 8 Febbraio