Si chiama rutilismo ed è la predisposizione genetica ad avere capelli e peluria di un fitto color rosso. Per quanto possa, a volte, risultare esteticamente attraente, nella maggior parte dei casi può essere ben considerato una “debolezza” genetica. L’avere i capelli rossi comporta infatti parecchie seccature: una maggior esposizione al melanoma, alle irritazioni cutanee ed una maggior sensibilità agli anestetici. Il gene associato al rutilismo (di cui esistono 40 varianti) risale a circa 100.000 anni fa, ma potrebbe presto scomparire. Come mai?
“Entro il 2060 le nascite di persone con pelle chiara e capelli rossi rappresenteranno meno dell 1% della popolazione” – spiega il dottor David Pearce, della University of Rochester Medical Center – Il gene del rutilismo, MC1R sul cromosoma 16, verrà letteralmente spazzato via dai altri geni dominanti. I motivi sono vari: la mescolanza con altre etnie, la particolare debolezza del gene e, non in ultimo, fenomeni evolutivi. Rossi avvertiti: tra qualche anno sarete una rarità! Cosa ne pensi?[sc:BR]
I capelli rossi si estingueranno entro pochi anni.
Il gene che li determina è di tipo recessivo, quindi destinato prima o poi a soccombere, e questo entro una cinquantina d’anni.
I capelli rossi sembra siano destinati a scomparire entro più o meno la metà del secolo. Il gene che li determina è di tipo recessivo, quindi destinato prima o poi a soccombere, e questo entro una cinquantina d’anni. Le probabilità che questa previsione possa essere infondata o, quanto meno, azzardata sono infinitesimali, e a dimostrarlo è il fatto che fino a qualche anno fa la popolazione dei rossi rappresentava il 2% della popolazione mondiale , percentuale che è ora scesa ulteriormente toccando appena l’1% della popolazione. E, in un certo senso, il rosso regge ancora nelle statistiche grazie a Scozia e Irlanda dove i rossi rappresentano il 13% della popolazione. Ma questo non deve trarre in inganno perché anche in quei paesi anglosassoni la recessione del rosso è giù in atto da almeno una cinquantina d’anni.
Non se la passano meglio i biondi naturali, destinati anche loro prima o poi a cedere il passo, anche se il problema è più serio, diciamo così per il capello rosso. Come accennato prima, il tutto è dovuto al fatto che il gene che determina la colorazione dei capelli ha almeno 40 varianti e solo 6 di queste determinano i capelli rossi. Perché un bambino possa ereditare il rosso dei genitori è necessario che erediti almeno 2 di questi geni, uno per genitore, perché se fosse solo 1, essendo recessivo, verrebbe sopraffatto, in un certo senso, dall’altro gene che è dominante. Essendo quindi molto basse le probabilità che entrambi i genitori siano portatori di una variante del gene in questione, ecco che la popolazione dei rossi è in continua decadenza.
La specie umana è in continua evoluzione. Anche se spesso sono per noi impercettibili, perché ogni fase dell’evoluzione richiede un tempo ben più lungo rispetto alla vita umana, i cambiamenti ci sono stati e continueranno ad esserci e uno di questi riguarda appunto la colorazione dei capelli. I capelli rossi, così come i biondi, sono comparsi circa 20mila anni or sono nelle popolazioni nordiche, si ipotizza per compensare una insufficiente produzione di vitamina D, cosa che invece è maggiore per i soggetti di carnagione chiara, come appunto i rossi e i biondi. Oggi, invece, ecco che la specie umana si trova a dover fare un passo indietro, perché anche per colpa di una maggiore insolazione, i soggetti dalla pelle chiara sono maggiormente esposti al cancro della pelle.
La natura, quindi cerca per conto suo di mettere le cose a posto e fa marcia indietro, evolvendosi nuovamente. Di esempi di evoluzione ve ne sono diversi, basti ricordare ad esempio il dente detto del giudizio, dente che non si sviluppa più regolarmente perché non più indispensabile per la masticazione, come lo era un tempo quando ci si cibava soprattutto di carne spesso non cotta. E ancora, l’altezza degli individui che è aumentata nel corso dei millenni, la calvizie perché ora i capelli non servono più a coprirsi come una volta al pari dei peli che prima erano molto più folti e lunghi.
L’uomo si evolve, quindi alcune caratteristiche sono destinate a scomparire, a diventare recessive, mentre altre fanno la loro comparse e man mano diventeranno dominanti. La natura, di cui spesso ci si dimentica con troppa facilità, sa adattarsi alle mutate condizioni di vita sul pianeta, si adegua e, se necessario, anche radicalmente, pur di trovarsi nelle condizioni di sopravvivere. Quindi, il detto che gli uomini preferiscono le bionde è destinato a perdere di significato, anche se in tutti i casi il biondo, così come il rosso, continuerà ad esistere, ma solo nelle colorazioni delle tinture per capelli che quindi non si accompagneranno più con la carnagione chiara. Source: quellochenonsapevi, tuttasalute