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Prolessi

La prolessi [dal lat. tardo prolepsis, gr. πρόληψις (prólēpsis) «anticipazione», der. di προλαμβάνω (prolambánō) «anticipare, prendere prima»] è una figura retorica di tipo sintattico che consiste nell’anticipazione di una parte della proposizione o del periodo che nella costruzione normale andrebbe dopo, per mettere in evidenza un concetto o una parola.
In ambito narrativo, consiste nell’evocazione più o meno ampia di un evento successivo al tempo della storia in cui ci si trova, (in lingua inglese flash-future o flashforward).

Prolessi sintattica
Esempio:
La morte è quello
che di cotanta speme oggi m’avanza
(Leopardi, Canti, «Le ricordanze», 91-92)
Quando riguarda un periodo (come ipotassi e paratassi) e non una singola parola, è una figura retorica impropria. Si verifica questo caso quando una subordinata viene collocata prima della sovraordinata nella costruzione del periodo per porre in evidenza la subordinata stessa o la frase principale.

Esempi:
«Quello che volevo dire è questo, che..»
La subordinata “quello che volevo dire” anticipa la principale “è questo”. In tale caso è per evidenziare ciò che verrà detto dopo, in modo ridondante. Anche “questo” è in funzione prolettica: si poteva tranquillamente dire “volevo dire che…” invece che “volevo dire questo, che…”
«Poiché ne avevo voglia, iniziai a leggere.»
La subordinata causale anticipa la principale “iniziai a leggere”, in questo caso per porre in risalto non ciò che segue (come nell’esempio di prima con la relativa) ma la causa dell’azione, ossia la subordinata causale stessa.

Prolessi narrativa
È l’opposto dell’analessi o flashback. Un esempio di una narrazione basata sulla prolessi è La morte di Ivan Il’ič di Lev Tolstoj: il primo capitolo di quest’ultimo racconto si apre annunciando la morte del protagonista, l’epilogo cioè della storia. La prolessi è una modifica della fabula, cioè dell’ordine logico e cronologico del racconto.

Prolessi cronologica
Quando un calendario che fissa il proprio anno zero a partire da un dato evento viene adottato anche per il tempo antecedente quel dato evento, viene definito “prolettico”, in quanto appunto estende ad un passato il proprio sistema di misurazione del tempo. Così, ad esempio, il Calendario gregoriano si definisce “prolettico” quando con esso si misura anche il tempo antecedente la nascita di Cristo.

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Written by Vicky Ledia

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