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Il lorem ipsum è un testo segnaposto utilizzato da grafici, designer, programmatori e tipografi a modo riempitivo per bozzetti e prove grafiche[1]. È un testo privo di senso, composto da parole in lingua latina, riprese pseudocasualmente da uno scritto di Cicerone del 45 a.C, a volte alterate con l’inserzione di passaggi ironici. La caratteristica principale è data dal fatto che offre una distribuzione delle lettere uniforme, apparendo come un normale blocco di testo leggibile. Il testo è stato utilizzato per la prima volta nel 1500 da un anonimo tipografo per mostrare i propri caratteri; da allora è diventato lo standard dell’industria tipografica. È sopravvissuto non solo a più di cinque secoli, ma anche al passaggio alla videoimpaginazione, pervenendoci sostanzialmente inalterato. Fu reso popolare, negli anni ’60, con la diffusione dei fogli di caratteri trasferibili “Letraset” e successivamente dai più disparati programmi di grafica. La sua funzione lo avvicina al testo etaoin shrdlu un tempo usato per provare le Linotype[2]. In informatica è usato molto frequentemente come testo riempitivo nelle prove grafiche di pagine web e come dati fittizi nella prova di funzionamento dei database. L’uso di questo espediente, per riempire spazi altrimenti vuoti (spesso in attesa dei dati definitivi), è molto efficace grazie soprattutto all’alternanza di parole lunghe e brevi, punteggiatura e paragrafi. In questo modo viene simulato con sufficiente verosimiglianza l’impatto grafico di un testo reale, in modo particolare per quanto riguarda l’impatto estetico.

Testo standard
Il testo più comune è il seguente ma, essendo un insieme pseudocasuale di parole, ne esistono versioni differenti:
«Lorem ipsum dolor sit amet, consectetur adipisci elit, sed eiusmod tempor incidunt ut labore et dolore magna aliqua. Ut enim ad minim veniam, quis nostrum exercitationem ullam corporis suscipit laboriosam, nisi ut aliquid ex ea commodi consequatur. Quis aute iure reprehenderit in voluptate velit esse cillum dolore eu fugiat nulla pariatur. Excepteur sint obcaecat cupiditat non proident, sunt in culpa qui officia deserunt mollit anim id est laborum.»

Testo d’origine
Il testo deriva dai paragrafi 32-33 del libro I di un’opera di Cicerone del 45 a.C.: il De finibus bonorum et malorum (“Sui confini del bene e del male”)[3]. Non è nota con precisione la data in cui il testo ha assunto la forma standard attuale. La provenienza del testo è stata scoperta casualmente negli anni sessanta da Richard McClintock, un latinista professore al college di Hampden-Sydney in Virginia, mentre cercava le ricorrenze del raro termine consectetur nella letteratura classica[4][5][6]. Di seguito è riportato il testo originale con, in grassetto, le parole estrapolate (talvolta fortemente storpiate)[7]:

(LA)
«Sed ut perspiciatis unde omnis iste natus error sit voluptatem accusantium doloremque laudantium, totam rem aperiam eaque ipsa, quae ab illo inventore veritatis et quasi architecto beatae vitae dicta sunt, explicabo. Nemo enim ipsam voluptatem, quia voluptas sit, aspernatur aut odit aut fugit, sed quia consequuntur magni dolores eos, qui ratione voluptatem sequi nesciunt, neque porro quisquam est, qui dolorem ipsum, quia dolor sit, amet, consectetur, adipisci velit, sed quia non numquam eius modi tempora incidunt, ut labore et dolore magnam aliquam quaerat voluptatem. Ut enim ad minima veniam, quis nostrum exercitationem ullam corporis suscipit laboriosam, nisi ut aliquid ex ea commodi consequatur? Quis autem vel eum iure reprehenderit, qui in ea voluptate velit esse, quam nihil molestiae consequatur, vel illum, qui dolorem eum fugiat, quo voluptas nulla pariatur? [33] At vero eos et accusamus et iusto odio dignissimos ducimus, qui blanditiis praesentium voluptatum deleniti atque corrupti, quos dolores et quas molestias excepturi sint, obcaecati cupiditate non provident, similique sunt in culpa, qui officia deserunt mollitia animi, id est laborum et dolorum fuga. Et harum quidem rerum facilis est et expedita distinctio. Nam libero tempore, cum soluta nobis est eligendi optio, cumque nihil impedit, quo minus id, quod maxime placeat, facere possimus, omnis voluptas assumenda est, omnis dolor repellendus. Temporibus autem quibusdam et aut officiis debitis aut rerum necessitatibus saepe eveniet, ut et voluptates repudiandae sint et molestiae non recusandae. Itaque earum rerum hic tenetur a sapiente delectus, ut aut reiciendis voluptatibus maiores alias consequatur aut perferendis doloribus asperiores repellat.»

(IT)
«Tuttavia, perché voi intendiate da dove sia nato tutto questo errore, di quelli che incolpano il piacere ed esaltano il dolore, io spiegherò tutta la questione, e presenterò le idee espresse dal famoso esploratore della verità, vorrei quasi dire dal costruttore della felicità umana. Nessuno, infatti, detesta, odia, o rifugge il piacere in quanto tale, solo perché è piacere, ma perché grandi sofferenze colpiscono quelli che non sono capaci di raggiungere il piacere attraverso la ragione; e al contrario, non c’è nessuno che ami, insegua, voglia raggiungere il dolore in sé stesso, soltanto perché è dolore, ma perché qualche volta accadono situazioni tali per cui attraverso la sofferenza o il dolore si cerca di raggiungere un qualche grande piacere. Concentrandoci su casi di piccola importanza: chi di noi intraprende un esercizio ginnico, se non per ottenerne un qualche vantaggio? E d’altra parte, chi avrebbe motivo di criticare colui che desidera provare un piacere cui non segua nessun fastidio, o colui che fugge un dolore che non produce nessun piacere?
Al contrario, però, noi con indignazione denunciamo e riteniamo meritevoli di odio quelli che, rammolliti e corrotti dai piaceri del momento, accecati dal desiderio, non prevedono a quali dolori e a quali sofferenze andranno incontro, e uguale colpa hanno che quelli che abbandonano i propri doveri per pigrizia d’animo, cioè per evitare le fatiche e i dolori. Certamente è facile e rapido distinguere questi casi. Infatti nel tempo libero, quando abbiamo tutta la nostra possibilità di scegliere e niente ci ostacola dal fare ciò che ci piace di più, bisogna accogliere ogni piacere e respingere ogni dolore. Ma in altri momenti, o nei doveri inevitabili o negli obblighi che ci vengono dalle circostanze, spesso accadrà che si debba respingere il piacere e accogliere il fastidio. E così il saggio si regola scegliendo tra questi atteggiamenti, facendo in modo che o – respingendo il piacere – ne ottenga di più grandi, o – sopportando il dolore – ne eviti di peggiori.»
(De finibus, I,32-33)

Note
1^ Description of the “Lorem ipsum dolor sit amet” text that appears in Word Help, in support.microsoft.com. URL consultato il 28 dicembre 2010.
2^ Typography Word of the Day: Etaoin Shrdlu — Designorati, in designorati.com. URL consultato il 28 dicembre 2010.
3^ Description of the “Lorem ipsum dolor sit amet” text that appears in Word Help, in support.microsoft.com. URL consultato il 28 dicembre 2010.. Cfr. anche R. Nikolassy, Html, Css, Xml. Creazione di pagine web, Ulrico Hoepli, Milano 2006, p. 43
4^ The Straight Dope: What does the filler text “lorem ipsum” mean?, in straightdope.com. URL consultato il 28 dicembre 2010.
5^ Richard McClintock, in interface-web.co.uk. URL consultato il 28 dicembre 2010.
6^ Contact AUMF, in aumf.uncf.org. URL consultato il 28 dicembre 2010.
7^ Lorem Ipsum Generator, in subterrane.com. URL consultato il 28 dicembre 2010.

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Written by Vicky Ledia

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