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La tavola sinottica della vagina: chiedila alla tua estetista

Ne ho già parlato, a me l’estetista imbarazza terribilmente. Bisogna andarci, bisogna resistere all’inedia e alla sciatteria, non depilarsi perché non hai un uomo è la fine, è come smettere di fare l’albero e addobbare la casa perché hai scoperto che Babbo Natale non esiste. Insomma si fa, ma l’ultima volta che ci sono stata l’imbarazzo è stato quello della scelta. Sì perché ora l’inguine te lo possono fare: alla brasiliana, con la frangetta e la riga in mezzo, con la sfumatura alta, a triangolo isoscele, equilatero e scaleno, a pennello, ma soprattutto a cinque stelle deluxe (non ci credete? cliccate qua). Ho deciso di fare una tavola sinottica da estetista, per ridurre imbarazzi e avere finalmente il pube dei tuoi sogni.

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La hitleriana. Despota e dominatriche, l’Hitleriana non conquista gli uomini, li invade, non fa l’amore, ma la Cavalcata delle Valchirie.

La hipster. Vagina vintage (da non confondere con usata) e vegana, La hipster ama che le si legga ad alta voce “la scopa del sistema” di Foster Wallace, ma non disdegna passeggiate in bicicletta, rigorosamente a scatto fisso.

La facilitata. Accogliente e disponibile, è la compagna ideale per insicuri, peni alle prime armi e miopi. Per il punto G, vai sempre dritto, poi gira a destra, poi alla rotonda chiedi informazioni.

La surrealista. Fantasiosa e svagata, La Dalì ha un mondo interiore tutto suo, onirico e bizzarro. Ideale per chi ama il sesso d’avanguardia. Il suo orologio biologico non può ticchettare, si è sciolto.

La faraonica. Conosciuta dalle Alpi alle Piramidi, sceglie lo stile “barba del sovrano egiziano” per sottolineare il tesoro che custodisce. Il problema è che se con La faraonica fai cilecca ti becchi la maledizione di Tutankhamen.

La marxista. La depilazione è frutto di una società borghese e dei canoni della classe dominante, l’estetista è l’oppio dei popoli. Il suo partner rischia di perdere la retta via nel folto della sua retorica, così il più delle volte usa il suo capitale solo per sedercisi sopra… sul soffice.

La moschettiera. A guardarla sembra fine e curata, La Aramis porta stivali alti e abiti di lusso. Ama i corteggiamenti in punta di fioretto, ma alla fine il suo motto è “una per tutti, tutti per una”.

La Cina-Vagina. Non parla molto ma è infaticabile e non si sa come sta soppiantando le vagine tradizionali. Non sa dire no a un involtino primavera.

La minimal. Less is more è il suo credo, essenziale, curata, incontra particolarmente i gusti di designer e architetti che incrociano le regole del kamasutra con quelle del feng shui, al grido: “mettiti a 90°, ma rivolta a nord”.

L’ingenua. Lei non fa sesso, lei fa l’amore naturalmente. Sensibile e romantica arrossisce facilmente, spesso è una vagina alle prime armi. Dopo qualche delusione amorosa L’ingenua spesso opta per il look Super Mario, per destare l’interesse distratto del suo partner: Il cazzone playstation.

L’intellettuale. Non c’è nessun preliminare che tenga, nulla la eccita come la parola apotropaico, la vagina con monocolo pare che al cunnilingus preferisca la consecutio. Quando fa sesso è sempre colta dal dubbio morettiano: “Mi si nota di più se vengo e me ne sto in disparte o se non vengo per niente? Vengo. No va, non vengo”. Source: tiasmo

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Written by Laura Rossi

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