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Intervista a Alessandra Caredda

Partiamo dall’inizio: Come e quando hai iniziato a interessarti agli alimenti?
Ho iniziato a interessarmi degli alimenti e del mondo della nutrizione sin da piccola. Da sempre mi ha incuriosito la scienza in generale, tant’è vero che all’età di sei anni uno dei miei programmi preferiti era Superquark e in particolare, mi piaceva molto la loro rubrica “Scienza in cucina” che spiegava in modo molto semplice e divertente curiosità legate al consumo degli alimenti tramite simpatici corti animati. Qualsiasi depliant e libercolo riguardante l’alimentazione attirava il mio interesse, così come le etichette degli alimenti che trovavo in casa. Ho avuto inoltre la fortuna di essere stata educata a una corretta alimentazione: al contrario di molti miei coetanei, raramente mi veniva permesso di bere bevande gassate e consumare troppi dolci. Insomma sono cresciuta in un contesto in cui si dava molta importanza sia agli alimenti che alla scienza in sé e tutto ciò si è manifestato appieno nel momento in cui ho scelto il mio percorso di studi, scientifico in primis e particolarmente incentrato poi sulla nutrizione col proseguimento della mia formazione.

Con il tuo lavoro a cosa ti avvicini maggiormente?
Grazie al mio lavoro, ho la possibilità di interfacciarmi con diverse realtà e storie personali, offrendo il mio aiuto per determinate problematiche, spesso causate da rapporti sbagliati col cibo e cerco quindi di capirne le origini per correggere eventuali errori e riportare il giusto equilibrio nella vita delle persone che si rivolgono a me.

Puoi spiegare cosa significa per te essere nutrizionista?
Il compito principale del nutrizionista è infatti quello di educare alla corretta alimentazione e non va visto necessariamente come imposizione di stretti regimi alimentari che comportano sacrifici e rinunce. Infatti mangiare meglio, non significa affatto mangiare meno.

Che rapporto c’è tra te e il cibo?
Ho sempre avuto un rapporto equilibrato e sereno col cibo e ora che ho delle conoscenze specifiche grazie ai miei studi, lo vedo ancora di più come un’ottima medicina per rimanere in salute e la migliore arma di prevenzione, tenendo soprattutto conto del fatto che, come tutti ben sappiamo, prevenire è sempre meglio che curare.
Apprezzo inoltre l’enorme varietà di cibi e gusti che abbiamo a disposizione e non mi privo di nulla, mangio tutto quello che mi piace essendo consapevole che oltre ad essere gustoso, è salutare e benefico sia per il mio organismo che per la mia mente, dato che l’intero corpo risulta appagato dal mangiar bene.

Quali sono i nutrizionisti contemporanei che si apprezzano ora?
Se parliamo di nutrizionisti veri e propri, non ce ne sono molti conosciuti al grande pubblico dato che raramente gli scienziati salgono alle luci della ribalta. In compenso purtroppo, proliferano messaggi pubblicitari di prodotti “miracolosi” che fanno presa sul grande pubblico, che spesso non ha le conoscenze adeguate per recepire come sbagliati e dannosi i messaggi di chi promette risultati sbalorditivi in tempi brevi. Come se non bastasse, questi prodotti e questi metodi spesso vengono presentati da individui che senza aver alcun titolo, si spacciano per professionisti della nutrizione e si assiste alla vendita di integratori e beveroni da parte di chiunque e spesso l’incauto acquirente mette la propria salute in mano a persone irresponsabili, evidentemente prive della consapevolezza che la nutrizione è una scienza e come tale, non ci si può improvvisare come esperti in questo campo senza opportuni studi che costano anni e sacrifici. Per legge infatti, gli unici professionisti titolati ed abilitati in materia di nutrizione riconosciuti in Italia sono i biologi nutrizionisti, i dietologi (medici) e i dietisti.

Quale soluzione potrebbe migliorare la situazione attuale dell’alimentazione?
Penso che la situazione attuale possa essere migliorata partendo dall’impegno dei singoli, intanto prendendo coscienza su quali siano i cibi e i non-cibi, in secondo luogo, andrebbe posta maggiore attenzione sugli sprechi legati ai consumi alimentari; ogni anno nel mondo industrializzato vengono buttate via tonnellate di derrate alimentari che sono costate l’utilizzo di ingenti risorse ambientali. Dobbiamo renderci conto che queste risorse non sono infinite e ci stiamo auto-danneggiando con questo sfruttamento indiscriminato del nostro pianeta. Bisognerebbe dunque capire quali siano i cibi migliori per il nostro benessere e comprarli di volta in volta secondo lo stretto necessario, piuttosto che acquistare cibi non necessari che non riusciamo a consumare in tempi utili e che quindi andranno sprecati.

Ti piace la situazione alimentare della tua nazione?
Abbiamo un meraviglioso patrimonio immateriale in termini di alimentazione dato che per tradizione, la cucina italiana è tipicamente mediterranea e quindi ricca di alimenti contenenti composti antiossidanti e protettivi per la nostra salute oltre ad essere equilibrati dal punto di vista nutrizionale. Purtroppo, negli ultimi decenni si è assistito ad un’ampia diffusione di cibi spazzatura insieme ad una maggiore sedentarietà e tutto questo è andato di pari passo con l’aumento del tasso di sovrappeso e obesità nella popolazione italiana oltre che di diverse patologie e disfunzioni metaboliche direttamente imputabili a uno stile di vita scorretto.

Quale soluzione proporresti per migliorare la situazione?
La soluzione quindi, è una corretta informazione ed educazione che parta sin dall’età scolare.

Ti piace la situazione alimentare internazionale?
La situazione alimentare internazionale è caratterizzata da un ingiusto dualismo: le nazioni industrializzate sono colpite dalle malattie del benessere per eccesso di (scorretta) alimentazione, mentre le nazioni povere soffrono di denutrizione. Noi che abbiamo la fortuna di scegliere, possiamo fare la differenza ed evitare di ammalare alimentandoci correttamente.

Il tuo percorso è interessante… Hai qualche aneddoto particolarmente significativo?
E’ una storia interessante perché durante la mia vita sono state più le persone che hanno cercato di ostacolarmi piuttosto che agevolarmi nel mio percorso di crescita personale, in molti modi e con diversi ruoli. Fra questi non mancano alcuni insegnanti di discipline scientifiche che non credettero in me e nelle mie capacità e su cui mi sono presa una personale rivincita ottenendo ottimi risultati negli studi successivi, seppur scientifici. Nonostante tutto, grazie alla mia capacità di resilienza sono sempre andata avanti, seguendo i miei interessi e credendo in prima persona in quel che ero e che volevo ottenere, senza ascoltare le voci negative intorno a me.

Progetti futuri? Impegni ambiziosi?
Per natura sono molto ambiziosa proprio perché confido nelle mie capacità, ma anche molto scaramantica per cui preferisco tenere per me i futuri progetti.

Vuoi ringraziare qualcuno?
Sicuramente i miei genitori, due delle poche persone che hanno sempre creduto in me e che mi hanno sempre dato la forza di andare avanti, in tutti i modi in cui un genitore può dare sostegno alla propria figlia. Sono due persone meravigliose che ringrazierò sempre per l’ottima educazione impartitami e di cui sono fiera.

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Written by News.dracia.com

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