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Ebola: le cose da sapere sul virus

Oms: ‘Ebola è emergenza internazionale’
Da Ginevra l’Oms ha annunciato che l’epidemia di Ebola in corso in Africa occidentale è una ‘emergenza di salute pubblica di livello internazionale’.
Sebbene il virus non sia presente in Italia, ecco le cose da sapere per prevenire ed intervenire:
1) Il periodo di incubazione di Ebola va da 2 a 21 giorni.
2) I sintomi sono: febbre alta, nausea, vomito e diarrea, fino ad arrivare ad emorragie diffuse.
3) Il contagio avviene solo nel momento in cui si manifestano i sintomi e soltanto per contatto con i fluidi corporei del paziente, mai per via aerea.
4) Chiedere ai primi sintomi subito assistenza medica e riferire di contatti e posti in cui si è stati.
5) Lavare spesso le mani e gli indumenti: candeggina, luce solare o asciugatura uccidono il virus Ebola.
6) Cucinare bene i cibi in particolare quelli di origine animale e mangiare frutta perfettamente integra.
7) Sul portale del Ministero della Salute, una scheda con 15 domande e risposte offre ulteriori consigli per chi deve viaggiare o è di rientro dall’estero.
8) Fondamentale un intervento precoce appena si manifestano i sintomi, è questa la sola possibilità per abbassare la mortalità del virus Ebola, che è del 90%.[sc:BR]
Ebola, ricoverata in Turchia un’italiana
Ha sintomi simili a quelli provocati dal virus. Alla donna, in arrivo dal Kenya, era stata diagnosticata la malaria.
Una ragazza italiana di 23 anni è stata ricoverata a Istanbul con sintomi simili a quelli dell‘ebola. La giovane è arrivata con un volo di linea dal Kenya e durante il viaggio si è sentita male. Secondo le ricostruzioni, prima della partenza dallo Stato africano, i medici le avevano diagnosticato la malaria e nonostante ciò aveva avuto il permesso per viaggiare. Così l’italiana si è imbarcata a Kano su un volo della Turkish Airlines per Istanbul. Una volta nel velivolo però il malore si è acutizzato generando il panico tra i passeggeri e il pilota ha chiesto alla torre di controllo dell’aeroporto Ataturk di mandare una equipe medica all’arrivo. I sanitari turchi, riscontrando sintomi simili a quelli dell’ebola, avrebbero messo la donna in un contenitore di plastica trasparente isolato trasportandola in ospedale per gli accertamenti.
Il bilancio delle vittime del virus letale intanto cresce sempre di più aprendo un dibattito fra scienziati e bioeticisti su come usare le poche risorse farmaceutiche a disposizione in attesa dell’arrivo del vaccino. L’Oms afferma che tra il 19 e il 20 agosto sono stati segnalati 142 nuovi casi di malattia da virus ebola e 77 decessi in  Guinea, Liberia, Nigeria e Sierra Leone. Source: primopiano, agr

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Written by Laura Rossi

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