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Donald Duck – Der Fuhrer’s Face Walt (Paperino in Naziland)

Tra il 1941 e il 1945, il governo americano propose a Walt Disney un contratto per realizzare 32 cortometraggi di propaganda bellica finanziati dalle autorità al costo di 4500 dollari l’uno. In seguito al flop commerciale di Fantasia (1940), questa si presentava come un’ottima occasione per rimpinguare le casse dello studio di animazione.
Questo short, contenuto nel DVD “On the front lines”, mai arrivato in Italia, è sicuramente uno dei più noti tra i Disney propagandistici. Diretto da Jack Kinney e proiettato per la prima volta nel 1943, il corto animato presenta Paperino alle prese con la vita di operaio durante il regime di Hitler, e ciò ha generato numerose polemiche una volta riportato alla luce, alimentando le voci che volevano un Walt Disney nazista e massone. In realtà basta arrivare alla fine del cartone per svelare l’arcano.
Il corto avrebbe dovuto chiamarsi inizialmente “Donald Duck in Naziland” (“Paperino del Paese dei Nazisti”), ma il titolo è stato modificato in seguito al gradimento dimostrato da Disney nei confronti di una canzone di Oliver Wallace, appunto “Der Fuhrer’s Face”, che è possibile ascoltare durante tutta la durata dello short.
Chiedo scusa per eventuali errori di traduzione, non avendo avuto uno script su cui basarmi ho dovuto fare affidamento sul solo audio e non è stato affatto semplice ^_^ In ogni caso, vi invito a segnalarmi eventuali errori, in modo da correggerli quanto prima!
Chiedo scusa specialmente per il ritardo allucinante con cui carico, cercherò da oggi in poi di essere più costante :) Buona visione!

La faccia del Führer (Der Fuehrer’s Face) è un cartone animato di propaganda anti-nazista prodotto dalla Disney nel 1943. Si è classificato 22º tra i 50 migliori cartoni prodotti nella storia.
A causa della natura propagandistica del corto, e della rappresentazione di Paperino come un nazista, la Disney si è per così dire autocensurata e lo ha lasciato fuori circolazione fino a pochissimi anni fa.
Der Fuehrer’s Face è stato rilasciato ufficialmente negli USA soltanto nel 2004, quando è stato incluso nel cofanetto a edizione limitata di uno dei Walt Disney Treasures, raccolte di cortometraggi Disney, dal titolo On the Front Lines.
Colpisce in esso, come in altri filmati dell’epoca (incluso Il grande dittatore di Chaplin), l’atteggiamento di sberleffo e di disprezzo nei confronti di Hitler, che, se da una parte mostra come la censura fosse tutto sommato permissiva quando il soggetto dello scherno era un nemico, dall’altro lascia trapelare una sensibilità radicalmente diversa da quella odierna nei confronti del nazismo

Originale:

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Sub ITA:

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Testo in Ita:
Quando il Führer dice “Noi essere la Razza sovrana”
Noi HEIL! HEIL! Dritto nella faccia del Führer!
Non amare il Führer è una grande disgrazia,
Perciò noi HEIL! HEIL! Dritto nella faccia del Führer!

Quando Herr Goebbels dice “Possediamo il mondo und lo spazio”
Noi HEIL! HEIL! Dritto nella faccia di Herr Gobbels!
Quando Herr Goering dice “Non bombarderanno mai kvesto luogo”
Noi HEIL! HEIL! Dritto nella faccia di Herr Goering![sc:BR]
Der Fuehrer’s Face: Donald Duck as a Disgruntled Nazi
In 1943, Walt Disney Studios released an animated film starring Donald Duck as a worker in a German munitions factory. The film was part of the American war effort, and it was designed as anti-Nazi propaganda that would parody the regimented routines and obsessive rituals of German fascism. Donald Duck wakes up to find that his stint at the factory was nothing more than a nightmare, and, grateful for his American citizenship, he embraces a miniature Statue of Liberty. The cartoon can be seen on Youtube, and you may need the lyrics (see below) for the Spike Jones’ song.

DER FUEHRER’S FACE
Spike Jones & His City Slickers
Note: Each “heil heil” is accompanied by what is variously
called “the bird”, “the raspberry”, or “the Bronx cheer”

CHORUS
When der fuehrer says we is de master race
We heil heil right in der fueher’s face
Not to love der fuehrer is a great disgrace
So we heil heil right in der fuehrer’s face

When Herr Goebbels says we own the world and space
We heil heil right in Herr Goebbels’ face
When Herr Goring says they’ll never bomb dis place
We heil heil right in Herr Goring’s face
Are we not he supermen Aryan pure supermen
Ja we are the supermen (super duper supermen)
Is this Nutsy land so good
Would you leave it if you could
Ja this Nutsy land is good
We would leave it if we could
We bring the world to order
Heil Hitler’s world to order
Everyone of foreign race
Will love der fuehrer’s face
When we bring to the world dis order

CHORUS

INSTRUMENTAL INTERLUDE
CHORUS (slows down like a dying tape cassette on the last line)

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Written by Laura Rossi

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4 Comments

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    • Molto probabilmente si fa ironicamente riferimento a un progetto di Hitler che avrebbe dovuto prevedere la faraonica costruzione di complessi alberghieri destinati agli operai delle località di mare.
      In realtà questo progetto non fu mai terminato, mentre la condizione della classe operaia durante il regime peggiorò notevolmente (aumento delle ore di lavoro, minor potere d’acquisto e ovviamente nessuna rappresentanza sindacale).

      • Avevo sentito qualcosa di simile in passato. Grazie comunque. Riporto cosa ho trovato sui sindacati, ferie, fabbriche e regole dello svago in naziland:
        L’intervento del regime nella vita privata dei giovani, lavoratori e non, fu pervasivo al fine di inserirli nelle strutture naziste e orientarli ideologicamente, secondo un principio totalitario. A tale scopo fu creata l’istituzione Kraft durch Freude, che organizzava e regolava il tempo libero e le ferie dei giovani, controllandone e indirizzandone lo svago e lo sport.

        L’introduzione di politiche sociali e la proclamazione del 1º maggio come Festa del lavoro dimostrano tuttavia come il Regime nazista fosse attento allo stato d’animo degli operai tedeschi. Alcuni studi dimostrano come l’ambita iscrizione al NSDAP – che a partire dalla nomina di Hitler a cancelliere del Reich nel 1933 avveniva per cooptazione – fosse più semplice per gli operai che non per altre categorie, al punto da cambiare la composizione sociale degli iscritti al partito nazista nel periodo tra il 1933 e il 1939.

        Politica industriale
        Il nazismo dipendeva in modo totale dalla grande industria (soprattutto metallurgica e chimica) per i propri progetti di riarmo. Nel 1934 con la cosiddetta “notte dei lunghi coltelli” Hitler rassicurò il mondo industriale epurando in modo violento i sostenitori di tendenze socialisteggianti e i rivoluzionari facenti capo ad Ernst Röhm. Il nazismo soppresse il diritto di sciopero e ogni forma di organizzazione sindacale all’interno delle fabbriche, riportando l’orario di lavoro settimanale a 40 ore.

        Per evitare la concorrenza fra industrie dello stesso ramo produttivo, il governo nazista rese obbligatoria la concentrazione industriale, sciolse le piccole e medie società e vietò che se ne formassero delle altre, a meno che non lavorassero esclusivamente su commissione per le grandi industrie, così come per la realtà artigianale. Inoltre vennero prese misure per la parziale detassazione degli utili reinvestiti in settori “approvati” dallo Stato (ovvero nell’industria bellica). Il protezionismo prima e l’autarchia in seguito crearono un mercato chiuso in cui tutta la realtà produttiva era indirizzata e finalizzata alla produzione di beni per lo Stato e / o per il consumatore tedesco…

        • Si, inoltre nelle industrie venne applicato il principio del “Führerprinzip”, ovvero il “principio della supremazia del capo”: gli operai venivano sottoposti a disciplina militare e, come hai ricordato anche tu, non avevano alcuna rappresentanza sindacale.
          Nel frattempo il loro stipendio cresceva molto meno rispetto al costo della vita.

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